Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 152-202, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 152-202

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 152-202
qua nulla aquaticarum utilior, licet populi vitibus placeant et Caecuba educent, licet alni saepibus muniant contraque erumpentium amnium impetus riparum muro in tutela ruris excubent in aqua satae densius caesaeque innumero herede prosint

[174] Salicis etiam plura genera

namque et in proceritatem magnam emittunt iugis vinearum perticas pariuntque balteo corticis vincula, et aliae virgas sequacis ad vincturas lentitiae, aliae praetenues viminibus texendis spectabili subtilitate, rursus aliae firmiores corbibus ac plurimae agricolarum supellectili, candidiores ablato cortice lenique tractatu maioribus vasis, quam ut e corio fiant eadem, atque etiam supinarum in delicias cathedrarum aptissimae

[175] caedua salici fertilitas densiorque tonsura ex brevi pugno verius quam ramo, non, ut remur, in novissimis curanda arbore
Nessuna di quelle acquatiche più utile di questa, sebbene i pioppi piacciano alle viti e sostengano i cecubi, benché gli ontani proteggano con le siepi e piantati in acqua veglino contro gli impeti dei fiumi che straripano come con un muro a difesa delle rive e tagliati giovino più abbondantemente con un profitto considerevole

[174] Diversi anche i generi del salice

Infatti innalzano pertiche anche ad una grande altezza con giunture di vigne e producono lacci con la striscia della corteccia, e altri verghe di duttile flessibilità per i legacci, altri molto sottili per ceste intrecciate di notevole finezza, altri ancora più robuste per canestri e per la varia suppellettile dei contadini, più bianche per la corteccia tolta e facili a maneggiarsi per vasi più grandi, che se gli stessi derivassero dal cuoio, ed anche molto adatte per le comodità delle sedie da riposo

[175] Fertilità più fitta per il salice tagliato e più intensamente la potatura da un pugno breve che dal ramo, non, come pensiamo, un albero da curare fra gli ultimi
nullius quippe tutior reditus est minorisve inpendi aut tempestatium securior

[176] Tertium locum ei in aestimatione ruris Cato adtribuit prioremque quam olivetis quamque frumento aut pratis, nec quia desint alia vincula

siquidem et genistae et populi et ulmi et sanguinei frutices et betullae et harundo fissa et harundinum folia, ut in Liguria, et vitis ipsa recisisque aculeis rubi alligant et intorta corylus mirumque contuso ligno alicui maiores ad vincula esse vires, salici tamen praecipua dos

[177] finditur Graeca rubens, candidior Amerina, sed paulo fragilior, ideo solido ligat nexu

in Asia tria genera observant: nigram utiliorem viminibus, candidam agricolarum usibus, tertiam, quae brevissima est, helicem vocant
Di nessuno poi è più certo il ricavo o di costo minore o più sicuro delle tempeste

[176] Catone gli assegna il terzo posto nella valutazione di un podere e prima degli uliveti e del grano o dei prati, e non perché manchino altri legamenti

Se mai legano anche le ginestre e i pioppi e gli olmi e le sanguinelle e le betulle e la canna divisa e le foglie delle canne, come in Liguria, e la stessa vite e i rovi con le spine recise e il nocciolo ritorto e strano che in qualche legno pestato le forze siano più forti per i legamenti, tuttavia qualità particolare per il salice

[177] Si taglia quello greco rosso, più chiaro quella di Ameria, ma poco più fragile, perciò si lega con un intreccio compatto

In Asia distinguono tre generi: il nero più adatto per i vimini, il bianco per gli usi dei contadini, chiamano helix il terzo, che è molto basso
apud nos quoque multi totidem generibus nomina inponunt, viminalem vocant eandemque purpuream, alteram vitellinam a colore, quae sit tenuior, tertiam Gallicam, quae tenuissima

[178] Nec in fruticum nec in veprium cauliumve neque in herbarum aut alio ullo quam suo genere numerentur iure scirpi fragiles palustresque, e quibus tegulum tegetesque, detracto cortice candelae luminibus et funeribus serviunt

firmior quibusdam in locis eorum rigor

namque iis velificant non in Pado tantum nautici, verum et in mari piscator Africus praepostero more velum intra malos suspendens, et mapalia sua Mauri tegunt, proximeque aestimanti hoc videantur esse, quod in interiore parte mundi papyrum
Anche presso di noi molti mettono nomi ad altrettanti generi, chiamano viminale e lo stesso porporino, un altro vitellino dal colore, che è più leggero, il terzo gallico, che è il più sottile

