Virgilio, Eneide: Libro 10 - MEZENZIO UCCISO DA ENEA, pag 2

Virgilio, Eneide: Libro 10 - MEZENZIO UCCISO DA ENEA

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 10 - MEZENZIO UCCISO DA ENEA
debueram patriae poenas odiisque meorum: omnis per mortis animam sontem ipse dedissem Dovevo la pena alla patria ed agli odi dei miei: avessi dato io stesso la vita colpevole con tutte le morti
nunc vivo neque adhuc homines lucemque relinquo Ora vivo e non lascio ancora la luce egli uomini
sed linquam Ma la lascerò

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Virgilio, Eneide: Libro 07 - IL BIONDO TEVERE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 07 - IL BIONDO TEVERE

' simul hoc dicens attollit in aegrum se femur et, quamquam vis alto vulnere tardat, haud deiectus equum duci iubet Dicendo insieme così si alza sul debole femore e bench' la forza ritardi per la ferita profonda, non abbattuto comanda di portare il cavallo
hoc decus illi, hoc solamen erat, bellis hoc victor abibat omnibus Lui aveva questo orgoglio, questa consolazione, con questi usciva vincitore da tutte le guerre

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Virgilio, Eneide: Libro 07 - LA REGINA AMATA, ACCESA DA PAZZIA

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 07 - LA REGINA AMATA, ACCESA DA PAZZIA

adloquitur maerentem et talibus infit: 'Rhaebe, diu, res si qua diu mortalibus ulla est, viximus Parla all'afflitto e così comincia: Rebo, a lungo, se mai i mortali hanno a lungo qualcosa, abbiam vissuto
aut hodie victor spolia illa cruenti et caput Aeneae referes Lausique dolorum ultor eris mecum, aut, aperit si nulla viam vis, occumbes pariter; neque enim, fortissime, credo,iussa aliena pati et dominos dignabere Teucros O vincitore oggi riporterai quelle spoglie E la testa del cruento Enea econ me sarai vendicatore dei dolori di Lauso, o, se nessuna forza aprela via, giacerai insieme; non credo, fortissimo, che ti degnerai di sopportare altri ordini e padroni troiani

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Virgilio, Eneide: Libro 04 - LAMENTO DI DIDONE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 04 - LAMENTO DI DIDONE

' dixit, et exceptus tergo consueta locavit membra manusque ambas iaculis oneravit acutis, aere caput fulgens cristaque hirsutus equina Disse, ed accolto in groppa posò le membra abituate e caricò ambo le mani di acute lance, nel capo splendendo di bronzo ed ispido di cresta equina
sic cursum in medios rapidus dedit Così rapido si buttò in mezzo al galoppo

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aestuat ingens uno in corde pudor mixtoque insania luctu Gigantesca brucia in un sol cuore vergogna e pazzia con lutto insieme

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