[38] Haec in Hispania P Scipionis ductu auspicioque gesta | [38] Questi furono gli eventi che accaddero in Spagna sotto il comando e i desideri di Scipione |
Ipse L Lentulo et L Manlio Acidino propraetoribus prouincia tradita decem nauibus Romam rediit, et senatu extra urbem dato in aede Bellonae quas res in Hispania gessisset disseruit, quotiens signis conlatis dimicasset, quot oppida ex hostibus ui cepisset, quas gentes in dicionem populi Romani redegisset; aduersus quattuor se imperatores, quattuor uictores exercitus in Hispaniam isse; neminem Carthaginiensem in iis terris reliquisse | Egli, poi, affidata la provincia a L Lentulo e a L Manlio Acidino, ritornò a Roma con dieci navi ed accolto in senato, convocato in assemblea fuori della città nel tempio della dea Bellona, elencò le imprese da lui compiute in Spagna, quante battaglie aveva combattuto, quante città aveva sottratto violentemente ai nemici con la forza, quante popolazioni aveva ridotto in potere del popolo romano: affermò che contro di lui erano venuti in Spagna quattro generali e quattro eserciti vittoriosi e che nessun cartaginese egli aveva lasciato in quelle terre |
Ob has res gestas magis temptata est triumphi spes quam petita pertinaciter, quia neminem ad eam diem triumphasse qui sine magistratu res gessisset constabat | Per queste imprese, egli alimentava la speranza del trionfo, più che richiederlo con insistenza, poiché gli era conosciuto che a nessuno, che non avesse esercitato alcuna magistratura, era stato fino a quel giorno decretato il trionfo per aver condotto a termine imprese di guerra |
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Senatu misso urbem est ingressus, argentique prae se in aerarium tulit quattuordecim milia pondo trecenta quadraginta duo et signati argenti magnum numerum | Sciolta l'adunanza del senato, Scipione entrò in Roma facendosi recare dinanzi per consegnarle al pubblico tesoro quattordicimilatrecentoquarantadue libbre d'argento ed un gran numero di monete d'argento coniate |
Comitia inde creandis consulibus habuit L Ueturius Philo, centuriaeque omnes ingenti fauore P Cornelium Scipionem consulem dixerunt; collega additur ei P Licinius Crassus pontifex maximus | L Veturio Filone presiedette poi ai comizi indetti per eleggere i consoli; tutte quante le centurie all'unanimità crearono console P Scipione al quale fu aggiunto come collega il pontefice massimo P Licinio Crasso |
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Ceterum comitia maiore quam ulla per id bellum celebrata frequentia proditum memoriae est: conuenerant undique non suffragandi modo sed etiam spectandi causa P Scipionis | stato tramandato che in questi raduni si ebbe un'affluenza di popolo maggiore di qualunque altra durante la guerra: i cittadini, infatti, erano venuti da ogni parte non solo per votare, ma anche per apprezzare Scipione |
Concurrebantque et domum frequentes et in Capitolium ad immolantem eum cum centum bubus uotis in Hispania Ioui sacrificaret; spondebantque animis, sicut C Lutatius superius bellum Punicum finisset, ita id quod instaret P Cornelium finiturum, atque uti Hispania omni Poenos expulisset, sic Italia pulsurum esse | Accorrevano in folla alla sua casa ed al Campidoglio dove egli, secondo i voti fatti in Spagna, offriva in sacrificio a Giove cento buoi; erano certi nell'animo loro che, come Lutazio aveva posto fine alla prima guerra punica, così P Cornelio avrebbe concluso la guerra che tuttora su di loro incombeva e che, come aveva cacciato i Cartaginesi da tutta la Spagna, così li avrebbe anche cacciati fuori dell'Italia |
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Africamque ei perinde ac debellatum in Italia foret prouinciam destinabant | A lui poi fissavano come provincia l'Africa, quasi che in Italia fosse già tutto finito |
Praetoria inde comitia habita | Si tennero poi i comizi per eleggere i pretori |
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Creati duo qui tum aediles plebis erant, Sp Lucretius et Cn Octauius, et ex priuatis Cn Seruilius Caepio et L Aemilius Papus | Ne furono eletti due, che allora avevano la carica di edili plebei, Sp Lucrezio e Cn Ottavio; fra i privati cittadini furono scelti Cn Servilio Cepione e L Emilio Papo |