Ulisse, giunto nei pressi dei loro lidi fa tappare le orecchie ai suoi compagni di viaggio ma, inguaribilmente curioso, non vuole perdersi il loro canto e per non cedere si fa legare all'albero della nave: astuzia e prudenza portano sani e salvi alla conoscenza. Così lo vediamo in un dipinto di Waterhouse, circondato dalle insidiose creature che qui appaiono come donne-uccello. In basso, in primo piano, una sirena si è appollaiata accanto a uno dei rematori, inutilmente: ha la cera nell'orecchio.
Rispetto al racconto omerico, il mare appare mosso e le vele sono gonfie di vento, mentre il XII canto dell'Odissea racconta di una bonaccia come condizione ideale per la performance-trappola delle sirene. Ma cosa cantano le sirene? A ciascuno cantano ciò che ognuno vuole sentire. La trappola non sono loro ma le nostre debolezze.
Le sirene nel mito greco sono al servizio di Persefone, dea degli Inferi, che provvedono a rifornire di cadavere. Solo nel medioevo che si fanno pesce, aderendo a mitologie nordiche