Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 34 - 37, pag 3

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 34 - 37

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 34 - 37
Ubi effusos vidit, cum omni equitatu et Cretensium auxiliaribus, quantum equitem velocissimi pedites cursu aequare poterant, citato profectus agmine inter castra Romana et frumentatores constituit signa Quando li vide sparsi per la campagna parti con tutta la cavalleria e con gli ausiliari cretesi, spingendo la cavalleria alla maggior velocità che quei fanti rapidissimi potevano mantenere correndo e si fermò tra il campo romano e i soldati mandati a far frumento
Inde copiis divisis partem ad consectandos vagos frumentatores emisit dato signo ne quem vivum relinquerent, cum parte ipse substitit itineraque quibus ad castra recursuri videbantur hostes obsedit Poi, divise le truppe, ne mandò una parte a inseguire i soldati che si erano allontanati alla ricerca del frumento con lordine di non lasciarne vivo alcuno, e con laltra parte si fermò a chiudere il passaggio attraverso il quale sembrava che i nemici dovessero rifugiarsi nel loro accampamento
Iam passim caedes ac fuga erat, necdum quisquam in castra Romana nuntius cladis pervenerat, quia refugientes in regiam stationem incidebant et plures ab obsidentibus vias quam ab emissis ad caedem interficiebantur Già in diversi luoghi i Romani erano uccisi o messi in fuga e nessuno era ancora riuscito a raggiungere laccampamento romano per dare notizia del disastro, poiché tutti i fuggiaschi finivano sulle postazioni del re, e il numero di coloro che venivano uccisi da chi sbarrava il passaggio era maggior di quello di coloro che cadevano ad opera delle truppe inviate a sterminarli

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Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 21-25
Livio, Ab urbe condita: Libro 05, 21-25

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 21-25

Tandem inter medias hostium stationes elapsi quidam trepidi tumultum magis quam certum nuntium intulerunt castris Infine, infiltrandosi tra le postazioni del re, alcuni, terrorizzati, portarono al campo lallarme più che notizie sicure
[37] Consul equitibus iussis qua quisque posset opem ferre laborantibus ipse legiones e castris educit et agmine quadrato ad hostem ducit [37] Il console, dopo aver comandato ai cavalieri di portare aiuto, ciascuno come poteva, a quanti erano in difficoltà, fece uscire le legioni dallaccampamento e le guidò, disposte in quadrato, contro il nemico

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Livio, Ab urbe condita: Libro 25; 31-41
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 25; 31-41

Dispersi equites per agros quidam aberrarunt decepti clamoribus aliis ex alio existentibus loco, pars obvios habuerunt hostes Alcuni cavalieri si dispersero per i campi smarrendosi, ingannati dalle grida che si levavano qua e là, altri si scontrarono col nemico
Pluribus locis simul pugna coepit Si attaccò contemporaneamente battaglia in diversi punti

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Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 11 - 13
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 11 - 13

Regia statio atrocissimum proelium edebat; nam et ipsa multitudine equitum peditumque prope iusta acies erat et Romanorum, quia medium obsederat iter, plurimi in eam inferebantur La postazione del re era impegnata nella battaglia più sanguinosa: difatti costituiva quasi da sola, per il numero dei cavalieri e dei fanti, un vero e proprio esercito, e parecchi Romani le andavano contro, dal momento che sbarrava il passaggio
Eo quoque superiores Macedones erant, quod et rex ipse hortator aderat et Cretensium auxiliares multos ex improviso volnerabant, conferti praeparatique in dispersos et effusos pugnantes I Macedoni avevano ancora il sopravvento perché il re in persona li esortava e gli ausiliari cretesi feri o vano di sorpresa molti nemici, dato che erano ben riuniti e preparati contro nemici senza ordine alcuno

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 16 - 17

Quod si modum in insequendo habuissent, non in praesentis modo certaminis gloriam sed in summam etiam belli profectum foret: nunc aviditate caedis intemperantius secuti in praegressas cum tribunis militum cohortes Romanas incidere, et fugiens eques, ut primo signa suorum vidit, convertit in effusum hostem equos, versaque momento temporis fortuna pugnae est terga dantibus qui modo secuti erant E se i Macedoni fossero stati meno accaniti nell inseguimento non avrebbero ottenuto soltanto la gloria del successo in quello scontro ma anche un risultato decisivo per tutta la guerra: invece, inseguendo con troppa foga il nemico nel loro desiderio di strage, si scontrarono con le coorti romane guidate dai loro tribuni; i cavalieri che fuggivano, non appena videro le insegne dei loro, voltarono i cavalli contro i nemici in disordine e in un attimo furono capovolte le sorti della battaglia: quelli che prima erano lanciati allinseguimento ora volgevano le spalle

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