Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 05 - Parte 01, pag 3

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 05 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 05 - Parte 01
ext Campani autem exercitum nostrum cum consulibus apud Caudinas furcas sub iugum a Samnitibus missum nec inermem tantum, sed etiam nudum urbem suam intrantem perinde ac uictorem et spolia hostium prae se ferentem uenerabiliter exceperunt protinusque consulibus insignia honoris, mili tibus uestem, arma, equos, commeatum benignissime praestando et inopiam et deformitatem Romanae cladis mutarunt

quo animo si pro imperio nostro aduersus Hannibalem quoque usi fuissent, truculentis securibus materiem saeuiendi non praebuissent

ext Facta mentione acerrimi hostis mansuetudinis eius operibus, quam Romano nomini praestitit, locum, qui inter manus est, finiam: Hannibal enim Aemilii Pauli apud Cannas trucidati quaesitum corpus, quantum in ipso fuit, inhumatum iacere passus non est
I Campani, dopo che il nostro esercito, non solo inerme, ma addirittura nudo, venne fatto passare con i consoli dai Sanniti sotto le forche caudine, lo accolsero al suo ingresso nella loro città rispettosamente, quasi fosse vincitore e onusto di spoglie nemiche e, tosto offrendo ai consoli gli attributi della loro carica e ai soldati abiti, armi, cavalli e rifornimenti in gran copia, ridiedero loro i mezzi e il decoro che avevano perduto

E se avessero usato anche contro Annibale codesta disposizione d'animo in nostro favore, non avrebbero offerto alle scuri della vendetta materia ad infierire

() Poiché ho fatto menzione del più aspro nemico di Roma, porrò fine alla sezione che sto trattando con un cenno agli atti di mitezza ch'egli compì nei riguardi del nome romano: ad esempio, Annibale, fatto cercare il cadavere di Paolo Emilio ucciso a Canne, non permise, per quanto dipese da lui, che giacesse insepolto
Hannibal Ti Gracchum Lucanorum circumuentum insidiis cum summo honore sepulturae mandauit et ossa eius in patriam portanda militibus nostris tradidit

Hannibal M Marcellum in agro Bruttio, dum conatus Poenorum cupidius quam consideratius speculatur, interemptum legitimo funere extulit punicoque sagulo et corona donatum aurea rogo inposuit

ergo humanitatis dulcedo etiam in efferata barbarorum ingenia penetrat toruosque et truces hostium mollit oculos ac uictoriae insolentissimos spiritus flectit

nec illi arduum ac difficile est inter arma contraria, inter destrictos conminus mucrones placidum iter reperire

uincit iram, prosternit odium hostilemque sanguinem hostilibus lacrimis miscet

quae etiam Hannibalis admirabilem uocem pro funeribus Romanorum ducum arbitria statuentis expressit
fece seppellire con sommi onori Tiberio Gracco, caduto in un'imboscata dei Lucani e ne diede le ossa ai nostri soldati da riportare in patria

Annibale, quando Marco Marcello fu ucciso nel Bruzzio mentre spiava i tentativi dei Cartaginesi più con imprudenza che con attenzione, ne fece solennemente celebrare le esequie e porre il corpo sul rogo, coperto di un mantello rosso e adorno di una corona d'oro

La dolcezza dell'umanità penetra, dunque, anche nel cuore crudele dei barbari, addolcisce gli sguardi torvi e truci dei nemici e frange la superbia e l'insolenza dei vincitori

Né riesce ad essa arduo o difficile trovare, pur tra le armi contrapposte, tra le spade impugnate nei corpo a corpo, la via della pace

Vince l'ira, abbatte l'odio e mescola sangue e lacrime dei nemici

Essa provocò anche le ammirevoli parole di Annibale, con le quali egli stabiliva di voler disporre a suo arbitrio per quanto concerneva i funerali dei condottieri romani
quin aliquanto ei plus gloriae Paulus et Gracchus et Marcellus sepulti quam oppressi attulerunt, si quidem illos Punico astu decepit, Romana mansuetudine honorauit

uos quoque, fortes ac piae umbrae, non paenitendas sortitae estis exequias: nam ut optabilius in patria, ita speciosius pro patria conlapsae supremi officii decus infelicitate amissum uirtute recuperastis

init Gratas uero animi significationes et ingrata facta libuit oculis subicere, ut uitio ac uirtuti iusta merces aestimationis ipsa comparatione accederet

sed quoniam contrario proposito sese distinxerunt, nostro quoque stilo separentur, prioremque locum obtineant quae laudem quam quae reprehensionem merentur
Che anzi più gloria gli arrecò aver disposto la sepoltura di Paolo, Gracco e Marcello che l'averli vinti: se è vero che li ingannò con l'astuzia punica, ma li onorò con una mitezza d'animo degna di Roma

