La ragazza cresce riuscendo a farsi una cultura prodigiosa. S'appassiona di arte, letteratura, scienza, matematica, filosofia, studia con estremo interesse fino a 10 ore al giorno, apprende sette lingue fra le quali l'italiano, intrattiene corrispondenza in latino con eminenti studiosi di tutta Europa. Durante il suo regno Stoccolma verrà ribattezzata l'Atene del Nord poichè il suo entusiasmo culturale trascina La corte tutta a un radicale cambiamento.
Cristina obbliga ipso facto papa Clemente X appena eletto, ad abrogare l'ordinanza del 1588, emessa durante la contro riforma che impediva alle donne ogni attività artistiche e culturali. Eppure malgrado il prestigio e il peso socio-politico di Cristina, il latente ma sempre riemergente conservatorismo adversus feminis è troppo forte: la proibizione di esibirsi in teatro per le donne verrà riportato in vigore già da Innocenzo XI. Un pontefice che detestava la regina fra le varie cose perché un giorno in pubblico l'irredente scandinava lo aveva apostrofato "minchione" un epiteto che il popolo romano, che non amava il papa lombardo, aveva subito fatto suo, ribattezzandolo "papa minchione"