Cum Hanno perorasset, nemini omnium certare oratione cum eo necesse fuit; adeo prope omnis senatus Hannibalis erat, infestiusque locutum arguebant Hannonem quam Flaccum Ualerium, legatum Romanum Responsum inde legatis Romanis est bellum ortum ab Saguntinis, non ab Hannibale esse; populum Romanum iniuste facere, si Saguntinos uetustissimae Carthaginiensium societati praeponat Dum Romani tempus terunt legationibus mittendis, Hannibal, quia fessum militem proeliis operibusque habebat, paucorum iis dierum quietem dedit stationibus ad custodiam uinearum aliorumque operum dispositis Interim animos eorum nunc ira in hostes stimulando, nunc spe praemiorum accendit |
Quando Annone finì di parlare, nessuno ritenne necessario polemizzare con discorsi contro di lui: quasi tutto il senato era dalla parte di Annibale e tutti ritenevano che Annone aveva parlato più da nemico di quanto non avesse fatto lo stesso Flacco Valerio, ambasciatore romano Fu perciò risposto ai messi dei Romani che la guerra era stata provocata dai Saguntini, non da Annibale, e che il popolo romano agirebbe ingiustamente se tenesse in maggior conto l'alleanza coi Saguntini di quella antichissima coi Cartaginesi Mentre i Romani perdevano tempo nello spedire ambascerie, Annibale al suo esercito spossato dalle battaglie e dai lavori d'assedio, concesse soltanto pochi giorni di riposo, dopo aver disposto presidi a custodia delle vigne e delle altre macchine da guerra Nel frattempo si propose di eccitare l'animo dei soldati contro il nemico, ora provocando sentimenti dira ora suscitando la speranza di premi |
ut uero pro contione praedam captae urbis edixit militum fore, adeo accensi omnes sunt ut, si extemplo signum datum esset, nulla ui resisti uideretur posse Saguntini ut a proeliis quietem habuerant nec lacessentes nec lacessiti per aliquot dies, ita non nocte, non die unquam cessauerant ab opere, ut nouum murum ab ea parte qua patefactum oppidum ruinis erat reficerent Inde oppugnatio eos aliquanto atrocior quam ante adorta est, nec qua primum aut potissimum parte ferrent opem, cum omnia uariis clamoribus streperent, satis scire poterant Ipse Hannibal qua turris mobilis, omnia munimenta urbis superans altitudine, agebatur hortator aderat |
Come poi dinanzi all'esercito radunato a parlamento annunziò che il bottino della città conquistata sarebbe stato dei soldati, tutti quanti si eccitarono a tal punto che, se in quel momento fosse stato dato il segnale, era chiaro che nessuna forza avrebbe potuto resistere I Saguntini a loro volta, non essendo stati per alcuni giorni costretti alla battaglia, non avendo provocato né essendo stati provocati, non avevano cessato né di giorno né di notte dal compiere opere di fortificazione per ricostruire un nuovo muro là dove, a causa delle rovine, si era scoperto un fianco della città Tuttavia, un assalto di gran lunga più terribile che per l'innanzi li sorprese subito dopo, al punto che essi non potevano con certezza sapere in che parte dapprima avrebbero dovuto con forze maggiori portare aiuto, poiché da ogni punto si levavano strepiti e grida Lo stesso Annibale era presente per incitare i soldati là dove si spingeva una torre mobile che superava in altezza tutte le fortificazioni della città |
Quae cum admota catapultis ballistisque per omnia tabulata dispositis muros defensoribus nudasset, tum Hannibal occasionem ratus, quingentos ferme Afros cum dolabris ad subruendum ab imo murum mittit nec erat difficile opus, quod caementa non calce durata erant sed interlita luto, structurae antiquae genere Itaque latius quam qua caederetur ruebat perque patentia ruinis agmina armatorum in urbem uadebant Locum quoque editum capiunt, conlatisque eo catapultis ballistisque ut castellum in ipsa urbe uelut arcem imminentem haberent muro circumdant et Saguntini murum interiorem ab nondum capta parte urbis ducunt Utrimque summa ui et muniunt et pugnant; sed interiora tuendo minorem in dies urbem Saguntini faciunt |
