29 aprile 1945: Hitler concede il matrimonio ad Eva Braun

29 aprile 1945: Hitler concede il matrimonio ad Eva Braun

Eva Braun non può rassegnarsi all'idea di morire senza portare ufficialmente il nome dell'uomo che ama. Dell'uomo incontrato a Monaco nel 1929. All'epoca aveva solo 17 anni e lavorava nello studio del fotografo ufficiale di Hitler, Heinrich Hoffmann. La coppia si forma molto in fretta

Hitler finalmente le concede il matrimonio. Essendo la scelta limitata dagli eventi, i testimoni di nozze saranno Joseph Goebbels e Martin Bormann. Nessun testimone femminile. Eva Brown accetta con qualche riluttanza la presenza di Bormann, un uomo che lei assolutamente detesta. Entrambi si disputano da anni l'affetto di Hitler e sono gelose dell'influenza che possono reciprocamente avere sul padrone. 

Verso l'una del mattino, i futuri sposi entrano nella sala ricevimenti. Hitler che non vede la luce del sole da parecchi giorni, è pallido come la cera. Porta la sua giacca abituale, tutta spiegazzata per le ore passate sul letto. Unica civetteria è la spilla dell'insegna d'oro del partito, la croce di ferro di prima classe e la medaglia dei feriti di guerra della Prima Guerra Mondiale. 

Eva Braun è sorridente e indossa un bel vestito di seta blu scuro. Sopra, si è infilata la mantellina grigia di morbida pelliccia. I due fidanzati si tengono per mano e prendono posto di fronte a Walter Wagner. Quest'ultimo non si capacito di ritrovarsi di fronte al padrone della Germania. Con la voce incerta, il funzionario comincia a leggere le due pagine standard sugli obblighi del matrimonio sotto il terzo Reich. Man mano che enumera gli obblighi, Walter Wagner si rende conto che non potranno essere assolti. Gli mancano i documenti ufficiali: la fedina penale pulita (cosa che Hitler non avrebbe potuto esibire, essendo stato condannata a 5 anni di prigione dopo il putsch mancato del 1923), il certificato della polizia che attesta i buoni costumi e anche l'assicurazione della lealtà politica dei futuri sposi nei confronti del Reich. 

Per il funzionario, l'imbarazzo totale. Alla fine l'uomo si decide a fare un'eccezione e segnala a chiare lettere sull'atto di matrimonio, che gli sposi sono ricorsi alle circostanze eccezionali dovute alla guerra per assolvere agli obblighi e i termini abituali. 

E' quindi solo sulla buona fede dei fidanzati che il funzionario convalida le loro origini puramente ariane e il fatto di non essere portatori di malattie ereditarie.

La domanda fondamentale arriva dopo. Wagner si schiarisce la voce e si lancia: "alla presenza dei testimoni, le domando, mio fuhrer Adolf Hitler, se desidera unirsi alla signora Eva Braun. In questo caso, le chiedo di rispondere con un sì ".

La cerimonia dura solo 10 minuti. Giusto il tempo per i fidanzati di rispondere in maniera affermativa e, firmare i documenti ufficiali e ricevere le congratulazioni. Eva non si chiama più Braun ma Hitler. La sposa è talmente emozionata che si sbaglia a firmare il documento di stato civile. Comincia a firmare con una b maiuscola come Braun prima di accorgersene. La b è cancellata in maniera un po' maldestra e rimpiazzata dalla h di Hitler.

Il ricevimento che segue dura solo pochi minuti. Per accogliere pochi invitati di riguardo ancora presenti nel bunker è stata scelta la stanza del fuhrer. Generali stremati, funzionari nazisti depressi e tre donne sull'orlo di una crisi di nervi, Magda Goebbels e le due segretarie personali di Hitler. A tutti viene offerto un tè, persino un po' di champagne. 

Hitler redigerà un primo testamento d'ordine personale e un secondo più lungo politico. Nel suo testamento personale comincia con il giustificare il suo improvviso matrimonio con Eva Braun. "ma ora, prima di porre fine alla mia vita, ho deciso di prendere in moglie la donna che dopo molti anni di sincera amicizia è venuta di sua spontanea volontà in questa città già quasi assediata per condividere la mia sorte[...] mia moglie ed io preferiamo morire per sottrarci all'onta della disfatta o della resa. Il nostro desiderio è che i nostri corpi vengano immediatamente bruciati, nel luogo stesso in cui ho curato la maggior parte del lavoro quotidiano durante i 12 anni spese al servizio del mio popolo".

Il  testamento politico di Hitler è firmato da Goebbels, Bormann e i generali Burgdorf e Krebs come testimoni. Le tre copie vengono rimesse a tre messaggeri, ognuno dei quali ha il pesante pericoloso compito di portare il prezioso documento fuori da Berlino. Uno al Grande Ammiraglio Donitz, a nord del paese, l'altro al Maresciallo Schorner (comandante del gruppo centrale dell'esercito tedesco) in quel momento trincerato nella regione Ceca e l'ultimo al quartiere generale del partito nazista a Monaco. 

Maybe you might be interested

Il matrimonio di Adolf Hitler ed Eva Braun
Il matrimonio di Adolf Hitler ed Eva Braun

il cameriere personale Linge dovette preparare in tutta fretta la stanza delle riunioni per la cerimonia civile

Maybe you might be interested

22 aprile 1945: la sfuriata di Hitler contro Keitel, Jodl, Krebs e Burgdorf
22 aprile 1945: la sfuriata di Hitler contro Keitel, Jodl, Krebs e Burgdorf

Continui sono i bombardamenti nei pressi del quartiere della cancelleria. Sotto la pressione dei russi, le difese attorno a Berlino si stanno sgretolando. A sud, le truppe sovietiche si sono aperte un...

la cognata di Hitler si sposa. Una danza sull’orlo dell’abisso
la cognata di Hitler si sposa. Una danza sull’orlo dell’abisso

Il 3 giugno 1944, appena tre giorni prima dello sbarco in Normandia, sull'Obersalzberg si tenne una festa sontuosa: Gretl Braun, la sorella di Eva, sposava il Grupperfuhrer delle SS Hermann Fegelein. ...

Tags: #nazism
l’insabbiamento sulla morte di Martin Bormann

I misteri della villa di Gustav Winter

Operazione birdDog: il debito accumulato dalla Germania è azzerato. Nasce il marco tedesco

l’ottenebramento della ragione di Alfred Jodl

i tre motivi che portarono Hitler ad attaccare la Russia

l’idea di Adolf Eichmann del nastro trasportatore