Forma erat insignis et florentissima aetas | Laspetto della donna era ragguardevole e nel fiore dell'età |
Itaque cum modo dextram amplectens in id ne cui Romano traderetur fidem exposceret propiusque blanditias iam oratio esset quam preces, non in misericordiam modo prolapsus est animus victoris, sed, ut est genus Numidarum in venerem praeceps, amore captivae victor captus | Pertanto, ora stringendo la destra di Massinissa ora le sue ginocchia, dopo che quella ebbe richiesto la sua parola d'onore affinché non fosse consegnata ad alcun Romano, dal momento che le sue parole erano più simili a carezze che a suppliche; non solo l'animo del vincitore cedette alla pietà, ma s infiammò d'amore per la prigioniera, per quella predisposizione innata nella stirpe numida alla passione sfrenata |
Data dextra in id quod petebatur obligandae fidei in regiam concedit | Massinissa dopo aver promesso di mantener fede al patto, concedendo quel che ella chiedeva, si ritirò nella reggia |
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Institit deinde reputare secum ipse quemadmodum promissi fidem praestaret | Iniziò allora a considerare tra sé e sé in che modo poter adempiere la promessa fatta |
Quod cum expedire non posset, ab amore temerarium atque impudens mutuatur consilium; nuptias in eum ipsum diem parari repente iubet ne quid relinqueret integri aut Laelio aut ipsi Scipioni consulendi velut in captivam quae Masinissae iam nupta foret | Dal momento che non trovava un espediente per cavarsi d impaccio, si lasciava suggerire dall'amore una soluzione avventata e sfacciata; dispose di allestire velocemente i preparativi delle nozze in quello stesso giorno, affinché a Lelio ed allo stesso Scipione non fosse lasciata nessuna libertà di prendere provvedimenti circa la sorte di Sofonisba come di una prigioniera, dal momento che ormai la donna avrebbe sposato Massinissa |
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Factis nuptiis supervenit Laelius et adeo non dissimulavit improbare se factum ut primo etiam cum Syphace et ceteris captivis detractam eam geniali mittere ad Scipionem conatus sit | A nozze avvenute sopravenne Lelio, che non riuscì a dissimulare il suo disappunto, al punto che per prima cosa tentò di tirar via la donna dal letto nuziale e di inviarla a Scipione insieme con Siface e gli altri prigionieri |
Victus deinde precibus Masinissae orantis ut arbitrium utrius regum duorum fortunae accessio Sophoniba esset ad Scipionem reiceret, misso Syphace et captivis ceteras urbes Numidiae quae praesidiis regiis tenebantur adiuvante Masinissa recipit | Vinto poi dalle suppliche di Massinissa che lo pregava di assegnare a Scipione la facoltà di stabilire di quale dei due re Sofonisba dovesse seguire la sorte, Lelio, mandati via Siface e i prigionieri, con l'aiuto di Massinissa accettò la resa delle restanti città della Numidia, che erano occupate dai presidi del re |