Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 11 - 12

Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 11 - 12

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 30; 11 - 12

[11] Per eosdem forte dies cum Laelius et Masinissa quinto decimo ferme die in Numidiam pervenissent, Maesulii, regnum paternum Masinissae, laeti ut ad regem diu desideratum concessere [11] Allincirca nello stesso periodo, una quindicina di giorni dopo, Lelio e Massinissa pervennero in Numidia, dove i Massili' restituirono a Massinissa il regno paterno, felici di renderlo ad un sovrano atteso da lungo tempo
Syphax pulsis inde praefectis praesidiisque suis vetere se continebat regno, neutiquam quieturus stimulabat aegrum amore uxor socerque, et ita viris equisque abundabat ut subiectae oculis regni per multos florentis annos vires etiam minus barbaro atque impotenti animo spiritus possent facere Siface, dopo aver cacciato da quel luogo i propri ufficiali e presidi, si era rifugiato entro gli antichi confini del suo regno, non avendo per nulla intenzione di rimanere calmo; era travagliato dalla passione per la moglie e dal pensiero del suocero; e disponeva di una tal quantità di soldati e di cavalli che le ricchezze di un regno così fiorente, dinanzi agli occhi per lunghi anni, avrebbero potuto infondere coraggio anche ad un uomo meno barbaro e sfrenato di lui
Igitur omnibus qui bello apti erant in unum coactis equos arma tela dividit; equites in turmas, pedites in cohortes, sicut quondam ab Romanis centurionibus didicerat, distribuit Perciò, radunati in un unico luogo tutti coloro che erano pronti alla guerra, distribuì fra loro cavalli, armi e giavellotti; ripartì i cavalieri in squadroni, i fanti in coorti, come un tempo aveva appreso dai centurioni romani

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Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 31-40
Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 31-40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 31-40

Exercitu haud minore quam quem prius habuerat, ceterum omni prope novo atque incondito, ire ad hostes pergit Con un esercito certamente non più piccolo di quello che aveva avuto precedentemente, ma al contrario quasi interamente formato da gente inesperta e grossolana, si affrettò a marciare contro i nemici
Et castris in propinquo positis primo pauci equites ex tuto speculantes ab stationibus progredi, dein iaculis summoti recurrere ad suos; inde excursiones in vicem fieri et cum pulsos indignatio accenderet plures subire, quod inritamentum certaminum equestrium est cum aut vincentibus spes aut pulsis ira adgregat suos E dopo aver posto laccampamento nelle vicinanze, in primo luogo pochi cavalieri si spinsero dalle postazioni di guardia per esplorare da luoghi di sicurezza, poi respinti dai dardi, tornarono indietro nelle proprie fila; da quel momento si susseguirono scorribande da entrambe le parti e poiché l ira infiammava coloro che erano ricacciati, questi attaccavano in maggior numero, a tal punto che ciò incitò gli scontri tra i cavalieri, poiché o la speranza, per coloro che vincono, o il furore, per quelli che perdono, spingono i compagni ad associarsi nella lotta

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Livio, Ab urbe condita: Libro 45; 01 - 22
Livio, Ab urbe condita: Libro 45; 01 - 22

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 45; 01 - 22

Ita tum a paucis proelio accenso omnem utrimque postremo equitatum certaminis studium effudit Così allora, dopo che la battaglia fu suscitata da pochi,alla fine il desiderio di combattere si riversò in tutti i cavalieri dall una e dall altra parte
Ac dum sincerum equestre proelium erat, multitudo Masaesuliorum ingentia agmina Syphace emittente sustineri vix poterat; deinde ut pedes Romanus repentino per turmas suis viam dantes intercursu stabilem aciem fecit absterruitque effuse invehentem sese hostem, primo barbari segnius permittere equos, dein stare ac prope turbari novo genere pugnae, postremo non pediti solum cedere sed ne equitem quidem sustinere, peditis praesidio audentem E finché il combattimento fu esclusivamente equestre, la moltitudine dei Masesili a stento aveva potuto resistere agli attacchi, dal momento che Siface continuava a scagliar contro numerose schiere; in seguito quando la fanteria leggera romana, aprendo allimprovviso la strada ai propri compagni attraverso gli squadroni dei cavalieri, costituì uno stabile schieramento e frenò il nemico che si scagliava in avanti in maniera disordinata, in primo luogo i barbari cominciarono debolmente a lanciare all attacco i cavalli, poi si fermarono come se fossero stati turbati dalla nuova tattica di guerra, infine non solo cedettero alla fanteria, ma non resistettero neppure all'assalto della cavalleria, ardita grazie allaiuto della fanteria

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Livio, Ab urbe condita: Libro 40; 01 - 05
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 40; 01 - 05

Iam signa quoque legionum adpropinquabant Si avvicinavano già anche le insegne delle legioni
Tum vero Masaesulii non modo primum impetum sed ne conspectum quidem signorum atque armorum tulerunt; tantum seu memoria priorum cladium seu praesens terror valuit Allora i Masesili non solo non tollerarono il primo assalto, ma neppure sopportarono la vista delle insegne e delle armi: tanto valse e il ricordo delle precedenti sconfitte e il la paura della situazione in cui ora vertevano

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Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 36 - 40
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 36; 36 - 40

[12] Ibi Syphax dum obequitat hostium turmis si pudore, si periculo suo fugam sistere posset, equo graviter icto effusus opprimitur capiturque et vivus, laetum ante omnes Masinissae praebiturus spectaculum, ad Laelium pertrahitur [12] Qui Siface, mentre cavalcava davanti agli squadroni dei nemici, in maniera tale da poter tentare di frenare la loro fuga grazie al senso d onore dei suoi nel vederlo in pericolo, gettato a terra perché il suo cavallo fu ferito gravemente, fu costretto a sottomettersi , fu catturato e condotto vivo a Lelio, pronto ad offrire davanti a tutti ed in particolar modo a Massinissa un gradito spettacolo

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Livio 37; 56 - 60

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