Cicerone, De Inventione: Libro 02; 161-170

Cicerone, De Inventione: Libro 02; 161-170

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Inventione parte Libro 02; 161-170

[161] Naturae ius est, quod non opinio genuit, sed quaedam in natura vis insevit, ut religionem, pietatem, gratiam, vindicationem, observantiam, veritatem [161] Il diritto naturale non nacque dallopinione, ma penetrò dentro di noi attraverso una forza non definibile innata: come il sentimento religioso, la pietà, la gratitudine, il desiderio di vendetta, il rispetto, la verità
Religio est, quae superioris cuiusdam naturae, quam divinam vocant, curam caerimoniamque affert; pietas, per quam sanguine coniunctis patriaeque benivolum officium et diligens tribuitur cultus; gratia, in qua amicitiarum et officiorum alterius memoria et remunerandi voluntas continetur;vindicatio, per quam vis aut iniuria et omnino omne, quod obfuturum est, defendendo aut ulciscendo propulsatur; observantia, per quam homines aliqua dignitate antecedentes cultu quodam et honore dignantur;veritas, per quam inmutata ea, quae sunt [ante] aut fuerunt aut futura sunt, dicuntur Il sentimento religioso è quello che sprona gli uomini a rispettare una natura superiore definita divina, e a osservarne il culto; la pietà è quella per la quale manifestiamo devozione e affetto verso i famigliari e la patria; la gratitudine comporta il ricordo dei segni di amicizia e dei benefici ottenuti dagli altri, oltre che il desiderio di ricambiarli; il desiderio di vendetta spinge a allontanare da sé difendendosi e vendicandosi- la violenza, lingiustizia, e in generale, tutto quello che può essere nocivo; il rispetto è il sentimento che porta a rispettare e a onorare le persone che ci superano per dignità; la verità consiste nel dire, senza modificarli, i fatti presenti, passati o futuri
[162] Consuetudine ius est, quod aut leviter a natura tractum aluit et maius fecit usus, ut religionem, aut si quid eorum, quae ante diximus, ab natura profectum maius factum propter consuetudinem videmus, aut quod in morem vetustas vulgi adprobatione perduxit; quod genus pactum est, par, iudicatum [162] Il diritto consuetudinario è quello che , emerso in modo insensibile dalla natura, fu nutrito e ampliato dalluso, come, per esempio, la religione; o qualcuna delle norme che abbiamo esposto in precedenza che- anche se qualcuna di essa è derivata dalla natura- è stata a poco a poco consacrata dallabitudine; o ancora quanto, con il trascorrere del tempo e con lapprovazione pubblica, divenne costume; di questo genere fanno parte il patto, lequità, il precedente giuridico

Maybe you might be interested

Cicerone, De Inventione: Libro 01; 31-40
Cicerone, De Inventione: Libro 01; 31-40

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Inventione parte Libro 01; 31-40

Pactum est, quod inter aliquos convenit; par, quod in omnes aequabile est; iudicatum, de quo alicuius aut aliquorum iam sententiis constitutum est Il patto è un accordo fra più persone; lequità è quello che è giusto per tutti; il precedente giuridico è ciò che è stato già stabilito dal giudizio di una o più persone
Lege ius est, quod in eo scripto, quod populo expositum est, ut observet, continetur Il diritto legislativo è quello che si trova in un testo scritto che è esposto al pubblico, affinché lo osservi
[163] Fortitudo est considerata periculorum susceptio et laborum perpessio [163] La fortezza sarebbe laffrontare i pericoli mediante la riflessione e il sopportare le prove
Eius partes magnificentia, fidentia, patientia, perseverantia Le sue parti sono: la grandezza danimo, la fiducia in sé stesso, la pazienza, la perseveranza
Magnificentia est rerum magnarum et excelsarum cum animi ampla quadam et splendida propositione cogitatio atque administratio; fidentia est, per quam magnis et honestis in rebus multum ipse animus in se fiduciae certa cum spe conlocavit; patientia est honestatis aut utilitatis causa rerum arduarum ac difficilium voluntaria ac diuturna perpessio La grandezza danimo pensa e portata a compimento cose grandi e eccelse attraverso una visione ampia e splendida; la fiducia in sé stesso è quella per cui lanimo, durante le azioni importanti e oneste, confida grande fiducia in sé stesso, con la ferma speranza di riuscire; la pazienza è quella che sopporta, con volontà e a lungo, cose ardue e difficili, per uno scopo onesto e utile
[164] Perseverantia est in ratione bene considerata stabilis et perpetua permansio [164]La perseveranza è il restare, fermamente e costantemente, in una determinazione ben soppesata
Temperantia est rationis in libidinem atque in alios non rectos impetus animi firma et moderata dominatio La temperanza è un controllo saldo e saggio esercitato dalla mente sul piacere e sugli altri impulsi non comandati dallanimo
Tags: #cicero
Cicerone, In Verrem: 02; 04-106-110

Cicerone, In Verrem: 02; 21-25

Cicerone, De Oratore: Libro 01; 01-05

Cicerone, In Verrem: 01; 01-05

Cicerone, In Verrem: 02; 04-01-02

Cicerone, In Verrem: 02; 04-96-100