Cicerone, De Inventione: Libro 02; 161-170, pag 3

Cicerone, De Inventione: Libro 02; 161-170

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Inventione parte Libro 02; 161-170
Gloria est frequens de aliquo fama cum laude; dignitas est alicuius honesta et cultu et honore et verecundia digna auctoritas; amplitudo potentiae aut maiestatis aut aliquarum copiarum magna abundantia; amicitia voluntas erga aliquem rerum bonarum illius ipsius causa, quem diligit, cum eius pari voluntate La gloria è una grande reputazione con la lode, di cui gode una persona; la dignità consiste nel prestigio ottenuto da qualcuno in modo onesto, unito a rispetto, onori e stima; il grado sociale elevato, appartiene a quello che è molto potente, al di sopra degli altri, e ha abbondanti mezzi; lamicizia è il rendersi disponibile a fare del bene per chi si ama, e il trovare in ciò unuguale corrispondenza
[167] Hic, quia de civilibus causis loquimur, fructus ad amicitiam adiungimus, ut eorum quoque causa petenda videatur, ne forte, qui nos de omni amicitia dicere existimant, reprehendere incipiant [167] A questo punto, poiché ci stiamo occupando di cause civili, segnaliamo i vantaggi dellamicizia, in modo che si evidenzi che essa è appetibile anche per essi, in modo da evitare che inizino a accusarci coloro che reputano che noi trattiamo laspetto globale dellamicizia
Quamquam sunt qui propter utilitatem modo petendam putant amicitiam; sunt qui propter se solum; sunt qui propter se et utilitatem Esistono veramente coloro che stimano che lamicizia va ricercata soltanto in vista dellutile; altri, che lamicizia deve essere desiderata solo per se stessa; altri, infine, per ambedue i motivi

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Quorum quid verissime constituatur, alius locus erit considerandi Qualunque sia l opinione che si avvicina maggiormente alla verità, dovrà essere analizzata in unaltra occasione
Nunc hoc sic ad usum oratorium relinquatur, utramque propter rem amicitiam esse expetendam Per adesso, limitando lanalisi alla pratica oratoria, crediamo che lamicizia sia ambibile per entrambe le cose
[168] Amicitiarum autem ratio, quoniam partim sunt religionibus iunctae, partim non sunt, et quia partim veteres sunt, partim novae, partim ab illorum, partim ab nostro beneficio profectae, partim utiliores, partim minus utiles, ex causarum dignitatibus, ex temporum opportunitatibus, ex officiis, ex religionibus, ex vetustatibus habebitur [168] Ma, in quanto alcune amicizie sono strette da legami religiosi, altre no, certe sono antiche, altre recenti, alcune derivano da un beneficio ricevuto, altre da un beneficio che abbiamo dato, certe sono più utili, altre meno, esse sono giudicabili secondo la nobiltà delle cause che le hanno determinate, alla opportunità delle circostanze, ai doveri, ai legami religiosi, alla loro durata
Utilitas autem aut in corpore posita est aut in extrariis rebus; quarum tamen rerum multo maxima pars ad corporis commodum revertitur, ut in re publica quaedam sunt, quae, ut sic dicam, ad corpus pertinent civitatis, ut agri, portus, pecunia, classis, nautae, milites, socii, quibus rebus incolumitatem ac libertatem retinent civitates, aliae vero, quae iam quiddam magis amplum et minus necessarium conficiunt, ut urbis egregia exornatio atque amplitudo, ut quaedam excellens pecuniae magnitudo, amicitiarum ac societatem multitudo Lutile inoltre attiene o in modo intrinseco loggetto stesso o cose estranee a questo; ma gran parte di queste riflette i vantaggi che ricadono sulloggetto stesso: così, nello stato, certe cose attengo per così dire, il corpo dello Stato, come il territorio, i porti, il denaro, la flotta, i marinai, i soldati, gli alleati, tutte quelle cose che garantiscono allo Stato sicurezza e libertà; ma esistono altre cose che producono qualche vantaggio più vistoso e meno necessario, come labbellimento e lingrandimento di una città, una ricchezza straordinaria, un gran numero di amicizie e di alleanze
[169] Quibus rebus non illud solum conficitur, ut salvae et incolumes, verum etiam, ut amplae atque potentes sint civitates [169] Tutti questi vantaggi non permettono solamente lincolumità e la sicurezza degli stati, ma anche la loro grandezza e la loro potenza
Quare utilitatis duae partes videntur esse, incolumitas et potentia Per questo motivo credo che le parti dellutile siano due: lincolumità e la potenza
Incolumitas est salutis rata atque integra conservatio; potentia est ad sua conservanda et alterius adtenuanda idonearum rerum facultas Lincolumità è quella che permette, certamente e completamente, la nostra salvezza;; la potenza è la disponibilità di strumenti adatti per conservare i propri beni e per diminuire quelli degli altri
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