l'ospedale "Santa Maria della Scala" non fu solo un ospedale nel senso moderno del termine, ma anche un luogo di ospitalità per pellegrini, stranieri, malati e poveri, un luogo di accoglienza accoglimento e adozione per neonati abbandonati e orfani da allevare, educare, formare al lavoro e, per le donne, assistere fino al matrimonio. Gli affreschi dell'ospedale Santo Spirito, diversi per stile, raffigurano, con impressionante somiglianza, gli stessi temi della vita ospedaliera ritratti assieme.
L'ospedale provvedeva il suo finanziamento autonomamente grazie a molte attività economiche, immobiliare, artigianali e agricole che gestiva direttamente. Godeva anche di molti lasciti di beneficenza. Dirigeva una banca e vari centri di attività culturali.
Il Vecchietta, il pittore dell'ospedale, colui che dette il via agli affreschi del Pellegrinaio, negli ultimi anni della sua vita, si consacrò, assieme a sua moglie, al servizio dell'ospedale. Destinò tutti i suoi beni all'ospedale firmando il suo testamento, il documento in cui si congeda dal mondo, non con il suo nome e cognome ma con le parole "Cristo Risorto".
La parola ospedale deriva dal latino hospitale, termine che indica accoglienza, ospitalità, cortesia nel ricevere.