Linge, Baur e Gunsche interrogati dai servizi segreti sovietici

Linge, Baur e Gunsche interrogati dai servizi segreti sovietici

I servizi segreti sovietici, fra gli altri nazisti, avevano arrestato anche:
- Heinz Linge, 32 anni, cameriere personale di Hitler, (Maggiore)
- Hans Baur, 47 anni, pilota di aereo di Hitler, (generale di divisione)
- Otto Gunsche, 28 anni, assistente di Hitler, (Maggiore)
considerati prigionieri di livello 1: cioè persone che hanno avuto contatti diretti con Hitler per via del proprio ruolo

Linge fu arrestato il 2 maggio, racconta nelle sue memorie. Interrogato, racconta ai sovietici di essere un semplice ufficiale del personale amministrativo. Il suo stratagemma funziona fino all'intervento di un altro personaggio vicino a Hitler, il pilota Hans Baur. A sua volta arrestato dall'armata Rossa, viene imprigionato nello stesso campo nei pressi della città di Poznan. 

Bauer ricorda a tutti quelli che lo stanno ad ascoltare che il suo grado è quello di generale è che per questo va trattato con rispetto. Oltre a essere generale, era il pilota personale di Hitler, continua a ripetere. Constatando lo scetticismo dei sovietici, Baur ha un'idea. In mezzo alla folla di tedeschi del campo di prigionia ha notato Linge e dice che il connazionale potrà testimoniare a suo favore. Avverte i propri carcerieri che Linge può effettivamente confermare il suo ruolo di pilota personale di Hitler, visto che lui era il suo maggiordomo. "la mia copertura era sfumata", racconta Linge. " Sono dovuto tornare su tutte le dichiarazioni che avevo reso in precedenza per le quali avevo mentito. Questa volta dicendo la verità ". Baur viene preso sul serio e considerato a giusto titolo come un prigioniero di prima importanza. Lascia immediatamente il misero campo di Poznan. Direzione Mosca e il carcere della Lubjanka. assieme a Linge. Li aspettano sedute di tortura degne del loro rango. 

Linge, Baur e Gunsche sono prigionieri di livello 1. Vengono tenuti separati ma, nelle loro celle non sono soli. La condividono sempre con qualche altro detenuto, tedeschi che non conoscono. Questi compagni di sventura diventeranno presto i loro confidenti, gli unici pronti a sostenerli, ad ascoltare loro lamenti, i loro pianti, le loro sfuriate. Quanto ad ascoltare, li ascoltano di sicuro: si tratta infatti di spie, di delatori al soldo del NKVD (Commissariato del Popolo per gli affari interni), incaricati di raccogliere ogni singola informazione e di vegliare sullo stato di salute fisico e mentale dei loro compagni di cella. Per non destare sospetti, approfittano degli interrogatori quotidiani dei prigionieri delle SS per consegnare superiori ai propri rapporti. Il doppiogiochista della cella di Linge, nome in codice "Brema" precisa che Linge si trova in uno stato depressivo avanzato.

Linge racconta la sua versione sulla morte di Hitler. Il 30 aprile del 1945, verso le 15:45 Hitler si ritira nell'anticamera del suo appartamento, dove raggiunge Eva Braun. Alcuni minuti dopo, Linge, che è rimasto tutto il tempo dietro la porta, sento una detonazione corre subito ad avvertire Bormann, il segretario del fuhrer. Assieme aprono la porta e constatano il decesso dei coniugi Hitler, lui per un colpo di arma da fuoco e lei per avvelenamento. Quindi trasportano i corpi in giardino e li bruciano.

Linge, cameriere di Hitler (Archivi di Stato militari russi) Linge, cameriere di Hitler (Archivi di Stato militari russi)

Rapporto del 27 febbraio 1946 a Heinz Linge da parte dei servizi segreti russi e controfirmato dal prigioniero in ogni pagina.

domanda: ci racconti gli eventi che hanno avuto luogo il 30 aprile del 1945 nel bunker della vecchia Cancelleria del Reich

risposta: attorno alle 16:00, mentre mi trovavo nella stanza di fronte all'anticamera di Hitler, ho sentito un colpo d'arma da fuoco e sentito odore di polvere da sparo. Ho chiamato Bormann che si trovava nella stanza vicino. Assieme, siamo entrati nella stanza e ci siamo trovati davanti alla seguente scena: di fronte a noi, Hitler si trovava disteso a sinistra sul divano, con una mano che penzolava. Sulla tempia destra, c'era una ferita importante causata da un colpo di pistola. [...] per terra, vicino al divano, abbiamo scorto due pistole appartenenti a Hitler: una Walther calibro 7.65 e un'altra calibro 6.35. A destra, sul divano, stava seduta a Eva Braun con le gambe ripiegate. Non presentava alcuna traccia di ferite da arma da fuoco, né sul volto né sul corpo. Entrambi, Hitler e sua moglie, erano morti.

domanda: si ricorda sufficientemente bene che Hitler aveva una ferita d'arma da fuoco sulla tempia destra?

risposta: Sì, me lo ricordo bene. Aveva una ferita d'arma da fuoco sulla tempia destra

domanda: Che dimensione aveva questa ferita sulla tempia?

risposta: il foro d'entrata della ferita era grande come una moneta da tre marchi

domanda: Che dimensione aveva il foro d'uscita? 

risposta: non ho visto il foro d'uscita. Mi ricordo, però, che il cranio di Hitler non era deformato ed era rimasto intatto

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Baur fini alla Butyrka dove già c'erano Linge e Gunsche. Le pulci e gli scarafaggi erano a centinaia, il freddo glaciale degli inverni moscoviti e il cibo a malapena commestibile: le condizioni di detenzione impietriscono il fiero generale Baur. Le vessazioni non tardano. In particolare quella che consiste nel pulire con un semplice fazzoletto il pavimento insudiciato di urine e di escrementi. Poi arrivano le violenze fisiche, durante gli interminabili interrogatori. Baur non riesce a capire cosa ci faccia li. Ha il grado di generale, ma non ha mai comandato un esercito né ordinato massacri.

