Seneca, De Otio: 01; 05 - 08, pag 2

Seneca, De Otio: 01; 05 - 08

Latino: dall'autore Seneca, opera De Otio parte 01; 05 - 08
' [7] Ad haec quaerenda natus, aestima quam non multum acceperit temporis, etiam si illud totum sibi uindicat [7] Tu, nato per ricercare queste cose, pensa quanto poco tempo ha preso, anche se lo chiede tutto per sé
Qui licet nihil facilitate eripi, nihil neglegentia patiatur excidere, licet horas suas auarissime seruet et usque in ultimum aetatis humanae terminum procedat nec quicquam illi ex eo quod natura constituit fortuna concutiat, tamen homo ad inmortalium cognitionem nimis mortalis est E lascia che non tolleri che niente gli sia sottratto per superficialità, niente per negligenza, lascia che conservi nella maniera più attenta le sue ore e proceda fino allultimo istante della vita umana e che la sorte non gli tolga nulla di ciò che la natura stabilì, tuttavia luomo è troppo mortale per la riflessione di cose immortali
[8] Ergo secundum naturam uiuo si totum me illi dedi, si illius admirator cultorque sum [8] Dunque vivo secondo natura se le diedi tutto me stesso, se sono ammiratore e cultore di lei

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Lucio Anneo Seneca - Cordoba 10 a.C.

Natura autem utrumque facere me uoluit, et agere et contemplationi uacare: utrumque facio, quoniam ne contemplatio quidem sine actione est Ma la natura volle che io facessi entrambe le cose, sia agire sia perdermi nella contemplazione: faccio entrambe, perché neppure la contemplazione è senza azione
[VI] [1] 'Sed refert' inquis 'an ad illam uoluptatis causa accesseris, nihil aliud ex illa petens quam adsiduam contemplationem sine exitu; est enim dulcis et habet inlecebras suas [VI] [1] Ma interessa dici se ti sei addentrato a quella per il piacere, non chiedendole niente altro che una assidua contemplazione senza fine; è infatti dolce ed ha i suoi piaceri

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' Aduersus hoc tibi respondeo: aeque refert quo animo ciuilem agas uitam, an semper inquietus sis nec tibi umquam sumas ullum tempus quo ab humanis ad diuina respicias Contro ciò ti rispondo: interessa allo stesso modo con quale animo vivi una vita civile se sei sempre inquieto e non prendi mai alcun momento per guardare dalle cose umane alle divine
[2] Quomodo res adpetere sine ullo uirtutum amore et sine cultu ingeni ac nudas edere operas minime probabile est (misceri enim ista inter se et conseri debent), sic inperfectum ac languidum bonum est in otium sine actu proiecta uirtus, numquam id quod didicit ostendens [2]Come cercare cose senza nessun amore per le virtù e senza attenzione per lingegno e mirare alle nude cose non è per niente approvabile (infatti queste cose devono essere mischiate e intrecciate fra loro), così è un bene imperfetto e debole una virtù proiettata nellozio senza azione, non mostrando mai ciò che apprese

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[3] Quis negat illam debere profectus suos in opere temptare, nec tantum quid faciendum sit cogitare sed etiam aliquando manum exercere et ea quae meditata est ad uerum perducere [3] Chi dice che quella non debba provare nei fatti le sue riflessioni, e pensare non solo che cosa bisogna fare ma anche muovere ogni tanto la mano e portare a concretezza le cose che furono pensate
Quodsi per ipsum sapientem non est mora, si non actor deest sed agenda desunt, ecquid illi secum esse permittes E se questo non è un indugio per il sapiente stesso, se non manca chi fa, ma mancano le cose da fare, forse gli permetterai di starsene fra sé e sé

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[4] Quo animo ad otium sapiens secedit [4] Con che animo un sapiente si allontana verso lozio
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