Madame de Pompadour: la favorita di Luigi XV

Madame de Pompadour: la favorita di Luigi XV

nata Jean-Antoinette Poisson, Borghese promossa al rango di amante di Luigi XV, occupa un posto particolare nella storia delle grandi favorite. Innamorata e donna di potere al tempo stesso, il suo "regno" durò vent'anni: dal primo incontro con il sovrano, nel 1745, durante una partita di caccia, fino alla morte, nel 1764
Luigi XV ritratto da Jean-Marc Nattier / Madame Pompadour dipinta da Francois Boucher

Era di una bellezza fresca e radiosa, cantava e recitava con grazia nei teatri privati del bel mondo parigino, era colta, intelligente, dotata di un energia rara nonostante la salute malferma. Il sovrano, uomo facile alla depressione, annoiato da una famiglia retriva e dalla superficialità della vita di corte, fu sedotto da quella donna vivace e tenera, capace di prevenire ogni suo desiderio e di strapparlo alla melanconia. 

Luigi XV non è Luigi XIV: non sceglie le sue amanti, ma aspetta di essere conquistato e di fronte al sesso debole dimostra maggiore timidezza e diffidenza di quanto si potrebbe immaginare. Il sovrano si è sposato a quindici anni per assicurare La discendenza della dinastia e nei primi tempi è stato uno sposo fedele per la pia Maria Leszczynska, la modesta principessa polacca, maggiore di lui di 7 anni, che gli ha dato il suo amore senza alcuna riserva. 

Lei lo adora e gli si rivolge in tono umile e sottomesso. Regolarmente incinta, la regina gli ha dato due figli; dei quali uno e solo è sopravvissuto, il Delfino Louis Ferdinand, e otto figlie, sei delle quali giungeranno all'età adulta. Ma, dopo alcuni anni di vita coniugale piuttosto spenta, il re ha voluto sperimentare altri piaceri. Sua moglie, affaticata dal susseguirsi delle maternità, si concedeva ormai con riluttanza. 

Era l'11 luglio quando Luigi XV le inviò il brevetto che la rendeva Marchesa de Pompadour. Il re, che aveva il potere di rendere nobile a suo piacimento chi voleva, aveva fatto comprare per la sua amante la signoria di Pompadour nel Limousin. Divenuta Marchesa de Pompadour, Jean-Antoinette si ritrovava proprietaria di un castello e delle sue dipendenze. Si appropriò subito dello stemma della famiglia Pompadour, estintasì da poco: azzurro, con tre torri d'argento rivestite di nero. 

La regina non dimostrava ostilità nei confronti della favorita, che non considerava una rivale; a sua volta, Madame de Pompadour la trattava come una regina e non come una sposa umiliata. Del resto, da quando si era legato alla marchesa, il re aveva cambiato atteggiamento nei confronti della consorte: assai più premuroso, non avrebbe tardato a elargire 40.000 scudi perché potesse onorare i debiti che aveva contratto con le sue innumerevoli opere di carità. La povera Maria sapeva che per quella generosità inaspettata doveva ringraziare le buone maniere della marchesa. 

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Superata la quarantina, madame de Pompadour era molto cambiata, sia nel fisico che nello spirito. Jean Antoinette non era più la giovane donna formosa rappresentata da Boucher. Stando al ritratto eseguito da Drouais nel 1764, poche settimane prima della morte, la marchesa era diventata una donna la cui giovinezza ormai lontana aveva lasciato qualche traccia, ma che apparteneva ormai alla categoria delle belle aristocratiche attempate. 

Indubbiamente nel dipinto conserva ancora un grande fascino e una notevole eleganza nel suo abito in raso broccato a fiorami, ma il fazzoletto di pizzo annodato sotto un mento un tantino appesantito è quello di una donna che ha definitivamente rinunciato alla seduzione della giovinezza. 

La Marchesa sembrava spesso molto stanca. La mattina trascorreva molto tempo alla toilette per cercare di nascondere le ingiurie del tempo, che la segnavano più di altre donne, per via del suo cagionevole stato di salute. All'inizio del 1764 aveva un aspetto cadaverico. In gennaio ricevette il giovane Mozart e lo ascoltò a suonare il clavicembalo.

 

IL PEGGIORAMENTO DELLA SALUTE E LA MORTE

Nel febbraio del 1764, lo stato della Marchesa peggiorò improvvisamente. Le fu diagnosticata una polmonite, che nel tempo peggiorò. Il re andava a trovarla più volte al giorno. A fine marzo sembrava che le condizioni della Marchesa migliorassero ma il male l'assalì di nuovo con violenza. Le sue condizioni peggioravano di giorno in giorno, il continuo senso di soffocamento che l'assillava, la costringeva a rimanere seduta in poltrona. 

L'ex amante pregò la marchesa di ricevere i sacramenti e fu quello il loro Addio. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile la donna fu confessata da un curato che le diede l'estrema unzione. La sera di quella domenica delle Palme la marchesa spirò. Aveva 42 anni. 

Il 17 aprile, mentre si scatena un violento temporale, il corteo funebre lasciò la chiesa di Notre Dame de Versailles in cui si è tenuto il primo servizio funebre e attraversa la piazza d'armi, per poi essere condotta nella chiesa delle cappuccine. 

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