Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 89-113

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 89-113

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 32, Paragrafi 89-113

[89] sic et ad parotidas utuntur, et sauri piscis marini iocineribus, quin et testis cadi salsamentarii tusis cum axungia vetere, muricum cinere ex oleo ad parotidas strumasque

Rigor cervicis mollitur et marinis, qui pediculi vocantur, ranis decoctis ex oleo et sale, ut sorbeatur sucus

sic et opisthono medentur et tetano, spasticis vero pipere adiecto

[90] Anginas menarum salsarum e capitibus cinis ex melle inlitus abolet, ranarum decoctarum aceto sucus; hic et contra tonsillas prodest

cancri fluviatiles triti singuli in hemina aquae anginis medentur gargarizati, aut e vino et calida aqua poti

uvae medetur garum coclearibus subditum

vocem siluri recentes salsive in cibo sumpti adiucant

[91] Vomitiones mulli inveterati tritique in potione concitant

Suspiriosis castorea cum Hammoniaci exigua portione ex aceto mulso ieiunis utilissima potu
[89] Così si usano anche per le parotiti, anche i fegati del sauro un pesce marino, anzi anche i cocci dell'anfora della salsa pestati con sugna vecchia, la cenere delle murici con l'olio per parotiti e scrofole

La rigidità del collo è ridotta con quegli elementi marini, che sono detti pidocchi, con le rane cotte con olio e sale, cosicché si beva il succo

Così curano anche l'opistotono e il tetano, invece per gli spastici con pepe aggiunto

[90] Elimina le angine la cenere dalle teste delle menole salate spalmata col miele, il succo di rane cotte con l'aceto; questo giova anche contro le tonsille

I Granchi fluviali tritati singolarmente in un'emina d'acqua gargarizzati curano le angine, o bevuti col vino e acqua calda

Il garo cura l'ugola passato sotto con i cucchiai

I siluri freschi o salati presi nel cibo agevolano la voce

[91] Le triglie conservate e tritate provocano in pozione i vomiti

Molto utili per gli asmatici i castorei con una piccola porzione di ammoniaca con aceto mielato da bere a digiuno
eadem potio spasmos stomachi sedat ex aceto mulso caldo

[92] Tussim sanare dicuntur piscium modo e iure decoctae in patinis ranae

suspensae autem pedibus, cum destillaverit in patinas saliva earum, exinterari iubentur abiectisque interaneis condiri

est rana parva arborem scandens atque ex ea vociferans; in huius os si quis expuat ipsamque dimittat, tussi liberari narratur

praecipiunt et cocleae crudae carnem tritam bibere ex aqua calda in tussi cruenta

[93] Iocineris doloribus scorpio marinus in vino necatus, ut inde bibatur, conchae longae carnes et mulso potae cum aquae pari modo aut, si febres sint, ex aqua mulsa

Lateris dolores leniunt hippocampi tosti sumpti tetheaque similis ostreo in cibo sumpta, ischiadicorum muria siluri clystere infusa

dantur autem conchae ternis obolis dilutis in vini sextariis II per dies XV
La stessa pozione calma gli spasmi dello stomaco con aceto mielato caldo

[92] Le rane cotte in brodo nei piatti sono dette curare la tosse al modo dei pesci

Sospese inoltre per le zampe, quando la loro saliva sia colata nei piatti, sono indicate essere svuotate e tolte le interiora essere condite

C'è una piccola rana che sale sull'albero e che da lì gracida; se qualcuno sputa nella bocca di questa e libera la stessa, si dice essere liberato dalla tosse

Prescrivono anche di bere la carne tritata di una chiocciola cruda con acqua calda nella tosse con sangue

[93] Per i dolori del fegato, lo scorpione marino annegato nel vino, cosicché sia poi bevuto, le carni di una conchiglia lunga e bevute nel vino mielato con uguale dose di acqua o, se ci siano febbri con acqua mielata

