in una lettera alla sorella Wilhelmina, Van Gogh descriverà cosi questo suo lavoro
#vanGogh #PostImpressionism
L'opera raffigura l'interno di una povera abitazione, in cui una famiglia di contadini, dopo aver trascorso la giornata a lavorare nei campi, si riunisce intorno a un tavolo per consumare la cena. L'ambiente è illuminato dalla debole luce di una lampada a petrolio. Sulla destra, un'anziana signora ricurva con lo sguardo perso nel vuoto, è intenta a versare il caffè mentre l'uomo affianco le offre una patata.
La donna a sinistra rivolge il suo sguardo preoccupato verso l'uomo accanto a lei, il quale invece sembra perso nei suoi pensieri. I lineamenti sono imbruttiti dalla fatica e dalla rassegnazione per una sorte che non si può cambiare. In primo piano di spalle una bambina tiene forse le mani giunte al petto nel lato di recitare una preghiera prima del pasto.
Il quadro evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini mangiano il frutto del loro onesto lavoro. L'abitazione dei contadini e misera, appena illuminata e arredata con il minimo indispensabile. Van Gogh vuole rappresentare la difficile condizione di vita dei contadini, fino a quel momento ritenuti indegni di rappresentazione pittorica, con la forza espressiva di chi ha assistito di persona a tali scene.
Van Gogh sollecitò il fratello Teo, mercante d'arte, a promuoverla presso il pubblico che però accolse il quadro freddamente. Scrivendo al fratello Teo dirà:
Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalle patate bollenti va bene non è malsano. Se una stalla sa di concime va bene è giusto che tale sia l'odore di stalla, se un campo sa di grano maturo, patate, guano o concime va benone soprattutto per la gente di città
Vincent Van Gogh