Anche voi, o forti e pie ombre, otteneste esequie di cui non avete a pentirvi: cadute come sarebbe stato augurabile, in patria, così più gloriosamente per la patria recuperaste con la vostra virtù l'onore dovuto al supremo comando, perduto per l'avversa fortuna

() Mi piace ora porre sotto gli occhi dei miei lettori esempi di riconoscenza e d'ingratitudine, perché dal confronto stesso si aggiunga al difetto e al pregio ch'esse rappresentano la legittima ricompensa che nasce dalla loro valutazione

E poiché l'una e l'altra sogliono distinguersi nettamente avendo finalità diametralmente opposte, siano esse divise anche nella trattazione, e quello dei due sentimenti che merita lodi preceda l'altro che merita biasimo

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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 01 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 01 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 01 - Parte 01

Atque ut a publicis actis ordiar, Marcium patriae conantem admotoque portis urbis ingenti Volscorum exercitu funus ac tenebras Romano imperio minantem Veturia mater et Volumnia uxor nefarium opus exequi precibus suis passae non sunt

in quarum honorem senatus matronarum ordinem benignissimis decretis adornauit: sanxit namque ut feminis semita uiri cederent, confessus plus salutis rei publicae in stola quam in armis fuisse, uetustisque aurium insignibus nouum uittae discrimen adiecit

permisit quoque his purpurea ueste et aureis uti segmentis

super haec aedem et aram Fortunae muliebri eo loco, quo Coriolanus exoratus fuerat, faciendam curauit, memorem beneficii animum suum exquisito religionis cultu testando
() E per cominciare dai fatti pubblici, quando Marcio tentò di alla patria e, condotto un grande esercito di Volsci fino alle porte di Roma, minacciò rovine e tenebre alla repubblica, la madre Veturia e la moglie Volumnia a forza di preghiere non gli permisero di portare a termine il suo empio proposito

In loro onore il senato fece dono all'ordine delle matrone di generosi provvedimenti: sancì, infatti, che gli uomini cedessero il passo alle donne, dimostrando così che le loro sopravvesti erano state più salutari alla repubblica che non le armi, e all'antico ornamento degli orecchini aggiunse un nuovo segno di distinzione, costituito dalle bende che fasciavano loro la testa

Concesse loro anche l'uso di vesti di porpora e di guarnizioni in oro

Fece inoltre erigere un tempio ed un altare alla Fortuna Muliebre nel luogo in cui Coriolano era stato scongiurato, testimoniando in tal modo, con un particolare atto religioso, la sua memore riconoscenza
Quem secundi etiam Punici belli tempore exhibuit: cum enim a Fuluio Capua obsideretur ac duae Campanae mulieres beniuolentiam erga Romanos dimittere ex animis noluissent, Vestia Oppia mater familiae et Cluuia Facula meretrix, quarum altera cotidie pro salute exercitus nostri sacrificauit, altera captis militibus Romanorum alimenta subministrare non destitit, urbe illa oppressa senatus his et libertatem et bona restituit, et si quid amplius praemii petissent, libenter se daturum adseuerauit

uacasse tanto gaudio patribus conscriptis duabus humillimis feminis referre gratiam, nedum tam prompte retulisse mirandum
Lo stesso sentimento il senato mostrò al tempo della seconda guerra punica: mentre Capua era assediata da Fulvio, non avendo voluto due donne campane rinunziare alla loro simpatia per i Romani erano la matrona Vestia Oppia e la meretrice Cluvia Facula, delle quali l'una fece sacrifici ogni giorno per la salvezza del nostro esercito, l'altra non smise mai di procurare cibo ai prigionieri romani, una volta che la città fu vinta, il senato restituì loro libertà e sostanze e si dichiarò pronto a concedere qualunque altra ricompensa avessero chiesto