Come la torre ebbe spogliato di difensori i muri coi colpi delle catapulte e delle baliste disposte su ogni ripiano, Annibale, ritenendo quello il momento opportuno, mandò circa cinquecento africani muniti di piccone a scalzare dal basso il muro L'impresa non era difficile perché le pietre non erano unite saldamente con la calce, ma con fango, secondo gli antichi metodi di costruzione Pertanto, il muro rovinava per uno spazio più ampio di quello in cui era stato colpito ed attraverso i varchi aperti dalle rovine le schiere dei soldati dilagavano nella città Si impadronirono così di una posizione elevata ed avendo portato là catapulte e baliste, la circondarono di un muro per avere dentro la città stessa un baluardo come fosse una rocca sovrastante I Saguntini, a loro volta, innalzarono più internamente un muro nella parte della città non ancor presa dal nemico Da ambe le parti si fece il massimo sforzo per fortificare e per combattere; ma i Saguntini nel tentativo di difendere le parti più interne della città, la resero ogni giorno più piccola |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 51-61
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 51-61
Simul crescit inopia omnium longa obsidione et minuitur exspectatio externae opis, cum tam procul Romani, unica spes, circa omnia hostium essent Paulisper tamen adfectos animos recreauit repentina profectio Hannibalis in Oretanos Carpetanosque qui duo populi, dilectus acerbitate consternati, retentis conquisitoribus metum defectionis cum praebuissent, oppressi celeritate Hannibalis omiserunt mota arma 12] Nec Sagunti oppugnatio segnior erat Maharbale Himilconis filio, eum praefecerat Hannibal, ita impigre rem agente ut ducem abesse nec ciues nec hostes sentirent Is et proelia aliquot secunda fecit et tribus arietibus aliquantum muri discussit strataque omnia recentibus ruinis aduenienti Hannibali ostendit |
Nello stesso tempo a causa del lungo assedio, aumentò la carestia e si affievolì l'attesa di aiuti esterni, poiché i Romani, unica speranza, erano lontani ed ogni cosa intorno era nelle mani del nemico Per poco, tuttavia, incoraggiò gli animi abbattuti l'improvvisa partenza di Annibale contro gli Oretani e i Carpetani Questi due popoli spaventati dall'asprezza delle leve, avevano sequestrato gli ufficiali incaricati degli arruolamenti, ma, pur avendo suscitato timori di defezione, lasciarono cadere le armi già impugnate, sopraffatti dalla rapidità di Annibale L'assalto a Sagunto, tuttavia, non era diminuito di violenza perché Maarbale, figlio di Imilcone, cui Annibale aveva affidato il comando, conduceva avanti l'impresa con tale energia che i nemici non si accorsero che Annibale era assente Maarbale combatté alcune battaglie favorevoli e con tre arieti fece crollare un buon tratto del muro, mostrando ad Annibale, che sopraggiungeva, tutto il suolo ingombro di recenti rovine |
Itaque ad ipsam arcem extemplo ductus exercitus atroxque proelium cum multorum utrimque caede initum et pars arcis capta est Temptata deinde per duos est exigua pacis spes, Alconem Saguntinum et Alorcum Hispanum Alco insciis Saguntinis, precibus aliquid moturum ratus, cum ad Hannibalem noctu transisset, postquam nihil lacrimae mouebant condicionesque tristes, ut ab irato uictore, ferebantur, transfuga ex oratore factus apud hostem mansit, moriturum adfirmans qui sub condicionibus iis de pace ageret Postulabatur autem, redderent res Turdetanis traditoque omni auro atque argento egressi urbe cum singulis uestimentis ibi habitarent ubi Poenus iussisset |
Inoltre l'esercito fu condotto subito fino alla stessa rocca, dove ebbe inizio una terribile battaglia con molta strage da ambo le parti; fu presa una parte della rocca Per mezzo di Alcone saguntino ed Alorco ispano, si fecero quindi, pur con scarsa speranza, tentativi di pace Alcone, all'insaputa dei Saguntini, ritenendo di riuscire a qualche cosa con le preghiere, essendo venuto di notte presso Annibale, dal momento che le lacrime per nulla smuovevano colui che poneva, invece, dure condizioni come un vincitore ancora mosso dall'ira, da negoziatore di pace fattosi disertore, rimase presso il nemico affermando che sarebbe andato incontro alla morte colui che avesse fatto la pace a quelle condizioni Si esigeva, infatti, che i Saguntini restituissero ogni cosa ai Turdetani e, consegnato tutto l'oro e l'argento, uscissero dalla città con una sola veste in più per ciascuno e andassero ad abitare là dove il Cartaginese avesse comandato |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 23; 01-10