[178] E i giunchi fragili e di palude non sono giustamente annoverati fra quelli dell'arbusto né dei pruni o dei cauli né delle erbe o in nessun altro genere che il proprio, da questi tetto e stuoie, dopo aver tolto la corteccia servono per le luci della candela e per i riti funebri

In alcuni luoghi più forte la loro solidità

Infatti con essi fanno vele non solo i barcaioli nel Po, ma anche il pescatore africano nel mare sospendendo tra gli alberi la vela in modo casuale, e i Mauri coprono le proprie capanne, e a chi considera da molto vicino ciò sembrano essere, ciò che (è) il papiro nella zona interna del mondo

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 30, Paragrafi 42-115

[179] Sui, sed frutectosi generis sunt inter aquaticas et rubi atque sabuci, fungosi generis, aliter tamen quam ferulae, quippe plus ligni est, utique sabuco, ex qua magis canoram bucinam tubamque credit pastor ibi caesa, ubi gallorum cantum frutex ille non exaudiat

[180] rubi mora ferunt et alio genere similitudinem rosae quae vocatur cynosbatos

tertium genus Idaeum vocant Graeci a loco, tenerius quam cetera minoribusque spinis et minus aduncis

flos eius contra lippitudines inlinitur ex melle et igni sacro; contra stomachi quoque vitia bibitur ex aqua

sabuci acinos habent nigros atque parvos, umoris lenti, inficiendo maxime capillo

qui et ipsi aqua decocti manduntur
[179] Fra le piante acquatiche sono di un genere proprio, ma dell'arbusto anche i rovi e i bambuchi, del genere poroso, tuttavia diversamente dalle ferule, certo c'è più legno, come per il sambuco, il pastore ritiene più melodiosa la tromba e il corno ricavati da questo da quella parte, dove quell'arbusto non sente il canto dei galli

[180] I rovi portano le more e in un'altra specie una somiglianza della rosa che è detta cynosbatos

I Greci chiamano il terzo genere Ideo dal luogo, più tenero degli altri e con spine più piccole e meno appuntite

Il suo fiore è spalmato col miele contro le congiuntiviti e per il fuoco sacro; è bevuto con l'acqua anche contro i mali dello stomaco

I sambuchi hanno acini neri e piccoli, fluidi di liquido, soprattutto per tingere il capello

Questi stessi sono anche mangiati cotti in acqua
[181] Umor et corpori arborum est, qui sanguis earum intellegi debet, non idem omnibus: ficis lacteus huic ad caseos figurandos coaguli vis, cerasis cumminosus, ulmis salivosus, lentus ac pinguis, malis, vitibus, piris aquosus

vivaciora quibus lentior

atque in totum corpori arborum, ut reliquorum animalium, cutis, sanguis, caro, nervi, venae, ossa, medullae

[182] pro cute cortex

mirum, is in moro medicis sucum quaerentibus vere hora diei secunda lapide incisus manat, altius fractus siccus videtur

proximi plerisque adipes

hi vocantur a colore alburnum, mollis ac pessima pars ligni, etiam in robore facile putrescens, teredini obnoxia, quare semper amputabitur

subest huic caro, carni ossa, id est materiae optimum
[181] Anche per il tronco degli alberi c'è un liquido, che deve essere considerato il loro sangue, non lo stesso per tutti: latteo per i fichi al quale la forza del coagulo per formare i formaggi, gommoso per i ciliegi, salivoso, glutinoso e grasso per gli olmi, acquoso per i meli, le viti, i peri

Più duraturi quelli a cui (è) più liquido

E in generale per il tronco degli alberi, come degli altri esseri animati, pelle, sangue, carne, nervi, vene, ossa, midollo

[182] La corteccia al posto della pelle

Cosa strana, quando i medici cercano il succo sul moro a primavera nella seconda ora del giorno esso colpito con una pietra l'emette, intaccato più profondamente sembra secco

Nella maggior parte vicini i grassi

Questi sono detti alburno dal colore, la parte molle e peggiore del legno, che marcisce facilmente anche nel rovere, esposta al tarlo, perciò sarà sempre amputato

Sotto a questo c'è la polpa, (sotto) la polpa le ossa, questa è la parte migliore del legno

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 01-11
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 01-11

[183] alternant fructus quibus siccius lignum, ut olea, magis quam quibus carnosum, ut cerasus

nec omnibus adipes carnesve largae, uti nec animalium acerrimis

neutrum habent buxus, cornus, olea, nec medullam minimumque etiam sanguinis, sicuti ossa non habent sorba, carnem sabuci - at plurimam ambae medullam nec harundines- maiore ex parte