Che i Padri coscritti in tanto gaudio abbiano pensato a porgere i loro ringraziamenti a due modestissime donne, non deve far meraviglia, e tanto meno lo deve il fatto che le abbiano ringraziate con tanta prontezza

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Quid illa quoque iuuentute Romana gratius, quae Nautio et Minucio consulibus ultro nomina sua militari sacramento obtulit, ut Tusculanis, quorum fines Aequi occupauerant, praesidium ferrent, quia paucis ante mensibus constantissime et fortissime imperium populi Romani defenderant

ergo, quod auditu nouum est, ne patriae grata uoluntas cessasse uideretur, exercitus se ipse conscripsit

Magnum grati populi specimen in Q Fabio Maximo enituit

nam cum quinque consulatibus salutariter re publica administrata decessisset, certatim aes contulit, quo maior ac speciosior funeris eius pompa duceretur

eleuet aliquis praemia uirtutis, cum animaduertat fortes uiros felicius sepeliri quam uiuere ignauos

Fabio autem etiam incolumi summa cum gloria gratia relata est
() Nessun altro gesto di gratitudine è più nobile di quello compiuto dai giovani romani che, presentatisi ai consoli Nauzio e Minucio, si offrirono volontari per soccorrere i Tuscolani, il cui territorio era stato occupato dagli Equi: infatti quelli pochi mesi prima avevano difeso con grande lealtà e coraggio i confini del popolo romano

Dunque fatto nuovo ad udirsi, perché non paresse che la volenterosa riconoscenza della patria fosse venuta meno, un esercito si arruolò da sé

() Un alto esempio di gratitudine popolare Roma mostrò in tutto il suo splendore nei confronti di Quinto Fabio Massimo

Difatti, quando egli morì dopo aver felicemente amministrato la repubblica in cinque consolati, il popolo fece a gara per raccogliere dei fondi, con i quali dare più magnificenza ai suoi funerali di quanto non si solesse

Sminuisca ora qualcuno o premi della virtù, quando si vede che gli uomini valorosi sono onorati alla loro morte più splendidamente che gli ignavida vivi

() Ma Fabio fu ringraziato ed altamente glorificato anche da vivo
dictatori ei magister equitum Minucius scito plebis, quod numquam antea factum fuerat, aequatus partito exercitu separatim in Samnio cum Hannibale conflixerat

ubi temere inito certamine pestiferum habiturus exitum subsidio Fabi conseruatus, et ipse eum patrem appellauit et ab legionibus suis patronum salutari uoluit ac deposito aequalis imperii iugo magisterium equitum, sicut par erat, dictaturae subiecit inprudentisque uulgi errorem gratae mentis significatione correxit
Il comandante supremo della cavalleria Minucio, a lui equiparato per deliberazione del popolo nella dittatura con la divisione dell'esercito in due parti e ciò con un provvedimento eccezionale, aveva combattuto con le sue forze nel Sannio contro Annibale

Quando, sul punto di riportare un gravissimo insuccesso per aver dato inizio imprudentemente alla battaglia, fu salvato dall'aiuto di Fabio, non solo lo chiamò padre, ma volle pure che fosse salutato dalle sue legioni difensore e, deposto il grado che lo parificava a lui nel comando, si mise in sottordine, com'era naturale per il comandante della cavalleria, al dittatore e corresse l'errore del popolo sprovveduto, dando una prova di gratitudine

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Tam hercule probabiliter quam Q Terentius Culleo praetoria familia natus et inter paucos senatorii ordinis splendidus optimo exemplo Africani superioris currum triumphantis, quia captus a Karthaginiensibus ab eo fuerat recuperatus, pilleum capite gerens secutus est: auctori enim libertatis suae tamquam patrono accepti beneficii confessionem spectante populo Romano merito reddidit

At Flaminini de Philippo rege triumphantis currum non unus, sed duo milia ciuium Romanorum pilleata comitata sunt, quae is Punicis bellis intercepta et in Graecia seruientia cura sua collecta in pristinum gradum restituerat

geminarum ea decus imperatoris, a quo simul et deuicti hostes et conseruati ciues spectaculum patriae praebuerunt
() così bene, per Ercole, come Quinto Terenzio Culleone, appartenente a famiglia pretoria e illustre membro, come pochi, dell'ordine senatorio, dando un magnifico esempio, seguì il carro trionfale dell'Africano maggiore, tenendo in testa il pileo, perché, preso prigioniero dai Cartaginesi, era stato da lui liberato: in tal modo diede, in presenza del popolo romano e giustamente, a lui come a un patrono pubblico riconoscimento del beneficio della riacquistata libertà