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 23; 01-10
Has pacis leges abnuente Alcone accepturos Saguntinos, Alorcus, uinci animos ubi alia uincantur adfirmans, se pacis eius interpretem fore pollicetur erat autem tum miles Hannibalis, ceterum publice Saguntinis amicus atque hospes Traditio palam telo custodibus hostium transgressus munimenta ad praetorem Saguntinum, et ipse ita iubebat, est deductus Quo cum extemplo concursus omnis generis hominum esset factus, submota cetera multitudine senatus Alorco datus est, cuius talis oratio fuit [13] Si ciuis uester Alco, sicut ad pacem petendam ad Hannibalem uenit, ita pacis condiciones ab Hannibale ad uos rettulisset, superuacaneum hoc mihi fuisset iter, quo nec orator Hannibalis nec transfuga ad uos ueni |
Poiché Alcone faceva cenno che i Saguntini non avrebbero accettato la pace a tali condizioni, Alorco, affermando che anche gli animi si piegano quando ogni altra cosa è perduta, promise di fare da intermediario di quella pace Era, infatti, costui allora soldato di Annibale, ma anche apertamente amico ed ospite dei Saguntini Consegnate palesemente le armi alle guardie, oltrepassate le difese nemiche, fu condotto, come egli stesso richiedeva, dinanzi al pretore di Sagunto Colà, essendo accorsa una folla di ogni genere di persene, tenuto lontano ogni assembramento, Alorco fu ricevuto in senato, dove tenne questo discorso Se il vostro concittadino Alcone, come venne ad Annibale per chiedere la pace, così avesse riferito a voi le condizioni da lui imposte, sarebbe stato inutile questo mio viaggio: non sarei potuto venir da voi né come ambasciatore di Annibale né come disertore |
sed cum ille aut uestra aut sua culpa manserit apud hostem, sua, si metum simulauit: uestra, si periculum est apud uos uera referentibus, ego, ne ignoraretis esse et salutis aliquas et pacis uobis condiciones, pro uetusto hospitio quod mihi uobiscum est ad uos ueni Uestra autem causa me nec ullius alterius loqui quae loquor apud uos uel ea fides sit quod neque dum uestris uiribus restitistis neque dum auxilia ab Romanis sperastis pacis unquam apud uos mentionem feci Postquam nec ab Romanis uobis ulla est spes nec uestra uos iam aut arma aut moenia satis defendunt, pacem adfero ad uos magis necessariam quam aequam |
Tuttavia, dal momento che Alcone o per colpa vostra o per colpa sua rimase presso il nemico, sua se finse d'aver paura, vostra se voi mettete in pericolo la vita di coloro che riferiscono la verità, io, perché non ignoriate che esistono alcune condizioni di salvezza e di pace per voi, venni a voi nel nome dell'antica vostra ospitalità Che io dica le cose che dico solo nel vostro interesse e non perché mi siano state suggerite da qualcun altro, ve ne faccia fede il fatto che, fin tanto che voi opponeste resistenza con le vostre forze, o speraste aiuti dai Romani, io non vi feci mai parole di pace Oggi, poiché non vi rimane più alcuna speranza di aiuti dai Romani, e d'altra parte le vostre armi e le vostre mura ormai non possono più difendervi, io vi offro una pace più necessaria che mite |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 16-30
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 01, 16-30
Cuius ita aliqua spes est, si eam, quemadmodum ut uictor fert Hannibal, sic uos ut uicti audiatis; si non id quod amittitur in damno, cum omnia uictoris sint, sed quidquid relinquitur pro munere habituri estis Urbem uobis, quam ex magna parte dirutam, captam fere totam habet, adimit: agros relinquit, locum adsignaturus in quo nouum oppidum aedificetis Aurum et argentum omne, publicum priuatumque, ad se iubet deferri: corpora uestra coniugum ac liberorum uestrorum seruat inuiolata, si inermes cum binis uestimentis uelitis ab Sagunto exire Haec uictor hostis imperat; haec quamquam sunt grauia atque acerba, fortuna uestra uobis suadet |
