Gellio, Notti attiche: Liber 1, 11, pag 3

Gellio, Notti attiche: Liber 1, 11

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 1, 11
[18] "Nam diffidentiae" inquit "et timori cum ingressione huiuscemodi minime convenit, et maesti atque formidantes ab hac tam intrepida ac tam decora incedendi modulatione alieni sunt [18] "Infatti - dice - pochissimo s'accorda alla debolezza ed al timore con un inizio di questo genere, e i timorosi e spaventati sono lontani da un ritmo d'incedere tanto regolare e tanto intrepido"
" [19] Verba pauca Aristotelis super ea re apposui: Dia ti, epeidan kindynevein mellosin, pros aulon embainousin [19] Ho riportato poche parole di Aristotele su tale argomento: Perché, quando stanno per iniziare la battaglia, avanzano al suono del flauto
hina tous deilous aschemonountas ginoskosin E' un modo di rivelare i codardi che non fanno il proprio dovere

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