() Al cocchio di Flaminino, che celebrava il trionfo sul re Filippo, tennero dietro non una sola persona, ma duemila cittadini romani con la testa coperta dal pileo, i quali, catturati durante le guerre puniche e languenti in schiavitù nella Grecia egli aveva con zelo raccolti e restituiti nella primitiva condizione di liberi cittadini

Queste azioni il prestigio del generale: perché alla patria fu offerto lo spettacolo dei nemici vinti e, insieme, dei cittadini proprio, per sua opera recuperati
illorum quoque salus dupliciter omnibus accepta fuit, et quia tam multi et quia tam grati exoptatum libertatis statum recuperauerant

Metellus uero Pius pertinaci erga exulem patrem amore tam clarum lacrimis quam alii uictoriis cognomen adsecutus non dubitauit consul pro Q Calidio praeturae candidato supplicare populo, quod tribunus pl legem, qua pater eius in ciuitatem restitueretur, tulerat

quin etiam patronum eum domus et familiae suae semper dictitauit

nec hac re de principatu, quem procul dubio obtinebat, quicquam decerpsit, quia non humili, sed grato animo longe inferioris hominis maximo merito eximiam summittebat dignitatem
Inoltre la salvezza di costoro fu doppiamente gradita a tutti, sia perché erano tanti, sia perché avevano testimoniato la loro gratitudine per aver riottenuto la desiderata condizione di liberi

() Metello Pio, che, per l'affetto costante verso il padre esule, conseguì un appellativo tanto illustre per le sue lacrime, quanto gli altri sogliono conseguirlo per le vittorie, non esitò da console a scongiurare il popolo in favore di Quinto Calidio che aspirava alla pretura, perché costui, come tribuno della plebe, aveva presentato per l'approvazione la legge che avrebbe permesso a suo padre di essere reintegrato nei suoi diritti di cittadino

Che anzi lo chiamò sempre patrono della sua casa e della sua famiglia

Né tolse, per questa azione, alcunché al suo indiscusso prestigio di primo cittadino: giacché non per umiltà, ma per gratitudine sottometteva la sua alta carica all'altissimo merito di un uomo di gran lunga a lui inferiore

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Nam C quidem Marii non solum praecipuus, sed etiam praepotens gratae mentis fuit impetus: duas enim Camertium cohortes mira uirtute uim Cimbrorum sustinentis in ipsa acie aduersus condicionem foederis ciuitate donauit

quod quidem factum et uere et egregie excusauit dicendo, inter armorum strepitum uerba se iuris ciuilis exaudire non potuisse

et sane id tempus tunc erat, quo magis defendere quam audire leges oportebat

C Marii uestigia ubique L Sulla certamine laudis subsequitur: dictator enim priuato etiam Pompeio et caput adaperuit et sella adsurrexit et equo descendit eaque se libenter facere in contione praedicauit, memor ab eo duo de xx annos nato partes suas exercitu paterno adiutas
() Ad esempio, non solo notevole, ma anche impulsivo fu il gesto di gratitudine compiuto da Caio Mario: infatti, a due coorti di Camerinesi che si opponevano con meraviglioso valore ai violenti assalti dei Cimbri fece dono sul campo del diritto di cittadinanza, anche se in contrasto con le condizioni di alleanza

Di ciò si scusò e con sincerità e in maniera brillante, dicendo che tra i fragori della battaglia non aveva potuto ascoltare le parole del diritto civile

E davvero quelli erano tempi, in cui bisognava più difendere che dare retta alle leggi

() Sulle orme di Caio Mario procede, facendo a gara con lui in ogni senso nel meritarsi elogi, Lucio Silla: poiché, da dittatore, di fronte a Pompeo ch'era allora un semplice cittadino privato si scoprì, si alzò di sella e, sceso da cavallo, dichiarò nella pubblica assemblea che si comportava così di buon grado, memore del fatto che la sua fazione era stata aiutata da lui diciottenne, quando militava nell'esercito di suo padre

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