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L'affresco rappresenta il Pronto Soccorso dell'Ospedale dove i malati sono visitati e ricevono le prime cure, prima di essere trasferiti nella lunga corsia retrostante, che si apre al centro, dietro una cancellata in ferro battuto. In primo piano medici e infermieri accolgono e curano gli ammalati: al centro un assistente lava i piedi a un ferito seduto, con una grande ferita alla coscia, prima dell'intervento;
a destra, un frate con la sua tunica nera assiste un ammalato disteso sul letto, sulla cui testata ci sono bottiglie, alambicchi, barattoli pieni di estratti di piante, tinture e medicamenti; all'estrema destra, due inservienti trasportano verso il centro della sala una barella; sulla sinistra, un sanitario interamente coperto da un camice bianco e con un copricapo quadrato scuro si china per sdraiare su una lettiga un malato nudo sostenendogli il capo.
A sinistra, due medici maneggiano ed esaminano un'ampolla piena di un liquido semitrasparente, verosimilmente un campione di urine, al centro, in secondo piano, stanno invece, strettamente addossati l'un l'altro, ben 12 notabili dell'ospedale che non fanno altro che guardarsi intorno o parlare tra loro, antesignani dei moderni "manager" sanitari. Il contrasto tra i due gruppi, quello che opera di sette persone quello che osserva e dirige di 12 persone, sembra allegoricamente rappresentato in basso e a destra, da un cane e un gatto che si fronteggiano ostili. Sull'architrave sopra l'arco è riprodotto più volte l'emblema della Scala
