Gellio, Notti attiche: Liber 12, 4-5, pag 4

Gellio, Notti attiche: Liber 12, 4-5

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 12, 4-5
Quia enim omnia, quae non sunt mala, molestia quoque omni non carent, sed sunt pleraque noxa quidem magna et pernicie privata, quia non sunt turpia, contra naturae tamen mansuetudinem lenitatemque opposita sunt et infesta per obscuram quandam et necessariam ipsius naturae consequentiam Perché infatti tutte le cose, che non sono mali, non sono anche prive di ogni molestia, ma sono per lo più certo di grande danno e sciagura personale, non perché sono turpi, ma sono opposte alla mansuetudine e alla dolcezza della natura e nocive per una certa misteriosa e necessaria conseguenza della natura stessa
Haec ergo vir sapiens tolerare et eluctari potest, non admittere omnino in sensum sui non potest; analgesia enim atque apatheia non meo tantum," inquit "sed quorundam etiam ex eadem porticu prudentiorum hominum, sicuti iudicio Panaetii, gravis atque docti viri, inprobata abiectaque est Dunque un uomo saggio può sopportare e superare queste cose, non può escluderle interamente dalla propria sensibilità; infatti l'insensibilità e l'indifferenza fu disapprovata e respinta non solo per mio parere, dice, "ma anche di alcuni uomini più saggi dello stesso portico, come secondo il parere di Panezio, uomo serio e colto"
[XI] "Sed cur contra voluntatem suam gemitus facere cogitur philosophus Stoicus, quem nihil cogi posse dicunt [XI] "Ma perché è costretto contro la sua volontà ad emettere lamenti un filosofo stoico, che dicono non poter essere costretto a nulla

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 1, 11

Nihil sane potest cogi vir sapiens, cum est rationi obtinendae locus: cum vero natura cogit, ratio quoque a natura data cogitur Certo un uomo saggio non può essere costretto a nulla, quando c'è la condizione per usare la ragione: quando invece la natura costringe, anche la ragione data dalla natura viene costretta
Quaere etiam, si videtur, cur manu alicuius ob oculos suos repente agitata invitus coniveat, cur fulgente caelo a luminis iactu non sua sponte et caput et oculos declinet, cur tonitru vehementius facto sensim pavescat, cur sternumentis quatiatur, cur aut in ardoribus solis aestuet aut in pruinis inmanibus obrigescat Chiedi quindi, se è opportuno, perché con la mano di qualcuno improvvisamente agitata davanti ai suoi occhi senza volerlo li chiude, perché con un cielo luminoso con l'emissione di luce distolga il capo e gli occhi non volutamente, perché per un tuono emesso più fortemente man mano s'impaurisca, perché sia scosso da starnuti, perché o soffochi negli ardori del sole o tremi nei grandi freddi

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[XII] Haec enim et pleraque alia non voluntas nec consilium nec ratio moderatur, set naturae necessitatisque decreta sunt [XII] Infatti non la volontà né il giudizio né la ragione regola queste e molte altre cose, ma sono comandi della natura e della necessità
[XIII] "Fortitudo autem non est, quae contra naturam monstri vicem nititur ultraque modum eius egreditur aut stupore animi aut inmanitate aut quadam misera et necessaria in perpetiendis doloribus exercitatione, qualem fuisse accepimus ferum quendam in ludo Caesaris gladiatorem, qui, cum vulnera eius a medicis exsecabantur, ridere solitus fuit; sed ea vera et proba fortitudo est, quam maiores nostri scientiam esse dixerunt rerum tolerandarum et non tolerandarum [XIII] "Non è poi il coraggio, che combatte contro la natura in sostituzione del mostro ed andare oltre il suo limite o per insensibilità d'animo o per crudeltà o per una certa triste e necessaria esercitazione nelle sopportazioni dei dolori, come sentimmo esserci stato un certo selvaggio gladiatore nei giochi di Cesare, che, quando le sue ferite erano operate dai medici, fu solito ridere; ma è vero e nobile quel coraggio, che i nostri antenati dissero essere la conoscenza delle cose da sopportare e da non sopportare

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[XIV] Per quod apparet esse quaedam intolerabilia, a quibus fortes viri aut obeundis abhorreant aut sustinendis" [XIV] Da ciò risulta che sono intollerabili alcune cose, da cui gli uomini forti rifuggono o dal doversi affrontare o sopportare"
[XV] Cum haec Taurus dixisset videreturque in eandem rem plura etiam dicturus, perventum est ad vehicula, et conscendimus [XV] Dopo che Tauro aveva detto queste cose e sembrando sul punto di dire anche di più sulla questione stessa, si giunse alla carrozza, e salimmo

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