Caedes in eo proelio minor quam victoria fuit quia equestri tantummodo proelio certatum fuerat: non plus quinque milia occisa, minus dimidium eius hominum captum est impetu in castra facto quo perculsa rege amisso multitudo se contulerat | In proporzione alla vittoria riportata vi furono in quella battaglia perdite irrisorie di soldati, perché i cavalieri avevano avuto esclusivamente un unico scontro: non più di cinquemila uomini morirono, meno della metà furono catturati nell'assalto allaccampamento, dove la moltitudine si era radunata, in preda allo spavento per aver perso il re |
Cirta caput regni Syphacis erat; eoque ex fuga ingens hominum se contulerat vis | Cirta era la capitale del regno di Siface e lì si era diretta in fuga una grande moltitudine di uomini |
Masinissa sibi quidem dicere nihil esse in praesentia pulchrius quam victorem reciperatum tanto post intervallo patrium invisere regnum, sed tam secundis quam adversis rebus non dari spatium ad cessandum; si se Laelius cum equitatu vinctoque Syphace Cirtam praecedere sinat, trepida omnia metu se oppressurum; Laelium cum peditibus subsequi modicis itineribus posse | Massinissa, affermava che per lui in quel momento niente vi era di più bello che guardare da vincitore il regno del padre recuperato dopo tanto tempo, ma tuttavia pensava che, tanto nelle circostanze favorevoli, quanto in quelle avverse, non ci si dovesse arrestare; se Lelio gli avesse permesso di procedere verso Cirta con la cavalleria e con Siface ridotto in catene, avrebbe sottomesso la città, agitata da un grande timore; Lelio avrebbe potuto seguire a tappe regolari coi fanti |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 31-40
Adsentiente Laelio praegressus Cirtam evocari ad conloquium principes Cirtensium iubet | Dopo che Lelio ebbe dato il suo consenso, Massinissa, procedendo verso Cirta, comandò ai capi della città di venire a colloquio con lui |
Sed apud ignaros regis casus nec quae acta essent promendo nec minis nec suadendo ante valuit quam rex vinctus in conspectum datus est | Tuttavia, né rendendo noto quanto era accaduto, né attraverso minacce, né persuadendo, riuscì a convincere quanti erano all oscuro circa la cattura del re, prima che davanti a loro fosse portato lo stesso sovrano in ceppi |
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Tum ad spectaculum tam foedum comploratio orta, et partim pavore moenia sunt deserta, partim repentino consensu gratiam apud victorem quaerentium patefactae portae | Allora dinanzi ad un così tremendo spettacolo, proruppe un pianto generale e se da una parte le mura furono abbandonate per il timore, dall altra furono aperte le porte, in base all accordo stipulato tra coloro che ricercavano il favore del vincitore |
Et Masinissa praesidio circa portas opportunaque moenium dimisso ne cui fugae pateret exitus, ad regiam occupandam citato vadit equo | Massinissa, dopo aver collocato opportunamente un presidio intorno alle porte ed ai punti più esposti delle mura, affinché nessuno potesse fuggire, velocemente andò ad occupare la reggia |
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Livio, Ab urbe condita: Livio 37; 56 - 60
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Intranti vestibulum in ipso limine Sophoniba, uxor Syphacis, filia Hasdrubalis Poeni, occurrit; et cum in medio agmine armatorum Masinissam insignem cum armis tum cetero habitu conspexisset, regem esse, id quod erat, rata genibus advoluta eius 'omnia quidem ut possis' inquit 'in nobis di dederunt virtusque et felicitas tua; sed si captivae apud dominum vitae necisque suae vocem supplicem mittere licet, si genua, si victricem attingere dextram, precor quaesoque per maiestatem regiam, in qua paulo ante nos quoque fuimus, per gentis Numidarum nomen, quod tibi cum Syphace commune fuit, per huiusce regiae deos, qui te melioribus ominibus accipiant quam Syphacem hinc miserunt, hanc veniam supplici des ut ipse quodcumque fert animus de captiva tua statuas neque me in cuiusquam Romani superbum et crudele arbitrium venire sinas | Sofonisba' moglie di Siface, figlia del cartaginese Asdrubale gli corse incontro proprio sull uscio, mentre egli entrava nel vestibolo, e avendo osservato nel bel mezzo della schiera Massinissa, distinto tanto per le armi, quanto per l'abbigliamento, credendo che egli fosse il re, come effettivamente era, prostrandosi alle sue ginocchia, disse: Gli dei ti donarono il coraggio e il successo, in maniera tale che su di noi tu potessi tutto: ma se inginocchiandosi è concesso ad una prigioniera di esporre una preghiera per la sua morte, se le si concede di toccare la destra del vincitore, per quella maestà regale, della quale fino a poco fa anch'io fui testimone, in nome della discendenza dei Numidi che avesti in comune con Siface, per gli dei protettori di questa reggia, che mi auguro possano accoglierti con auspici migliori di quelli che abbandonarono Siface quando uscì di qui, ti scongiuro e ti imploro di concedere a me supplice il favore di stabilire tu stesso della mia prigionia, qualsiasi cosa tu voglia fare di me, e di non permettere che io sia sottoposta all arrogante e crudele arbitrio di qualsiasi Romano |
Si nihil aliud quam Syphacis uxor fuissem, tamen Numidae atque in eadem mecum Africa geniti quam alienigenae et externi fidem experiri mallem: quid Carthaginiensi ab Romano, quid filiae Hasdrubalis timendum sit vides | Se io fossi stata nient altro che la moglie di Siface, avrei, tuttavia, preferito sperimentare l onestà di un Numida o di qualche altro che fosse nato come me proprio in terra africana, piuttosto che di un uomo di altra razza o di una nazione straniera; ma tu vedi che cosa un Cartaginese debba temere da un Romano ed in modo particolare la figlia di Asdrubale |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 45; 01 - 22
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Si nulla re alia potes, morte me ut vindices ab Romanorum arbitrio oro obtestorque | Se non puoi fare nient altro, ti prego e ti scongiuro di sottrarmi con la morte all arbitrio dei Roamni |