Alle loro spalle un edificio chiaro, non è dato sapere se sia un albergo o una casa di cura. La luce va risaltare le ombre degli uomini e delle sedie che vengono proiettate a terra. Le figure, bloccate in pose rigide, hanno lo sguardo fisso, tranne l'uomo in seconda fila intento a leggere in un atteggiamento più naturale e rilassato rispetto agli altri.
E' una miscela di comicità e sconforto. Un gruppetto di persone sta al sole su una fila di sedie. Ma sono lì per prendere il sole? Se sì, perché indossano elegante e abiti da ufficio? E cosa dobbiamo pensare del giovane che legge, seduto alle spalle della fila di quattro persone? Sembra sia più assorto nella cultura che nella natura, eppure sta lì con gli altri, ai bordi della strada, al Sole.
La luce è particolare. Cade sulle persone ma non riempie l'aria. In realtà, una delle particolarità della luce di Hopper è che ha veramente poco a che fare con l'atmosfera come invece, per esempio, la luce nei quadri degli impressionisti. Non si riesce a immaginare che queste persone prendano molto Sole. Pare piuttosto che guardino di fronte a sé per quanto possiamo vedere, verso un vasto campo che si estende fino a un gruppo di colline.