Cicerone, Filippiche: 12; 24-27, pag 2

Cicerone, Filippiche: 12; 24-27

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 12; 24-27
Timide hoc dicam; scio enim quidvis homini accidere posse; verum tamen semel circumsessus lectis valentissimorum hominum viribus cecidi sciens, ut honestissime possem exurgere Lo dico timidamente, so infatti a quanti casi è esposta la vita umana eppure una volta, costretto dalle forze unite di personaggi molto potenti, cedetti coscientemente, affinché potessi risollevarmi con la massima dignità
[25] Possumne igitur satis videri cautus, satis providus, si me huic itineri tam infesto tamque periculoso commisero [25] Ora, se mi avventurerò in un viaggio così rischioso e azzardato, è possibile che lo si giudichi prudente e previdente
Gloriam in morte debent ii, qui in re publica versantur, non culpae reprehensionem et stultitiae vituperationem relinquere Nella morte devono trovare la gloria coloro che si occupano dello Stato, non il rimprovero della colpa e la stoltezza del biasimo

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Cicerone, Filippiche: 02; 01-05
Cicerone, Filippiche: 02; 01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 01-05

Quis bonus non luget mortem Treboni Quale bravo cittadino non piange la morte di Trebonio
Quis non dolet interitum talis et civis et viri Chi non si duole della morte di un cittadino, di un uomo simile

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Cicerone, Filippiche: 03; 36-39
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 03; 36-39

At sunt qui dicant - dure illi quidem, sed tamen dicunt - minus dolendum, quod ab homine impuro nefarioque non caverit Eppure ce ne sono che dicono saranno duri, ma intanto lo dicono che è meno da compiangere perché non ha diffidato di un essere infame e nefasto
Etenim, qui multorum custodem se profiteatur, eum sapientes sui primum capitis aiunt custodem esse oportere E questo perché i saggi dicono che è opportuno che in primo luogo sia custode di se stesso chi si professa custode di molti

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Cicerone, Filippiche: 02; 31-35
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 31-35

Cum saeptus sis legibus et iudiciorum metu, non sunt omnia timenda neque ad omnis insidias praesidia quaerenda Ma quando sei protetto dalle leggi e dal timore dei tribunali, non cè bisogno di temere ogni cosa, né di chiedere presidi per ogni insidia
Quis enim audeat luci, quis in militari via, quis bene comitatum, quis illustrem aggredi Chi infatti oserebbe assalire un uomo in pieno giorno, su una strada maestra, un uomo in buona compagnia, uno illustre

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[26] Haec neque hoc tempore neque in me valent [26] Ciò non vale né riguardo i tempi doggi, né riguardo me

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