Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 353-365
sole occidente si ex utraque parte eius caelum petent, tempestatem significabunt
Se col sole che tramonta raggiungeranno il cielo da entrambi e suoi lati, indicheranno tempesta
vehementius atrae ab oriente in noctem aquam minantur, ab occidente in posterum diem
Più intensamente scure da oriente minacciano acqua nella notte, da occidente il giorno dopo
[356] si nubes ut vellera lanae spargentur multae ab oriente, aquam in triduum praesagient
[356] Se molte nubi sono sparse da oriente come velli di lana, preannunceranno acqua per tre giorni
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cum in cacuminibus montium nubes consident, hiemabit
Quando le nubi si fermeranno sulle cime dei monti, farà freddo
si cacumina pura fient, disserenabit
Se le cime diventeranno chiare, si rasserenerà
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nube gravida candicante, quod vocant tempestatem albam, grando imminebit
La grandine incomberà, con la nuvola gonfia biancheggiante, che chiamano tempesta bianca
caelo quamvis sereno nubecula quamvis parva flatum procellosum dabit
Sebbene in un cielo sereno una nuvola pur piccola darà un vento tempestoso
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[357] Nebulae montibus descendentes aut caelo cadentes vel in vallibus sidentes serenitatem promittent
[357] Le nebbie che scendono dai monti o che calano dal cielo o che restano nelle valli prometteranno bel tempo
Ab his terreni ignes proxime significant
Dopo queste successivamente i fuochi terreni danno indizi
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pallidi namque murmurantesque tempestatum nuntii sentiuntur, pluviae etiam, si in lucernis fungi, si flexuose volitet flamma
Infatti smorti e mormoranti sono considerati annunciatori di tempeste, anche di pioggia, se (ci sono) fungosità sulle lucerne, se la fiamma volteggia flessuosamente