Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 35; 36 - 40
| Tria milia et septingenti pedites ierunt, trecenti equites; triumviri deduxerunt eos Q Naevius M Minucius M Furius Crassipes; quina dena iugera agri data in singulos pedites sunt, duplex equitibus | Vi andarono tremilasettecento fanti e trecento cavalieri; li condussero i triumviri Quinto Nevio, Marco Minucio e Marco Furio Crassipede; vennero assegnati quindici iugeri di terra ciascuno ai fanti, il doppio ai cavalieri |
| Bruttiorum proxime fuerat ager; Brutti ceperant de Graecis | Quel territorio apparteneva ultimamente ai Bruzi; i Bruzi lo avevano preso ai Greci |
| Romae per idem tempus duo maximi fuerunt terrores, diutinus alter sed segnior: terra dies duodequadraginta movit | A Roma ci furono in quel medesimo tempo due grandi paure, la prima di maggior durata ma meno forte; per trentotto giorni la terra tremò |
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| Per totidem dies feriae in sollicitudine ac metu fuere; [in] triduum eius rei causa supplicatio habita est | Per altrettanti giorni le attività furono sospese e si visse nellaffanno e nella paura; si tennero per tale motivo tre giorni di pubbliche preghiere |
| Ille non pavor vanus sed vera multorum clades fuit: incendio a foro Bovario orto diem noctemque aedificia in Tiberim versa arsere tabernaeque omnes cum magni pretii mercibus conflagrauerunt | La seconda non fu vana paura ma vera rovina per molti: a causa di un incendio divampato nel Foro Boario gli edifici rivolti verso il Tevere bruciarono per un giorno e una notte e tutte le botteghe con merce di notevole valore andarono distrutte |
