Cicerone, Filippiche: 12; 24-27, pag 3

Cicerone, Filippiche: 12; 24-27

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 12; 24-27
Non modo enim poenam non extimescet, qui mihi vim attulerit, sed etiam gloriam sperabit a latronum gregibus et praemia Chi userà violenza contro di me, non solo non dovrà temere alcuna pena, ma può sperare gloria e ricompense da quella masnada di ladroni
Haec ego in urbe provideo; facilis est circumspectus unde exeam, quo progrediar, quid ad dexteram, quid ad sinistram sit Qui a Roma posso prevenire ciò: mi è facile, guardando attentamente da dove esco e verso dove vado, chi cè a destra e chi a sinistra
Num idem in Appennini tramitibus facere potero Forse che potrò fare la stessa cosa sugli Appennini

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Cicerone, Filippiche: 02; 01-05
Cicerone, Filippiche: 02; 01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 01-05

In quibus etiamsi non erunt insidiae, quae facillime esse poterunt, animus tamen erit sollicitus, ut nihil possit de officiis legationis attendere Là, anche se non ci saranno insidie, che si possono tendere molto facilmente, il mio animo sarà così agitato da non poter adempiere ai doveri della missione
Sed effugi insidias, perrupi Appenninum; nempe in Antoni congressum colloquiumque veniendum est Comunque mettiamo che io sfugga alle imboscate e che abbia superato gli Appennini; è il momento di incontrarsi con Antonio, di venire a colloquio con lui

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Cicerone, Filippiche: 03; 36-39
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 03; 36-39

Quinam locus capietur Quale località sarà scelta
Si extra castra, ceteri viderint; ego me vix tutum futurum puto Se fuori dallaccampamento, gli altri credano quel che vogliono: io sento che sarei tuttaltro che sicuro

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Cicerone, Filippiche: 02; 31-35
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 31-35

Novi hominis furorem, novi effrenatam violentiam Conosco il furore di quelluomo, conosco la violenza efferata
Cuius acerbitas morum inmanitasque naturae ne vino quidem permixta temperari solet, hic ira dementiaque inflammatus adhibito fratre Lucio, taeterrima belua, numquam profecto a me sacrilegas manus atque impias abstinebit Se lasprezza del suo comportamento, la brutalità del suo carattere non si mitigano neanche con il vino, di certo, acceso dalla pazzia e dallira, aiutato da suo fratello Lucio, quella terribile bestia, egli non si asterrà dal mettermi addosso le sue empie e sacrileghe mani

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[27] Memini colloquia et cum acerrimis hostibus et cum gravissime dissidentibus civibus [27] Ricordo altri incontri sia con acerrimi nemici sia con cittadini in profondo disaccordo

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