I racconti dei tre testimoni non concordano su alcuni dettagli. Linge ha sentito un colpo di arma da fuoco. Gunsche no. Baur afferma di aver dato l'addio al Führer intorno alle 6:00 o alle 7:00 del pomeriggio, mentre gli altri giurano che si sia ucciso intorno alle 4:00. Chi ha ragione? chi mente? 

In un interrogatorio successivo Baur ammette che durante il suicidio di Hitler lui non era presente. Non era presente alla scoperta dei corpi di Hitler e di Eva Braun e non era presente alla cremazione dei corpi nel giardino. 

Baur, pilota personale di Hitler (Archivi di Stato militari russi) Baur, pilota personale di Hitler (Archivi di Stato militari russi)

Gunsche, il colosso delle SS crea qualche problema. Contrariamente a Linge a Baur, si rivela coriaceo. Anche "Siegfried" la spia con cui condivide la cella, non riesce a farselo amico. Diffidente e poco loquace per natura, aggiunge, non rivela niente di utile. 

Ad Otto Gunsche durante gli interrogati viene chiesto come si è suicidato Hitler. Risponde che secondo Linge, Hitler si è sparato un colpo alla tempia. Poi altra domanda: Quando è entrato per la prima volta nella stanza in cui ha avuto luogo il suicidio e che cosa ha visto?

risponde: sono entrato nella stanza alle ore 16:45. Ho notato che il tappeto per terra si era leggermente spostato e che c'era una macchia di sangue. Sul tavolo erano poggiate molte scatoline contenenti fialette di veleno. Sul divano, vicino al muro accanto alla porta, c'erano un paio di scarpe e a terra, di fianco al divano, due pistole: una calibro 7.65 e una 6.35. Quelle pistole erano state regalate a Hitler da un uomo di Axmann di cui non conoscono l'identità. Nell'anticamera in cui si trovava il cadavere di Hitler, si poteva avvertire un odore molto intenso di mandorle

Gunsche, assistente personale di Hitler (Archivi di Stato militari russi) Gunsche, assistente personale di Hitler (Archivi di Stato militari russi)

Interrogatorio del prigioniero di guerra Gunsche del18-19 Maggio 1945

domanda: Quando è entrato per la prima volta nella stanza in cui ha avuto luogo il suicidio e che cosa ha visto?

risposta: sono entrato nelle stanze alle ore 16:45. Ho notato che il tappeto per terra si era leggermente spostato e che c'era una macchia di sangue

OPERAZIONE MITO

Stalin è sicuro che i suoi uomini abbiano ritrovato e identificato il corpo di Hitler ed è stato informato su dove esattamente i suoi servizi segreti lo hanno sepolto. Ogni traccia di sepoltura è stata meticolosamente cancellata, la sua posizione è diventata un segreto di Stato di cui solo un pugno di uomini è a conoscenza. Per ricordarsi del punto in cui si trova la tomba, gli agenti russi hanno disegnato una mappa con  le indicazioni. Le manipolazioni del capo del Cremlino spingeranno i suoi alleati a compiere accuratissime indagini nelle zone tedesche poste sotto il loro controllo. Poichè lo SMERS non collabora con le altre autorità russe, viene organizzata una contro-indagine segreta sulla morte di Hitler, per darà risposta definitiva all'enigma della scomparsa di Hitler. Nome in codice operazione: Operazione Mito .

I prigionieri nazisti testimoni degli ultimi istanti del fuhrer vengono trasferiti dalle loro celle moscovita a Berlino. Tra loro Linge, Baur e Gunsche. Era il 26 aprile del 1946. Erano stati tirati fuori dalla loro prigione di Butyrka e buttati su un treno speciale. 

Nella capitale tedesca vengono immediatamente rinchiusi all'interno dell'antica prigione femminile di Lichtenberg. 

Mentre Baur e Gunsche vengono sottoposti a una raffica di domande in alcune stanze segrete, a Linge viene riservato un trattamento speciale. Essendo stato il primo a scoprire il corpo senza vita di Hitler nella sua antica camera, gli si chiede di raccontare di nuovo e di entrare nei dettagli di quello che ha visto il 30 aprile del 1945. Questa volta però il racconto lo farà direttamente sul posto all'interno del bunker. In questo modo si potrà subito smontare qualsiasi incoerenza. Viene quindi portato alle rovine della nuova Cancelleria del Reich, dove lo aspettano parecchi ufficiali russi.

Al fine di rendere il resoconto ancora più chiaro, a Linge viene chiesto di disegnare la piantina dell'appartamento di Hitler. Il cameriere la realizza con cura. Di seguito la piantina dell'appartamento di Hitler nel bunker disegnata da Heinz Linge su richiesta degli inquirenti sovietici (archivi del GARF).

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