Livio, Ab urbe condita: Libro 35; 36 - 40, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 35; 36 - 40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 35; 36 - 40
[37] Philopoemen audita caede tyranni profectus Lacedaemonem cum omnia turbata metu invenisset, evocatis principibus et oratione habita, qualis habenda Alexameno fuerat, societati Achaeorum Lacedaemonios adiunxit, eo etiam facilius quod ad idem forte tempus A Atilius cum quattuor et viginti quinqueremibus ad Gytheum accessit [37] Filopemene, avuta notizia delluccisione del tiranno, partì per Sparta dove trovò tutta la città sconvolta dalla paura;fece venire a sé i capi e con un discorso quale avrebbe dovuto tenere Alessanieno riuscì a far entrare gli Spartani nella lega achea, con tanta maggior facilità perché quasi nel medesimo tempo Auto Atilio con ventiquattro quinqueremi si accostò a Giteo
Iisdem diebus circa Chalcidem Thoas per Euthymidam principem, pulsum opibus eorum qui Romanae societatis erant, post T Quincti legatorumque adventum, et Herodorum, Cianum mercatorem sed potentem Chalcide propter divitias, praeparatis ad proditionem iis qui Euthymidae factionis erant, nequaquam eandem fortunam qua Demetrias per Eurylochum occupata erat habuit Nei medesimi giorni a Calcide Toante, pur attraverso lopera di uno dei capi, Eutimida, scacciato dai sostenitori dellalleanza con Roma dopo larrivo di Tito Quinzio e degli ambasciatori, e di Erodoto, un mercante di Cio potente però a Calcide per le sue ricchezze, e nonostante fossero stati preparati al tradimento coloro che appartenevano al partito di Eutimida, non ebbe affatto la medesima fortuna che aveva consentito di occupare Demetriade per mezzo di Euriloco
Euthymidas ab Atheniseum domicilio delegerat locumThebas primum, hinc Salganea processit, Herodorus ad Thronium Eutimida da Atene, il luogo che si era scelto per domicilio, andò dapprima a Tebe, poi a Salganeo; Erodoro si recò presso Tronio

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 01-10

Inde haud procul in Maliaco sinu duo milia peditum Thoas et ducentos equites, onerarias leves ad triginta habebat Non lontano di lì, nel golfo Maliaco, Toante aveva duemila fanti, duecento cavalieri e una trentina di navi da carico leggere
Eas cum sescentis peditibus Herodorus traicere in insulam Atalanten iussus, ut inde, cum pedestres copias adpropinquare iam Aulidi atque Euripo sensisset, Chalcidem traiceret; ipse ceteras copias nocturnis maxime itineribus quanta poterat celeritate Chalcidem ducebat Erodoro ebbe lordine di farle passare con seicento fanti nellisola di Atalanta, per poi di là farle giungere a Calcide quando si fosse accorto che le truppe di terra già stavano avvicinandosiad Aulide e allEuripo; (Toante) stesso, marciando soprattutto dì notte, guidava le altre truppe verso Calcide con la maggior rapidità possibile

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 36-40

[38] Micythio et Xenoclides, penes quos tum summa rerum pulso Euthymida Chalcide erat, seu ipsi per se suspicati seu indicata re, primo pavidi nihil usquam spei nisi in fuga ponebant; deinde postquam resedit terror et prodi et deseri non patriam modo sed etiam Romanorum societatem cernebant, consilio tali animum adiecerunt [38] Micizione e Csenoclide, i quali governavano allora Calcide una volta scacciato Eutimida, o perché messisi da soli in sospetto o per aver ricevuto qualche denunzia, sulle prime, in preda alla paura, non vedevano altra speranza che la fuga; poi, quando il terrore si fu placato e compresero che avrebbero tradito e abbandonato non soltanto la patria ma anche lalleanza con Roma, si risolsero per il seguente piano
Sacrum anniversarium eo forte tempore Eretriae Amarynthidis Dianae erat, quod non popularium modo sed Carystiorum etiam coetu celebratur Si celebrava per caso in quel tempo ad Eretria la festa annuale di Diana Amarintide , che veniva celebrata da una folla non solo di cittadini di Eretria ma anche di abitanti di Caristo

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 26; 41-51

Eo miserunt qui orarent Eretrienses Carystiosque ut et suarum fortunarum in eadem insula geniti misererentur et Romanam societatem respicerent: ne sinerent Aetolorum Chalcidem fieri; Euboeam habituros, si Chalcidem habuissent; grave fuisse Macedonas dominos, multo minus tolerabiles futuros Aetolos Mandarono là propri rappresentanti che chiedessero agli abitanti di Eretria e di Caristo di aver compassione della loro sorte, nati come erano nella stessa isola, e di tener presente lalleanza con Roma: non lasciassero che gli Etoli si impadronissero di Calcide; se fossero stati padroni di Calcide sarebbero stati padroni dellEubea; i Macedoni erano stati dei duri padroni, assai più intollerabili sarebbero stati gli Etoli
Romanorum maxime respectus civitates movit et virtutem nuper in bello in victoria iustitiam benignitatemque expertas Il pensiero dei Romani soprattutto convinse le popolazioni, il valore di cui avevano dato prova in guerra e lo spirito di giustizia e di clemenza di cui avevano dato prova dopo la vittoria

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Itaque quod roboris in iuventute erat utraque civitas armavit misitque Perciò entrambe le città armarono e mandarono il nerbo della propria gioventù

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