Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 38 - 40, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 38 - 40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 38 - 40
Quarto decimo anno Punici belli P Cornelius Scipio et P Licinius Crassus ut consulatum inierunt, nominatae consulibus prouinciae sunt, Sicilia Scipioni extra sortem, concedente collega quia cura sacrorum pontificem maximum in Italia retinebat, Bruttii Crasso Nel quattordicesimo anno della guerra punica, allorché P Cornelio Scipione e P Licinio Grasso assunsero la carica di rilievo consolare, furono ad essi assegnate le province; a Scipione fu attribuita la Sicilia senza che si procedesse all'estrazione a sorte, ma in piena concordia col collega, perché l'incarico di provvedere alle cerimonie religiose tratteneva in Italia il pontefice massimo; il Bruzzio toccò a Crasso
Tum praetoriae prouinciae in sortem coniectae Per estrazione furono poi assegnate le province ai pretori
Urbana Cn Seruilio obtigit, Ariminum--ita Galliam appellabant--Sp Lucretio, Sicilia L Aemilio, Cn Octauio Sardinia Cn Servilio ebbe la pretura urbana; la provincia di Rimini, così si chiamava la Gallia, toccò a Sp Lucrezio, la Sicilia a L Emilio, la Sardegna a Cn Ottavio

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 02, 01-10

Senatus in Capitolio habitus Il senato tenne le sue assemblee nel Campidoglio
Ibi referente P Scipione senatus consultum factum est ut quos ludos inter seditionem militarem in Hispania uouisset, ex ea pecunia quam ipse in aerarium detulisset faceret Qui, su proposta di P Scipione, il senato deliberò che il denaro necessario per l'organizzazione di quei ludi che Scipione aveva promesso di istituire al tempo della rivolta militare, fosse preso da quella somma che Scipione stesso aveva portato all'erario

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 12 - 15

[39] Tum Saguntinorum legatos in senatum introduxit [39] Furono poi da Scipione inseriti in senato ambasciatori di Sagunto
Ex eis maximus natu: 'etsi nihil ultra malorum est, patres conscripti, quam quod passi sumus ut ad ultimum fidem uobis praestaremus, tamen ea uestra merita imperatorumque uestrorum erga nos fuerunt ut nos cladium nostrarum non paeniteat Il più anziano di essi così parlò: Per quanto non vi possano essere disgrazie più grandi di quelle che noi abbiamo sopportato per testimoniarvi fino all'estremo la nostra fedeltà, tuttavia, i meriti vostri e dei vostri generali verso di noi furono così grandi che noi non ci affliggiamo delle nostre sventure

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 11-20

Bellum propter nos suscepistis; susceptum quartum decimum annum tam pertinaciter geritis ut saepe ad ultimum discrimen et ipsi ueneritis et populum Carthaginiensem adduxeritis Voi avete intrapreso una guerra per causa nostra, voi la continuate ancora caparbiamente da quattordici anni, al punto che spesso voi stessi avete affrontato l'estremo rischio e l'avete fatto affrontare anche dai Cartaginesi
Cum in Italia tam atrox bellum et Hannibalem hostem haberetis, consulem cum exercitu in Hispaniam uelut ad conciliandas reliquias naufragii nostri misistis Mentre in Italia avevate di fronte Annibale come avversario in una guerra spietata, voi avete mandato un console con un esercito in Spagna quasi a riprendere i resti del nostro naufragio

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P et Cn Cornelii ex quo in prouinciam uenerunt nullo tempore destiterunt quae nobis secunda quaeque aduersa hostibus nostris essent facere Publio e Cneo Cornelio, dal giorno che arrivarono nella provincia, in nessun momento cessarono di comportarsi in modo che la situazione si volgesse in nostro vantaggio e fosse avversa ai nostri nemici

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