Gli ippocampi ingeriti tostati calmano i dolori del fianco e la tethea simile all'ostrica presa nel cibo, la salamoia del siluro infusa in clistere

Sono date inoltre le conchiglie in tre oboli diluiti in due sestari di vino per 15 giorni
[94] Alvum emollit silurus e iure et torpedo in cibo et olus marinum simile sativo, stomacho inimicum alvum facillime purgat, sed propter acrimoniam cum pingui carne coquitur, et omnium piscium ius

idem et urinas ciet, e vino maxime

optimum e scorpionibus et iulide et saxatilibus nec virus resipientibus nec pinguibus

coci debent cum aneto, apio, coriandro, porro, additis oleo, sale

[95] purgant et cybia vetera privatimque cruditates; pituitas, bilem trahunt

Purgant et myaces, quorum natura tota in hoc loco dicetur

acervantur muricum modo vivuntque in algosis, gratissimi quo et ubi multa dulcis aqua miscetur mari, ob id in Aegypto laudatissimi

procedente hieme amaritudinem trahunt coloremque rubrum

[96] horum ius traditur alvum et vesicas exinanire, interanea destringere, omnia adaperire, renes purgare, sanguinem adipemque minuere
[94] Il siluro col brodo rilassa l'intestino e la torpedine nel cibo e il cavolo marino simile al coltivato, dannoso per lo stomaco purga molto facilmente l'intestino, ma a causa dell'asprezza è cotto con carne grassa, e il brodo di tutti i pesci

Lo stesso agevola anche le urine, soprattutto col vino

Ottimo dagli scorpioni e lo iulide e i pesci rupestri che non contengono l'amaro né grassi

Devono essere cotti con aneto, sedano, coriandolo, porro, aggiunti olio, sale

[95] Anche i tranci stagionati purgano e specialmente le indigestioni; estraggono reumatismi, bile

Purgano anche i myaces, della cui natura completa si dirà in questa parte

S'ammassano al modo delle murici e vivono in luoghi con alghe, anche molto graditi là dove si mischia l'acqua dolce al mare, per ciò molto pregiati in Egitto

Sopraggiungendo l'inverno prendono l'asprezza e un colore rosso

[96] Il loro brodo è tramandato svuotare intestino e vesciche, pulire le interiora, aprire tutto, purificare i reni, ridurre il sangue e il grasso

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 24, Paragrafi 171-188
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 24, Paragrafi 171-188

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 24, Paragrafi 171-188

itaque utilissimi sunt hydropicis, mulierum purgationibus, morbo regio, articulario, inflationibus, item obesis, fellis pituitae quoque, pulmonis, iocineris, lienis vitiis, rheumatismis

fauces tantum vexant vocemque obtundunt

[97] ulcera, quae serpant aut sint purganda, sanant, item carcinomata cremati ut murices; et morsus canum hominumque cum melle, lepras, lentigines

cinis eorum lotus emendat caligines, scabritias, albugines, gingivarum et dentium vitia, eruptiones pituitae; et contra dorycnium aut opocarpathum antidoti vicem optinent

[98] degenerant in duas species: mitulos, qui salem virusque resipiunt, myiscas quae rotunditate differunt, minores aliquanto atque hirtae, tenuioribus testis, carne dulciores

mituli quoque ut murices cinere causticam vim habent et ad lepras, lentigines, maculas
Pertanto sono utilissimi per gli idropici, le mestruazioni delle donne, l'itterizia, l'artrite, le flatulenze, anche per gli obesi, anche per il muco del fiele, per i mali del polmone, del fegato, della milza, per i catarri

Soltanto irritano le gole e indeboliscono la voce

[97] Curano le ulcere, che si diffondono o sono da pulire, bruciati anche i carcinomi come le murici; anche i morsi dei cani e degli uomini col miele, le lebbre, le lentiggini

La loro cenere lavata toglie gli offuscamenti, le ruvidezze, le albugini, i mali delle gengive e dei denti, le eruzioni del catarro; subentrano al posto dell'antidoto anche contro il dorycnion o l'opocarpatheon

