Cicerone, De Inventione: Libro 02; 161-170, pag 2

Cicerone, De Inventione: Libro 02; 161-170

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Inventione parte Libro 02; 161-170
Eius partes continentia, clementia, modestia Le sue parti sono: la continenza, la clemenza e la modestia
Continentia est, per quam cupiditas consilii gubernatione regitur; clementia, per quam animi temere in odium alicuius iniectionis concitati comitate retinentur; modestia, per quam pudor honesti curam et stabilem comparat auctoritatem La continenza è quella virtù che regola i desideri col governo della ragione; la clemenza è la virtù attraverso la quale gli animi, trasportati in modo sconsiderato verso un odio violento, sono frenati dalla dolcezza; la modestia è unonesta riservatezza che offre un prezioso e stabile prestigio
Atque haec omnia propter se solum, ut nihil adiungatur emolumenti, petenda sunt Tutte queste qualità sono desiderabili soltanto per sé stesse, senza lombra di qualche vantaggio

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Quod ut demonstretur, neque ad hoc nostrum institutum pertinet et a brevitate praecipiendi remotum est Chiarire ciò non spetta al mio compito, e non è compatibile con la brevità propria dellinsegnamento
[165] Propter se autem vitanda sunt non ea modo, quae his contraria sunt, ut fortitudini ignavia et iustitiae iniustitia, verum etiam illa, quae propinqua videntur et finitima esse, absunt autem longissume; quod genus fidentiae contrarium est diffidentia et ea re vitium est; audacia non contrarium, sed appositum est ac propinquum et tamen vitium est [165] Daltra parte, vanno evitati per se stessi non soltanto i difetti che sono lopposto di queste virtù, come lignavia che è il contrario del coraggio e lingiustizia della giustizia, ma anche quei difetti che appaiono simili e vicini alle virtù, sono estremamente distanti da queste; per esempio, la sfiducia è il contrario della fiducia in sé stesso, e per questo stesso è un difetto; laudacia, anche se non è il contrario della fiducia in se stesso, ma simile e vicina a questa, è tuttavia un difetto
Sic uni cuique virtuti finitimum vitium reperietur, aut certo iam nomine appellatum, ut audacia, quae fidentiae, pertinacia, quae perseverantiae finitima est, superstitio, quae religioni propinqua est, aut sine ullo certo nomine Così per ogni virtù troveremo un difetto vicino, che qualche volta è definibile con un nome preciso, come laudacia che si trova vicino la fiducia in se stesso, lostinazione la perseveranza, la superstizione il sentimento religioso, qualche volta senza nessun nome proprio
Quae omnia item uti contraria rerum bonarum in rebus vitandis reponentur Tutti questi difetti, poiché si oppongono alle buone qualità, verranno enumerati tra le cose che sono da evitare
Ac de eo quidem genere honestatis, quod omni ex parte propter se petitur, satis dictum est Abbiamo parlato abbastanza sul genere dellonesto che vogliamo in modo assoluto per sé stesso
[166] Nunc de eo, in quo utilitas quoque adiungitur, quod tamen honestum vocamus, dicendum videtur [166] Adesso ci sembra giusto trattare di ciò che comporta anche lutile e che tuttavia definiamo onesto
Sunt igitur multa, quae nos cum dignitate tum quoque fructu suo ducunt; quo in genere est gloria, dignitas, amplitudo, amicitia Esistono molte cose che ci attraggono sia per il loro valore intrinseco, sia dallutile che ne può derivare: fanno parte di questa categoria la gloria, la dignità, il grado sociale elevato, lamicizia
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