Gellio, Notti attiche: Liber 3, 11-14, pag 3

Gellio, Notti attiche: Liber 3, 11-14

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 3, 11-14
[1] Hermippus hoc scriptum reliquit Demosthenen admodum adulescentem ventitare in Academiam Platonemque audire solitum [1] Ermippo lasciò scritto questo che Demostene ancora adolescente si recava nell'Accademia e soleva ascoltare Platone
[2] "Atque is" inquit "Demosthenes domo egressus, ut ei mos erat, cum ad Platonem pergeret compluresque populos concurrentes videret, percontatur eius rei causam cognoscitque currere eos auditum Callistratum [2] "E questo Demostene- dice- uscito di casa, come era sua abitudine, andando verso Platone e vedendo grandi folle che accorrevano, chiede il motivo di questa cosa e sa che essi correvano per ascoltare Callistrato
[3] Is Callistratus Athenis orator in republica fuit, quos illi demagogous appellant [3] Questo Callistrato fu oratore ad Atene durante la repubblica, quelli che chiamano demagoghi

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Gellio, Notti attiche: Liber 15, 22-27
Gellio, Notti attiche: Liber 15, 22-27

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 15, 22-27

[4] Visum est paulum devertere experirique, an digna auditio tanto properantium studio foret [4] Sembrò opportuno deviare un poco e sperimentare, se l'ascolto fosse degno di tanto interesse di quelli che accorrevano
[5] Venit" inquit "atque audit Callistratum nobilem illam ten peri Oropou diken dicentem atque ita motus et demultus et captus est, ut Callistratum iam inde sectari coeperit, Academiam cum Platone reliquerit [5] Andò dice "e ascoltò Callistrato che diceva quella famosa orazione su Oropo e fu così emozionato e ammirato e colpito, che già da allora comnciò a seguire Callistrato, avendo lasciato l'Accademia con Platone"

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Gellio, Notti attiche: Liber 5, 18-20
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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 5, 18-20

" [XIV] "Dimidium librum legi" aut "dimidiam fabulam audivi" aliaque huiuscemodi qui dicat, vitiose dicere; eiusque vitii causas reddere M [XIV] Parlare scorrettamente chi dice "ho letto metà libro" o "ho ascoltato metà racconto" e altre cose di tal genere; M
Varronem; nec quemquam veterem hisce verbis esse Varrone spiegare i motivi di tale errore; e non esserci alcun antico autore con tali espressioni

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Gellio, Notti attiche: Liber 11, 17-18
Gellio, Notti attiche: Liber 11, 17-18

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 11, 17-18

[1] "Dimidium librum legi" aut "dimidiam fabulam audivi" vel quid aliud huiuscemodi male ac vitiose dici existumat Varro [1] "Ho letto metà libro" o "ho ascoltato metà racconto" o qualcos'altro di tal genere Varrone ritiene essere detto erroneamente e scorrettamente
[2] "Oportet enim" inquit "dicere "dimidiatum librum", non "dimidium", et "dimidiatam fabulam", non "dimidiam" [2] "Infatti occorre dire - afferma- "dimidiatum librum", non "dimidium", e "dimidiatam fabulam", non "dimidiam"
Contra autem si ex sextario hemina fusa est, non "dimidiatum sextarium fusum" dicendum est, et qui ex mille nummum, quod ei debebatur, quingentos recepit, non "dimidiatum" recepisse dicemus, sed "dimidium" Al contrario se da un sestario si è versata un'emina, non bisogna dire "versato un sestario dimidiatum", e chi di un migliaio di denari, che gli era dovuto, riceve cinquecento, diremo aver avuto non "dimidiatum", ma "dimidium"