[98] Si distinguono in due specie: i mitili, che trattengono il sale e un odore forte, le myiscae differiscono nella rotondità, alquanto più piccole e ruvide, con gusci più sottili, più dolci nella carne

Anche i mitili come le murici hanno una virtù caustica nella cenere anche verso lebbre, lentiggini, macchie
lavantur quoque plumbi modo ad genarum crassitudines et oculorum albugines caliginesque atque in aliis partibus sordida ulcera capitisque pusulas

carnes eorum ad canis morsus inponuntur

[99] At pelorides emolliunt alvum, item castorea in aqua mulsa drachmis binis

qui vehementius volunt uti, addunt cucumeris sativi radicis siccae drachma et aphronitri II

tethea torminibus et inflationibus occurrunt

inveniuntur haec in foliis maris sugentia, fungorum verius generis quam piscium

eadem et tenesmum dissolvunt reniumque vitia

[100] nascitur et in mari apsinthium, quod aliqui seriphum vocant, circa Taposirim maxime Aegypti, exilius terrestri

solvit et noxiis animalibus intestina liberat, solvunt et saepiae; in cibo datur cum oleo et sale et farina coctum

[101] menae salsae cum fele taurino inlitae umbilico solvunt
Si lavano anche al modo del piombo per i grassi delle palpebre e le albugini e le caligini degli occhi e le ulcere infette in altre parti e le pustole del capo

Le loro carni sono applicate contro i morsi del cane

[99] Anche le peloridi rilassano l'intestino, pure il castorio in acqua mielata con due dracme

Quelli che vogliono usarlo più energicamente, aggiungono una dracma di radice secca di cocomero coltivato e due di afronitro

Le tethea si oppongono a coliche e gonfiori

Queste sono trovate che succhiano sulle foglie del mare, più esattamente del genere dei funghi che dei pesci

Lo stesse tolgono anche il tenesmo e i mali dei reni

[100] Anche nel mare nasce un assenzio, che alcuni chiamano serifo, soprattutto intorno a Taposiri d'Egitto, più sottile del terrestre

Purga e libera gli intestini dagli animali nocivi, anche le seppie purgano; è dato nel cibo cotto con olio e sale e farina

[101] Le menole salate spalmate sull'ombelico con fiele di toro purgano

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 54-75
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 54-75

piscium ius in patina coctorum cum lactucis tenesmum discutit

cancri fluviatiles triti et ex aqua poti astringunt, urinam cient in vino albo

ademptis bracchiis calculos pellunt III obolis cum murra et iride singulis earum drachmis, ileo et inflationes castorea cum dauci semine et petroselino quantum ternis digitis sumatur, ex mulsi calidi cyathis IIII, tormina vero cum aneto ex vino mixto

erythini in cibo sumpti sistunt alvum

dysintericis medentur ranae cum scilla decoctae ita, ut tradit Niceratus, morbo regio salsamentum cum pipere ita, ut reliqua carne abstineatur

[102] Lieni medetur solea piscis inpositus, item torpedo, item rhombus; vivus dein remittitur in mare

scorpio marinus necatus in vino vesicae vitia et calculos sanat, lapis, qui invenitur in scorpionis marini cauda, pondere oboli potus, enhydridis iecur, blendiorum cinis cum ruta
Il brodo dei pesci cotti nei piatti con lattughe elimina il tenesmo

I granchi fluviali tritati e bevuti con acqua sono astringenti, nel vino bianco favoriscono l'urina

Tolte le chele espellono i calcoli in tre oboli con mirra e iride in singole dracme di esse, il castorio anche i gonfiori all'intestino con seme di dauco e prezzemolo quanto viene preso con tre dita, con 4 bicchieri di vino mielato caldo, anche le coliche con aneto con vino mescolato