[184] In quarundam arborum carnibus pulpae venaeque sunt

discrimen earum facile; venae latiores candidioresque

pulpae fissilibus insunt

ideo fit, ut aure ad caput trabis quamlibet praelongae admota ictus ab altero capite vel graphii sentiantur penetrante rectis meatibus sono, unde deprehenditur, an torta sit materies nodisque concisa

[185] quibus sunt tubera, sicut sunt in carne glandia, in iis nec vena nec pulpa, quodam callo carnis in se convoluto
[183] I frutti si alternano per quelli (che hanno) il legno più secco, come gli ulivi, più che per quelli che (l'hanno) carnoso, come il ciliegio

E non per tutti grassi e polpe abbondanti, come nemmeno per i più feroci degli animali

Hanno un genere neutro il busso, il corniolo, l'ulivo, né il midollo e anche il minimo del sangue, come non hanno ossa i sorbi, la polpa i bambuchi - ma entrambi moltissimo midollo e le canne- per la maggior parte

[184] Nelle polpe di alcuni alberi ci sono fibre e vene

Facile le loro distinzione; le vene più larghe e più chiare

Le fibre sono inserite nelle fenditure

Perciò avviene, che accostato l'orecchio all'estremità di una trave qualsivoglia lunga si sentono i colpi dall'altra estremità o dello stilo per il suono che penetra nei canali dritti, da dove si riconosce, se il legno è contorto e interrotto da nodi

[185] Per quelli che hanno protuberanze, come ci sono ghiandole nella polpa, in queste né vena né fibra, con una certa callosità della polpa racchiusa in sé
hoc pretiosissimum in citro et acere

cetera mensarum genera fissis arboribus circinantur in pulpam; alioqui fragilis esset vena in orbem arboris caesa

fagis pectines traversi in pulpa

apud antiquos inde et vasis honos

M

Curius iuravit se nihil ex praeda attigisse praeter guttum faginum, quo sacrificaret

[186] Lignum in longitudinem fluvitat, ut quaeque pars fuit ab radice, validius sidit

quibusdam pulpa sine venis mero stamine et tenui constat

haec maxime fissilia

alia frangi celeriora quam findi, quibus pulpa non est, ut oleae, vites

at e contrario totum e carne corpus fico, tota ossea ilex, ornus, robur, cytisus, morus, hebenus, lotos et quae sine medulla esse diximus

ceteris nigricans color, fulva cornus in venabulis nitet incisuris nodata propter decorem
Ciò molto pregiato nel cedro e nell'acero

Gli altri tipi di mense sono circondati da rami divisi nella fibra; altrimenti la vena sarebbe fragile tagliata nel diametro dell'albero

Il faggio (ha) pettini trasversali nella fibra

Presso gli antichi quindi anche ammirazione per i vasi

M

Curio giurò che egli non aveva preso nulla dal bottino se non una coppa di faggio, con cui sacrificava

[186] Il legno galleggia in orizzontale, affonda più facilmente, come si comportò ogni parte dal lato della radice

Per alcuni risulta una fibra senza vene con un semplice e sottile filamento

Questi soprattutto molto facili a fendersi

Altri più veloci a spezzarsi che a fendersi, nei quali non c'è la fibra, come l'ulivo, le viti

E al contrario per il fico tutto il corpo nella polpa, tutto osso il leccio, l'orno, il rovere, il citiso, il moro, l'ebano, il loto e quelli che abbiamo detto essere senza midollo

Per i rimanenti un colore nerastro, il corniolo fulvo risplende negli spiedi incisi fornito di nodi per ornamento

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 19, Paragrafi 61-65
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cedrus et larix et iuniperus rubent

[187] larix femina habet quam Graeci vocant aegida mellei coloris

Inventum pictorum tabellis inmortale nullisque fissile rimis hoc lignum proximum medullae est

in abiete lusson Graeci vocant

cedri quoque durissima quae medullae proxima, ut in corpore ossa, deraso modo limo

et sabuci interiora mire firma traduntur, quidamque venabula ex ea praeferunt omnibus, constat enim ex cute et ossibus

[188] Caedi tempestivum quae decorticentur et teretes ad templa ceteraque usus rotundi, cum germinant, alias cortice inextricabili et carie subnascente ei materiaque nigrescente; tigna et quibus aufert securis corticem a bruma ad favonium aut, si praevenire cogamur, arcturi occasu et ante eum fidiculae, novissima ratione solstitio
Il cedro e il larice e il ginepro sono rossi

[187] Il larice femmina ha ciò che i Greci chiamano egida del colore del miele

Scoperto eterno per le tavole dei pittori e facile a fendersi con nessuna spaccatura questo legno è molto vicino al midollo

