Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 34 - 37, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 34 - 37

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 34 - 37
Turbavit hunc ordinem pugnandi non acrior quam pertinacior impetus Romanorum; nam haud secus quam si tota acie dimicarent, et velites emissis hastis comminus gladiis rem gerebant et equites, ut semel in hostem evecti sunt, stantibus equis, partim ex ipsis equis, partim desilientes immiscentesque se peditibus pugnabant Questo modo di combattere venne sconvolto dallattacco dei Romani, non meno tenace che accanito; difatti, non diversamente che se si fosse combattuto con tutte le truppe, i veliti, dopo aver lanciato i loro giavellotti, continuavano la lotta a corpo a corpo con le spade e i cavalieri, dopo aver caricato il nemico, fermando i cavalli combattevano alcuni rimanendo in arcione, altri balzando giù e mescolandosi ai fanti
Ita nec eques regius equiti par erat, insuetus ad stabilem pugnam, nec pedes concursator et vagus et prope seminudus genere armorum veliti Romano parmam gladiumque habenti pariterque et ad se tuendum et ad hostem petendum armato Così il cavaliere del re, non abituato alla battaglia da fermo, non era in condizioni di parità nei confronti di quello romano, e il fante, capace di attacchi veloci e in ordine sparso e quasi seminudo per il tipo di armamento, non era in condizioni di parità nei confronti del fante romano, munito di scudo e di spada, con un armamento adatto sia alla difesa che alloffesa
Non tulere itaque dimicationem nec alia re quam velocitate tutantes se in castra refugerunt Così non riuscendo a sostenere il combattimento e non trovando altra difesa che la propria velocità si rifugiarono nellaccampamento

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Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 21-25
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 21-25

[36] Uno deinde intermisso die, cum omnibus copiis equitum levisque armaturae pugnaturus rex esset, nocte caetratos, quos peltas vocant, loco opportuno inter bina castra in insidiis abdiderat praeceperatque Athenagorae et equitibus ut si aperto proelio procederet res, uterentur fortuna, si minus, cedendo sensim ad insidiarum locum hostem pertraherent [36] Dopo un giorno di intervallo il re, con lintenzione di combattere con tutte le forze di cavalleria e di fanteria leggera, nascose di notte in agguato, in luogo adatto tra i due accampamenti, uomini armati di un piccolo scudo, quelli che sono chiamati peltasti e ordinò poi ad Atenagora e ai cavalieri che se la sorte della battaglia in campo aperto fosse stata propizia ne approfittassero, altrimenti ritirandosi a poco a poco attirassero il nemico nel luogo dellagguato
Et equitatus quidem cessit, duces caetratae cohortis non satis expectato signo ante tempus excitatis suis occasionem bene gerendae rei amisere La cavalleria eseguì bene la manovra di ripiegamento, ma i capi della coorte di peltasti non seppero attendere il segnale e facendo muovere anzitempo i loro soldati si lasciarono sfuggire loccasione di ottenere un successo

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Livio, Ab urbe condita: Libro 25; 31-41
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 25; 31-41

Romanus et aperto proelio victor et tutus a fraude insidiarum in castra sese recepit Il Romano, vincitore in campo aperto e libero dal pericolo dellagguato, si ritirò nellaccampamento
Postero die consul omnibus copiis in aciem descendit ante prima signa locatis elephantis, quo auxilio tum primum Romani, quia captos aliquot bello Punico habebant, usi sunt Il giorno seguente il console discese in campo cori tutte le sue forze, ponendo avanti alla prima fila gli elefanti, del cui ausilio i Romani, che ne avevano catturati alcuni durante la guerra punica, si servivano allora per la prima volta

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 11 - 13

Ubi latentem intra vallum hostem vidit, in tumulos quoque ac sub ipsum vallum exprobrans metum successit Vedendo che il nemico se ne stava nascosto dietro le sue difese, avanzò ancora sulle alture e fin sotto le postazioni nemiche, rinfacciando il loro timore
Postquam ne tum quidem potestas pugnandi dabatur, quia ex tam propinquis stativis parum tuta frumentatio erat, dispersos milites per agros equitibus extemplo invasuris, octo fere inde milia, intervallo tutiorem frumentationem habiturus, castra ad Ottolobumid est loco nomenmovit Quando vide che neppure allora gli si dava la possibilità di com pi battere, siccome a una così breve distanza dei due accampa umentatione menti non era sicuro mandare truppe a far frumento; potendo la cavalleria attaccare allimprovviso i soldati dispersi per la campagna, spostò laccampamento a Ottolobo (tale è il nome della località), lontano circa ottomila passi, rite o nendo più sicura la ricerca del frumento con questo intervallo

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 16 - 17

Cum in propinquo agro frumentarentur Romani, primo rex intra vallum suos tenuit, ut cresceret simul et neglegentia cum audacia hosti Mentre i Romani andavano in cerca di grano nella vicina campagna, il re dapprima trattenne le sue truppe entro i loro ripari, per far aumentare ad un tempo laudacia e la negligenza del nemico

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