Il ponte giapponese e lo stagno delle ninfee a Giverny - Claude Monet

Il ponte giapponese e lo stagno delle ninfee a Giverny - Claude Monet

Questa passione per il Giappone di Monet ha avuto la sua sublimazione nel periodo della piena maturità, quando l'artista si rifugiò nel suo buen retiro di Giverny, dove dipinse senza sosta fino all'ultimo dei suoi giorni, in maniera analoga e quanto era accaduto a Hokusai

Solo due cose mi appassionano: la pittura e il giardinaggio

Claude Monet

Il suo giardino divenne la fonte principale della sua ispirazione. Monet l'aveva progettato perché il grande stagno e la rigogliosa vegetazione gli trasmettessero quelle vibrazioni che poi avrebbe trasferito sulla tela. E' il tempo degli Iris, dei Salici, delle Ninfee e del Ponte giapponese, che aveva fatto erigere su un modello di quelli tante volte visti nelle amate stampe

La natura offre a Monet tutto quello di cui ha bisogno per soddisfare il suo desiderio di costruire un mondo che non esiste nella realtà e che è invece frutto del suo immenso amore per la pittura.

Nel 1883 Claude Monet, padre dell'impressionismo francese, si trasferisce quindi appena fuori Parigi, nella casa dove vivrà fino all'ultimo dei suoi giorni, immerso in una natura meravigliosa. Subito si dedica alla creazione di un giardino di ispirazione giapponese con tanto di laghetto artificiale, ponticello, piante esotiche e fiori di tutti i tipi, destinato a diventare il suo soggetto preferito e sicuramente più famoso

il ponte di Argenteuil - Claude Monet, 1874

La giapponese (Camille in costume giapponese) - Claude Monet

Acquazzone improvviso sul ponte Shin-Ohashi ad Atake - Utagawa Hiroshige, 1857

il ponte di Bagnara Calabra che si attraversa tre volte

il molo di Le Havre - Claude Monet, 1867 ca

I pittoreschi giardini della tenuta di Stourhead del XVIII secolo