I Greci nell'abete lo chiamano lusson

Anche del cedro la parte più dura quella molto vicina al midollo, come le ossa nel corpo, purché con la melma raschiata

Anche le parti interne dei sambuchi sono tramandate di notevole solidità, e alcuni preferiscono gli spiedi di questi a tutti, infatti è formato di pelle e ossa

[188] Il momento favorevole per il taglio, quando germogliano quelli che vengono privati della corteccia e lisci per i templi e rotondi per i rimanenti usi, altrimenti con una corteccia inestricabile e una carie che vi affiora e il legno che annerisce; i tronchi da cui la scure toglie la corteccia (si tagliano) dal solstizio invernale al favonio o, se siamo costretti ad anticipare, al tramonto di Arturo e della lira prima di esso, al limite estremo nel solstizio
dies siderum horum reddentur suo loco

vulgo satis putant observare, ne qua dedolanda sternatur ante editos suos fructus

[189] robur vere caesum teredinem sentit, bruma autem neque vitiatur neque pandatur, alias obnoxium etiam, ut torqueat sese findatque, quod in subere tempestive quoque caeso evenit

[190] infinitum refert et lunaris ratio, nec nisi a XX in XXX caedi volunt

inter omnes vero convenit utilissime in coitu eius sterni, quem diem alii interlunii, alii silentis lunae appellant

sic certe Tiberius Caesar concremato ponte naumachiario larices ad restituendum caedi in Raetia praefinivit

[191] quidam dicunt, ut in coitu et sub terra sit luna, quod fieri non potest nisi noctu
Saranno riferiti a suo luogo i giorni delle loro costellazioni

Comunemente ritengono sufficiente conservare, affinché non sia abbattuto qualcuno da piallare prima che siano usciti i suoi frutti

[189] Il rovere tagliato a primavera sperimenta il tarlo, invece in inverno né si rovina né s'incurva, diversamente anche danneggiato, cosicché si storce e si spacca, il che accade nel sughero anche tagliato tempestivamente

[190] Importa infinitamente anche il calcolo lunare, e non vogliono essere tagliati se non dal ventesimo al trentesimo giorno

Ma fra tutti si ritiene molto utile essere tagliato durante la sua congiunzione, alcuni chiamano quel giorno di interlunio, altri di luna silente

Certamente Tiberio imperatore, bruciato il ponte per le naumachie, ordinò che così si tagliassero i larici in Rezia per ricostruirlo

[191] Alcuni dicono, affinché la luna sia nella congiunzione e sotto la terra, il che non può avvenire se non di notte

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 13, Paragrafi 93-142
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 13, Paragrafi 93-142

si competant coitus in novissimum diem brumae, illa fit aeterna materies; proxime, cum supra dictis sideribus

quidam et canis ortum addunt, et sic caesas materias in forum Augustum

[192] nec novellae autem ad materiem nec veteres utilissimae

circumcisas quoque in medullam aliqui non inutiliter relinquunt, ut omnis umor stantibus defluat

mirum apud antiquos primo Punico bello classem Duilli imperatoris ab arbore LX die navigavisse, contra vero Hieronem regem CCXX naves effectas diebus XLV tradit L

Piso

secundo quoque Punico Scipionis classis XL die a securi navigavit

tantum tempestivitas etiam in rapida celeritate pollet

[193] Cato hominum summus in omni usu de materiis haec adicit: "Prelum ex sappino atra potissimum facito
Se le congiunzioni avvengono nell'ultimo giorno del solstizio d'inverno, quel legno diventa eterno; subito dopo, con le costellazioni suddette

Alcuni aggiungono anche il sorgere del cane, e che così siano stati tagliati i legni nel foro di Augusto

[192] Né quelle giovani poi né le vecchie molto utili per il legno

Alcuni non inutilmente lasciano quelle tagliate circolari fino al midollo, affinché a quelle che stanno dritte tutto l'umore scorra

Cosa straordinaria presso gli antichi che durante le prima guerra punica la flotta del comandante Duilio avesse navigato nel sessantesimo giorno dopo il taglio dell'albero, invece al contrario L

Pisone tramanda che il re Gerione avesse realizzato 220 navi in 45 giorni

Anche nella seconda guerra punica la flotta di Scipione navigò nel quarantesimo giorno dal taglio della scure

Tanto conta il momento giusto anche in una rapida velocità

[193] Catone il più autorevole degli uomini in ogni campo circa il legno aggiunge queste cose: " Fa' il torchio migliore dal sappino nero

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 08, Paragrafi 166 - 180
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 08, Paragrafi 166 - 180

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 1-55

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Prefazione

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 01-18

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 67-95