Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 26-37, pag 3

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 26-37

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 30, Paragrafi 26-37
[32] tonsillas et fauces lactis ovilli gargarizatio adiuvat, multipeda trita, fimum columbinum cum passo gargarizatum, etiam cum fico arida ac nitro inpositum extra [32] Aiuta le tonsille e le gole il gargarismo di latte di pecora, i millepiedi tritati, lo sterco di colombo gargarizzato con vino passito, messo anche con fico secco e salnitro all'esterno
asperitatem faucium et destillationes leniunt cocleae coqui debent inlotae demptoque tantum terreno conteri et in passo dari potui; sunt qui Astypalaeicas efficacissimas putent et minimas earum, gryllus infricatus aut si quis manibus, quibus eum contriverit, tonsillas attingat Le chiocciole calmano il bruciore delle ugole e i catarri devono essere cotte non lavate e tolto soltanto il terreno essere pestate ed essere date in bevanda nel vino passito; ci sono quelli che ritengono le Astypalee le più efficaci e le più piccole di esse, il grillo strofinato o se qualcuno tocchi le tonsille con le mani, con cui l'aveva schiacciato
[33] Anginis felle anserino cum elaterio et melle citissime succurritur, cerebro noctuae, cinere hirundinis ex aqua calida poto [33] Si rimedia molto velocemente alle angine col fiele d'oca con succo di cocomero selvatico e miele, col cervello di civetta, con la cenere di rondine bevuta con acqua calda

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 104-130
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 104-130

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 06, Paragrafi 104-130

huius medicinae auctor est Ovidius poeta Inventore di questa cura è il poeta Ovidio
sed efficaciores ad omnia, quae ex hirundinibus monstrantur, pulli silvestrium, figura nidorum eas deprehendit, multo tamen efficacissimi ripariarum pulli; ita vocant in riparum cavis nidificantes Ma più efficaci verso tutto, quelli rimedi che sono derivati dalle rondini, i piccoli di quelle selvatiche, li denota la forma dei nidi, tuttavia di molto i più efficaci quelli delle rive; così chiamano quelle che nidificano nelle cavità delle rive

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 191-204
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 191-204

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 191-204

multi cuiuscumque hirundinis pullum edendum censent, ut toto anno non metuatur id malum Molti pensano che si debba mangiare il piccolo di qualunque rondine, affinché non sia temuto ciò per tutto l'anno
[34] strangulatos cum sanguine comburunt in vase et cinerem cum pane aut in potu dant [34] Bruciano in un vaso quelli strangolati con sangue e danno la cenere col pane o in pozione

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 37-51
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 37-51

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 37-51

quidam et mustelae cinerem pari modo admiscent; sic ad strumae remedia dant et comitialibus cotidie potui Alcuni mescolano anche la cenere della faina nello stesso modo; così danno rimedi per la scrofola e da bere ogni giorno agli epilettici
in sale quoque servatae hirundines ad anginam drachma bibuntur, cui malo et nidus earum mederi dicitur potus Le rondini sono bevute con una dracma anche per l'angina conservate nel sale, anche il loro nido bevuto è detto curare questo male

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 126-186
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafo 126-186

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafo 126-186

[35] milipedam inlini anginis efficacissimum putant; alii XX tritas in aquae mulsae hemina dari per harundinem, quoniam dentibus tactis nihil prosint [35] Ritengono efficacissimo per le angine che sia spalmato il millepiedi; altri che 20 tritati siano dati in un'emina di acqua mielata attraverso una cannuccia, perché non giovano per niente dopo aver toccato i denti

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 17, Paragrafi 191-197

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 03, paragrafi 06-15

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