Properzio, Elegie: Libro III, Elegia VI, pag 2

Properzio, Elegie: Libro III, Elegia VI

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia VI
est poena et servo rumpere teste fidem Rompere il patto è una colpa, anche se testimone un servo
[20] ille potest nullo miseram me linquere facto, et qualem nolo dicere habere domi [20] Quello può abbandonare me infelice senza aver fatto niente, e tenere in casa non voglio dire chi
gaudet me vacuo solam tabescere lecto Gode che io deperisca sola nel letto vuoto

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XXV

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia XXV

si placet, insultet, Lygdame, morte mea Se fa piacere, esulti per la mia morte, o Ligdamo
non me moribus illa, sed herbis improba vicit[25] staminea rhombi ducitur ille rota Quella malvagia non mi vinse con i costumi, ma con i filtri; [25] viene girata quella ruota sospesa del rombo

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Properzio, Elegie: Libro 01, Elegia 03

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro 01, Elegia 03

illum turgentis ranae portenta rubetae et lecta exsuctis anguibus ossa trahunt, et strigis inventae per busta iacentia plumae, cinctaque funesto lanea vitta toro Lo trascinano i prodigi della rana gravida del rospo e ossa scelte da serpenti essiccati, e piume di gufo trovate attraverso sepolcri abbandonati, e bende di lana che erano intorno a un letto funebre
[30] si non vana canunt mea somnia, Lygdame, testor, poena erit ante meos sera sed ampla pedes; putris et in vacuo texetur aranea lecto: noctibus illorum dormiet ipsa Venus [30] Se i miei sogni non cantano il falso, Ligdamo, testimonio, la vendetta sarà ai miei piedi, tardiva ma grande; e sul letto vuoto si stenderà la ragnatela polverosa: la stessa Venere dormirà nelle loro notti"

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia III

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia III

' quae tibi si veris animis est questa puella[35] hac eadem rursus, Lygdame, curre via, et mea cum multis lacrimis mandata reporta, iram, non fraudes esse in amore meo, me quoque consimili impositum torquerier igni: iurabo bis sex integer esse dies Se la fanciulla lamentò a te queste cose con animo sincero, [35] corri di nuovo per la stessa strada, Ligdamo, e riporta il mio messaggio con molte lacrime, che l'ira non l'inganno c'è nel mio amore, anche io esposto alla stessa fiamma sono tormentato: giurerò essere casto da dodici giorni
[40] quod mihi si e tanto felix concordia bello exstiterit, per me, Lygdame, liber eris [40] Che se da tanta guerra sarà nata per me una felice concordia, per quanto mi riguarda, sarai libero, Ligdamo

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