Seneca, De Clementia: 01; 05-08, pag 5

Seneca, De Clementia: 01; 05-08

Latino: dall'autore Seneca, opera De Clementia parte 01; 05-08

Nam illos quoque caelum adligatos tenet, nec magis illis descendere datum est quam tibi tutum: fastigio tuo adfixus es Infatti anche il cielo tiene loro legati e a loro non è concesso di scendere più di quanto sia sicuro per te; sei stato legato alla tua nobiltà
[4] Nostros motus pauci sentiunt, prodire nobis ac recedere et mutare habitum sine sensu publico licet; tibi non magis quam soli latere contingit [4] Pochi sentono i nostri sentimenti e a noi è lecito uscire e tornare indietro e cambiare opinione senza pubblica percezione, a te non spetta più che al sole di nascondersi
Multa circa te lux est, omnium in istam conversi oculi sunt; prodire te putas Molta luce è attorno a te, gli occhi di tutti furono girati vero di lei; credi di uscire

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Seneca, De Clementia: 01; 01-04
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Latino: dall'autore Seneca, opera De Clementia parte 01; 01-04

Oriris Sorgi
[5] Loqui non potes, nisi ut vocem tuam, quae ubique sunt gentes, excipiant; irasci non potes, nisi ut omnia tremant, quia neminem adfligere, nisi ut, quidquid circa fuerit, quatiatur [5] Non puoi parlare se non tanto che le persone che sono dovunque sentano la tua voce, non puoi arrabbiarti se non tanto che tremino tutte le cose, poiché non colpirai nessuno se non tanto che qualunque cosa sia stata intorno, sia scossa

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Latino: dall'autore Seneca, opera De Clementia parte 01; 17-20

Ut fulmina paucorum periculo cadunt, omnium metu, sic animadversiones magnarum potestatum terrent latius quam nocent, non sine causa; non enim, quantum fecerit, sed quantum facturus sit, cogitatur in eo, qui omnia potest Come i fulmini cadono con pericolo di pochi, con paura di tutti, così le ostilità delle grandi potenze atterriscono più ampliamente di quanto nuocciono, non senza motivo; infatti in chi può tutto si pensa non a quanto fece, ma a quanto farà
[6] Adice nunc, quod privatos homines ad accipiendas iniurias opportuniores acceptarum patientia facit, regibus certior est ex mansuetudine securitas, quia frequens vindicta paucorum odium opprimit, omnium inritat [6] Innalzati ora, perché la pazienza delle cose accettate rende gli uomini che sono privati cittadini più adatti a ricevere le ingiurie, la sicurezza proveniente dalla mansuetudine è più certa, perché una vendetta frequente schiaccia lodio di pochi, a fomenta quello di tutti

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Latino: dall'autore Seneca, opera De Clementia parte 02; 03-07

[7] Voluntas oportet ante saeviendi quam causa deficiat; alioqui, quemadmodum praecisae arbores plurimis ramis repullulant et multa satorum genera, ut densiora surgant, reciduntur, ita regia crudelitas auget inimicorum numerum tollendo; parentes enim liberique eorum, qui interfecti sunt, et propinqui et amici in locum singulorum succedunt [7] Bisogna che manchi la volontà di punire prima del motivo; in caso contrario, come gli alberi potati ripullulano di moltissimi rami e sono tagliati molti tipi di seminati affinché ricrescano più folti, così la crudeltà regale accresce il numero dei nemici con il toglierli; al posto dei singoli fanno seguito i genitori, infatti, e i figli di quelli che furono uccisi e i parenti e gli amici
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