Cicerone, In Verrem: 02; 04-121-125

Cicerone, In Verrem: 02; 04-121-125

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-121-125

[121] In hac partitione ornatus non plus victoria Marcelli populo Romano adpetivit quam humanitas Syracusanis reservavit [121] In questa spartizione di opere darte, la vittoria di Marcelo non fece guadagnare al popolo romano più di quanto lumantà riservò per i Siracusani
Romam quae adportata sunt, ad aedem Honoris et Virtutis itemque aliis in locis videmus Le cose che furono trasportate a Roma, le vediamo nel tempio dellOnore e della virtù e così anche in altri luoghi
Nihil in aedibus, nihil in hortis posuit, nihil in suburbano; putavit, si urbis ornamenta domum suam non contulisset, domum suam ornamento urbi futuram Nulla finì nelle case, nei giardini, nella villa fuori porta; penso, che se non avesse trasferito nella propria casa gli ornamenti della città,sarebbe stata la sua casa un ornamento della città

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Cicerone, In Verrem: 02; 21-25
Cicerone, In Verrem: 02; 21-25

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 21-25

Syracusis autem permulta atque egregia reliquit; deum vero nullum violavit, nullum attigit A Siracusa, poi, lasciò molte e splendide (opere), non profanò alcuna divinità, non (ne) toccò nessuna
Conferte Verrem, non ut hominem cum homine comparetis, ne qua tali viro mortuo fiat iniuria, sed ut pacem cum bello, leges cum vi, forum et iuris dictionem cum ferro et armis, adventum et comitatum cum exercitu et victoria conferatis Confrontate Verre, non come paragonate un uomo con un uomo, affinché non ci sia unoffesa ad un tale uomo morto, ma di pace con guerra, le leggi con la forza, il foro e lamministrazione della giustizia con ferro e armi, larrivo e laccompagnamento con lingresso in città di un esercito vittorioso

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Cicerone, In Verrem: 02; 05-41-45
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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-41-45

[122] Aedis Minervae est in Insula, de qua ante dixi; quam Marcellus non attigit, quam plenam atque ornatam reliquit; quae ab isto sic spoliata atque direpta est non ut ab hoste aliquo, qui tamen in bello religionem et consuetudinis iura retineret, sed ut a barbaris praedonibus vexata esse videatur [122] NellIsola, di cui ho parlato prima, cè un tempio di Minerva; che Marcello non osò toccare, ma lasciò tutto lornamento; da costui, invece, fu spogliato e saccheggiato, al posto che sembrava razziato non già da un nemico che pur essendo in guerra, conservasse un rispetto per le cose sacre e per i diritti garantiti dalle consuetudini umanitarie, ma da corsari barbari
Pugna erat equestris Agathocli regis in tabulis picta praeclare; iis autem tabulis interiores templi parietes vestiebantur Una battaglia equestre del re Agatocle era rappresentata su dipinti; con questi dipinti erano rivestite le pareti interne del tempio

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-16-20

Nihil erat ea pictura nobilius, nihil Syracusis quod magis visendum putaretur Non vi era nulla di più celebre di quei dipinti, nulla che i ritenesse degno di essere maggiormente ammirato a Siracusa
Has tabulas Marcellus, cum omnia victoria illa sua profana fecisset, tamen religione impeditus non attigit; iste, cum illa propter diuturnam pacem fidelitatemque populi Syracusani sacra religiosaque accepisset, omnis eas tabulas abstulit, parietes quorum ornatus tot saecula manserant, tot bella effugerant, nudos ac deformatos reliquit Marcello, avendo con tutte quelle vittorie profanato quelle cose, tuttavia, impedito dalla religione, non toccò (questi quadri); costui, che pure aveva visto arrivare oggetti sacri e inviolabili in seguito ad un periodo ininterrotto di pace e d fedeltà del popolo siracusiano, si portò via tutti quei quadri; lasciò nude e deturpate le pareti i cui ornamenti erano rimasti intatti per tanti secoli, erano sfuggiti alle devastazioni di guerre

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[123] Et Marcellus qui, si Syracusas cepisset, duo templa se Romae dedicaturum voverat, is id quod erat aedificaturus iis rebus ornare quas ceperat noluit: Verres qui non Honori neque Virtuti, quem ad modum ille, sed Veneri et Cupidini vota deberet, is Minervae templum spoliare conatus est [123] E Marcello che, se avesse preso Siracusa, aveva fatto voto di consacrare in Roma due templi, non volle abbellire gli edifici che aveva intenzione di innalzare con oggetti sottratti per diritto di conquista; Verre, dovendo sciogliere un voto non allOnore e alla Virtù, come quello, ma a Venere e a Cupido, ebbe laudacia di spogliare il tempio di Minerva

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