Virgilio, Eneide: Libro 03 - IL MISERO GRECO ACHEMENIDE

Virgilio, Eneide: Libro 03 - IL MISERO GRECO ACHEMENIDE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 03 - IL MISERO GRECO ACHEMENIDE
noctem illam tecti silvis immania monstra perferimus, nec quae sonitum det causa videmus Quella notte coperti nei boschi sopportiamo orribiliprodigi, nè vediamo quale causa dia rumore
nam neque erant astrorum ignes nec lucidus aethra siderea polus, obscuro sed nubila caelo, et lunam in nimbo nox intempesta tenebat Infatti non c'eran i fuochi degli astri nè il cielo lucidodi etere stellare, ma nubi nell'oscuro cielo,ed una notte fosca teneva la luna in un nembo
Postera iamque dies primo surgebat Eoo umentemque Aurora polo dimoverat umbram, cum subito e silvis macie confecta suprema ignoti nova forma viri miserandaque cultu procedit supplexque manus ad litora tendit Il giorno seguente sorgeva appena e l'Auroraaveva cacciato dal cielo orientale l'umida ombra,quando d'improvviso dai boschi una strana formacolpita da estrema macilenza e miserabile d'aspetto,di un uomo sconosciuto avanza e sulla spiaggia tende supplice le mani

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Virgilio, Eneide: Libro 03 - LE TERRIBILI ARPIE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 03 - LE TERRIBILI ARPIE

respicimus Lo osserviamo
dira inluvies immissaque barba, consertum tegimen spinis: at cetera Graius, et quondam patriis ad Troiam missus in armis Crudele sporcizia e barba incolta, un vestiario tenuto da spine: ma per il resto Graio,ed un tempo mandato a Troia in armi patrie

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Virgilio, Eneide: Libro 04 - LE NOZZE SEGRETE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 04 - LE NOZZE SEGRETE

isque ubi Dardanios habitus et Troia vidit arma procul, paulum aspectu conterritus haesit continuitque gradum; mox sese ad litora praeceps cum fletu precibusque tulit: 'per sidera testor, per superos atque hoc caeli spirabile lumen, tollite me, Teucri Ma egli quando vide lontano aspetti dardanici ed arme troiane, un poco atterrito alla vista esitòe trattenne il passo; poi a precipizio sul lidosi portò con pianto e preghiere: Per le stelle scongiuro, per i celesti e per questo respirabile luce del cielo, prendetemi, Teucri
quascumque abducite terras: hoc sat erit conducetemi in qualsiasi terra: questo basterà

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Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 05 - LA CORSA A PIEDI

scio me Danais e classibus unum et bello Iliacos fateor petiisse penatis So e confesso che io, uno delle flotte danae con la guerra ho assalito i Penati iliaci
pro quo, si sceleris tanta est iniuria nostri, spargite me in fluctus vastoque immergite ponto; si pereo, hominum manibus periisse iuvabit E per questo, se sì grande è l'oltraggio del nostro delitto, buttatemi tra i flutti e immergetemi nel vasto mare; se muoio, sarà dolce esser morti per mani di uomini

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' dixerat et genua amplexus genibusque volutans haerebat Aveva detto ed abbracciate le ginocchia prostrandosi si avvinghiava alle ginocchia

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