Gellio, Notti attiche: Liber 12, 4-5, pag 3

Gellio, Notti attiche: Liber 12, 4-5

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 12, 4-5
[VI] Sed ut tibi a me mos geratur, dicam ego indoctius, ut aiunt, et apertius, quae fuisse dicturum puto sinuosius atque sollertius, si quis nunc adesset Stoicorum; nosti enim, credo, verbum illud vetus et pervolgatum: amathesteron pos eipe kai saphesteron lege [VI] Ma il modo sia esposto da me cosicché ti dica più rozzamente, come essi dicono, e più apertamente, le cose che penso sarebbero dette più complessamente e più sottilmente, se ora fosse presente qualcuno degli stoici; infatti hai conosciuto, credo, quella vecchia e diffusa frase: parla un po' meno da dotto e un po' più chiaramente"
" Atque hinc exorsus de dolore atque de gemitu Stoici aegrotantis ita disseruit: [VII] "Natura" inquit "omnium rerum, quae nos genuit, induit nobis inolevitque in ipsis statim principiis, quibus nati sumus, amorem nostri et caritatem ita prorsus, ut nihil quicquam esset carius pensiusque nobis quam nosmet ipsi, atque hoc esse fundamentum ratast conservandae hominum perpetuitatis, si unusquisque nostrum, simul atque editus in lucem foret, harum prius rerum sensum adfectionemque caperet, quae a veteribus philosophis ta prota kata physin appellata sunt: ut omnibus scilicet corporis sui commodis gauderet, ab incommodis omnibus abhorreret E da qui espresse così i preamboli sul dolore e il lamento di uno stoico malato: [VII] "La natura - disse- di tutte le cose, che ci ha generato, c'immise ed introdusse subito negli elementi stessi, con cui siamo nati, l'amore di noi stessi e un affetto così totalmente, che nulla era più caro e più importate per noi che noi stessi, e ritenne che questo fosse il fondamento della conservazione perpetua degli uomini, se uno qualsiasi di noi, appena era dato alla luce, provava il sentimento e l'affetto prima di tutte quelle cose, che dai vecchi filosofi furono dette principi primi della natura: affinché goda certo di tutti i vantaggi del suo corpo, si allontani da tutti i disagi
Postea per incrementa aetatis exorta e seminibus suis ratiost et utendi consilii reputatio et honestatis utilitatisque verae contemplatio subtiliorque et exploratior commodorum incommodorumque dilectus; atque ita prae ceteris omnibus enituit et praefulsit decori et honesti dignitas ac, si ei retinendae obtinendaeve incommodum extrinsecus aliquod obstaret, contemptum est; neque aliud esse vere et simpliciter bonum nisi honestum, aliud quicquam malum, nisi quod turpe esset, existimatum est Poi attraverso gli apporti dell'età derivati dai suoi primi elementi c'è la razionalità e la riflessione del consiglio da prendere e la considerazione dell'onestà e della vera utilità e una scelta più sottile e più accurata dei vantaggi e degli svantaggi; e così la dignità del decoro e dell'onestà rifulse e brillò davanti alle altre cose e, se qualche svantaggio si opponeva dall'esterno per acquisirlo o conservarlo, fu ignorato; né altra cosa fu ritenuta essere veramente e unicamente un bene se non l'onesta, nessun'altra un male, se non ciò che fosse turpe

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Gellio, Notti attiche: Liber 1, 11
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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 1, 11

Reliqua omnia, quae in medio forent ac neque honesta essent neque turpia, neque bona esse neque mala decretum est Tutte le altre cose, che erano in mezzo e non erano né oneste né turpi, fu deciso che non erano né buone né cattive
Productiones tamen et reiectiones suis quaeque momentis distinctae divisaeque sunt, quae proegmena et apoproegmena ipsi vocant Ma le conservazioni e i rigetti, che chiamano preferenze e rifiuti, furono distinti e divisi ciascuno a suo tempo

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 1, 1-2

Propterea voluptas quoque et dolor, quod ad finem ipsum bene beateque vivendi pertinet, et in mediis relicta et neque in bonis neque in malis iudicata sunt Inoltre anche il piacere e il dolore, che riguarda lo stesso scopo del vivere bene e felicemente, inseriti anche fra gli intermedi e non sono considerati né fra i beni né fra i mali
[VIII] Sed enim quoniam his primis sensibus doloris voluptatisque ante consilii et rationis exortum recens natus homo inbutus est et voluptati quidem natura conciliatus, a dolore autem quasi a gravi quodam inimico abiunctus alienatusque est, idcirco adfectiones istas primitus penitusque inditas ratio post addita convellere ab stirpe atque extinguere vix potest [VIII] Ma infatti poiché l'uomo appena nato è permeato da queste prime sensazioni di dolore e di piacere prima del sorgere del giudizio e della ragione e certo dedito per natura al piacere, è disgiunto ed allontanato poi dal dolore come da un qualche pericoloso nemico, pertanto la ragione subentrata dopo a stento può togliere dalla radice e distruggere tali inclinazioni inserite primariamente e profondamente

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 12, 2-3

Pugnat autem cum his semper et exultantis eas opprimit obteritque et parere sibi atque oboedire cogit Combatte quindi sempre con queste e trionfando le opprime e distrugge e costringe a sottomettersi a sé ed obbedire
[IX] Itaque vidistis philosophum ratione decreti sui nixum cum petulantia morbi dolorisque exultantia conluctantem, nihil cedentem, nihil confitentem neque, ut plerique dolentes solent, heiulantem atque lamentantem ac miserum sese et infelicem appellantem, sed acres tantum anhelitus et robustos gemitus edentem, signa atque indicia non victi nec obpressi a dolore, sed vincere eum atque obprimere enitentis [IX] Perciò avete visto il filosofo spinto dall'efficacia del suo principio che lotta con la tenacia del male e l'insorgere del dolore, che non cede per niente, che non manifesta niente né, come sogliono molti sofferenti, che grida e che si lamenta e che si dichiara misero e infelice, ma che emette solo aspri affanni e vigorosi lamenti, segni ed indizi di uno non vinto né sopraffatto dal dolore, ma che tenta di vincerlo e sottometterlo

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[X] "Sed haut scio," inquit "an dicat aliquis, ipsum illud, quod pugnat, quod gemit, si malum dolor non est, cur necesse est gemere et pugnare [X] "Ma non so - dice- se qualcuno dirà, poiché combatte, poiché lamenta questa stessa cosa, se il dolore non è un male, perchè è necessario lamentarsi e lottare