Vi è qualche speranza di concluderla a condizione che voi accettiate la pace come vinti nello stesso modo in cui Annibale ve la offre da vincitore e non vi prepariate a considerare come danno ciò che perderete, ma solo come un beneficio qualunque cosa vi sia lasciata, dal momento che tutto è proprietà del vincitore Annibale vi toglie la città che ormai tiene in suo potere e che, in gran parte distrutta, egli ha quasi per intero conquistata; vi lascia i campi e vi assegnerà un territorio nel quale voi potrete costruire una nuova cittadina Annibale vi comanda di recare a lui tutto l'oro e l'argento pubblico e privato; garantisce, senza che vi sia recata offesa alcuna, la vita e la libertà a voi, alle vostre mogli, ai vostri figli, se voi disarmati e con due sole vesti per ciascuno vorrete uscire da Sagunto Queste sono le condizioni del nemico vincitore, condizioni che, per quanto gravi e dure, la vostra presente situazione vi induce ad accettare |
Equidem haud despero, cum omnium potestas ei facta sit, aliquid ex his rebus remissurum; sed uel haec patienda censeo potius quam trucidari corpora uestra, rapi trahique ante ora uestra coniuges ac liberos belli iure sinatis [14] Ad haec audienda cum circumfusa paulatim multitudine permixtum senatui esset populi concilium, repente primores secessione facta priusquam responsum daretur argentum aurumque omne ex publico priuatoque in forum conlatum in ignem ad id raptim factum conicientes eodem plerique semet ipsi praecipitauerunt Cum ex eo pauor ac trepidatio totam urbem peruasisset, alius insuper tumultus ex arce auditur |
Tuttavia io non dispero che, quando tutto sia venuto in suo potere, Annibale possa attenuare qualcuna di queste dure condizioni; ritengo, pertanto, che da parte vostra sia meglio sopportare quanto vi è imposto, piuttosto che lasciarvi trucidare e consentire che, per diritto di guerra, le vostre mogli e i vostri figli dinanzi ai vostri occhi siano presi con la forza e trascinati via Poiché a poco a poco per udire tali cose si era adunata gran folla intorno, essendosi mescolata all'assemblea del senato anche quella del popolo, all'improvviso i capidella città, prima di dare una risposta, raccolto tutto l'oro e l'argento dell'erario pubblico e delle casse private, lo gettarono su di un rogo acceso in fretta a quello scopo, mentre parecchi cittadini si lanciarono tra quelle fiamme Per questo fatto lo spavento e lo scompiglio pervasero tutta la città, quando giunse dalla rocca uno strepito improvviso |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 01 - 03
Turris diu quassata prociderat, perque ruinam eius cohors Poenorum impetu facto cum signum imperatori dedisset nudatam stationibus custodiisque solitis hostium esse urbem non cunctandum in tali occasione ratus Hannibal, totis uiribus adgressus urbem momento cepit, signo dato ut omnes puberes interficerentur Quod imperium crudele, ceterum prope necessarium cognitum ipso euentu est; cui enim parci potuit ex iis qui aut inclusi cum coniugibus ac liberis domos super se ipsos concremauerunt aut armati nullum ante finem pugnae quam morientes fecerunt [15] Captum oppidum est cum ingenti praeda |
La torre a lungo squassata era crollata e la coorte dei Cartaginesi, avendo fatto irruzione attraverso quella rovina, aveva segnalato ad Annibale che la città era priva di posti di guardia e di sentinelle Annibale, pensando che in tali occasioni non si deve esitare, partito all'assalto con tutte le sue forze, in un batter d'occhio prese la città, dando subito ordine che si uccidessero tutti gli adulti Lo stesso svolgersi degli avvenimenti fece d'altra parte riconoscere quasi necessario questo comando spietato: chi si sarebbe potuto risparmiare fra coloro che, rinserratisi con le mogli e i figli, arsero la loro propria casa lasciandosi seppellire sotto, oppure non cessarono se non con la morte di combattere con le armi La città fu presa con ingente bottino |