I saraghi presi nel cibo fermano l'intestino

Le rane cotte con la cipolla curano i dissenterici così, come tramanda Nicerato, per l'itterizia la salamoia col pepe così, che ci si astiene dall'altra carne

[102] Il pesce sogliola messo sopra cura la milza, anche la torpedine, anche il rombo; poi è rimesso vivo nel mare

Lo scorpione marino annegato nel vino cura i mali della vescica e i calcoli, la pietra, che viene trovata nella coda dello scorpione marino, bevuto con la dose di un obolo, il fegato dell'enhydris, la cenere dei blendii con la ruta
inveniuntur et in bacchi piscis capite ceu lapilli; hi poti ex aqua calculosis praeclare medentur

aiunt et urticam marinam in vino potam prodesse, item pulmonem marinum decoctum in aqua

[103] ova saepiae urinam movent reniumque pituitas extrahunt

rupta, convolsa cancri fluviatiles triti in asinino maxime lacte sanant, echini vero cum spinis suis contusi et ex vino poti calculos, modus singulis hemina; bibitur, donec prosit, et alias in cibis ad hoc proficiunt

purgatur vesica et pectinum cibo

ex iis mares alii δονακας vocant, alii αυλους, feminas ονυχας

urinam mares movent

dulciores feminae sunt et unicolores

[Saepiae quoque ova urinam movent et renes purgant]

[104] Enterocelicis lepus marinus inlinitur tritus cum melle
Vengono trovati anche nella testa del pesce bacco come delle pietruzze; queste bevute con l'acqua curano eccellentemente i calcoli

Dicono che anche l'ortica marina bevuta nel vino giova, anche il polmone marino cotto nell'acqua

[103] Le uova di seppia smuovono l'urina ed estraggono gli umori dei reni

I granchi fluviali tritati soprattutto nel latte d'asina curano le fratture, le slogature, i ricci invece pestati con le loro spine e bevuti col vino i calcoli, la misura un'emina ciascuno; si beve, finché guarisce, anche nei cibi del resto servono per questo

La vescica si pulisce anche col cibo dei pettini di mare

Alcuni chiamano i maschi di questi donakes, altri auloi, le femmine onyches

I maschi smuovono l'urina

Le femmine sono più dolci e di un solo colore

[Anche le uova della seppia smuovono l'urina e purificano i reni]

[104] La lepre marina è spalmata tritata col miele per i malati di ernia intestinale

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 15-36
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 15-36

iecur aquaticae colubrae, item hydri tritum potumque calculosis prodest

ischiadicos liberant salsamenta e silura infusa clysterio, evacuata prius alvo, sedis attritus cinis e capite mugilum et mullorum; comburuntur autem in fictili vase, inlini cum melle debent

[105] item capitis menarum cinis et ad rhagadas et ad condylomata utilis, sicut pelamydum salsarum capitum cinis vel cybiorum cum melle

torpedo adposita procidentis interanei morbum ibi coercet

cancrorum fluviatilium cinis ex oleo et cera rimas in eadem parte emendat, idem et marini cancri pollent

[106] Panos salsamenta coracinorum discutiunt, sciaenae interanea et squamae combustae, scorpio in vino decoctus ita, ut foveantur ex illo
Il fegato della biscia acquatica, anche dell'idra tritato e bevuto giova ai malati di calcoli

Le salamoie del siluro infuse in clistere guariscono gli sciatici, liberato prima il ventre, la cenere della testa di muggini e triglie le escoriazioni del sedere; sono bruciati poi in un vaso di terracotta, devono essere spalmati col miele

[105] Anche la cenere della testa delle menole utile sia per le ragadi sia per i condilomi, come la cenere delle teste delle palamiti salate o dei tranci col miele

La torpedine applicata ferma lì il male dell'intestino che prolassa

La cenere dei granchi fluviali con olio e cera toglie le spaccature nella stessa parte, lo stesso permettono anche i granchi marini

[106] Eliminano i tumori le salamoie dei coracini, le interiora e le squame bruciate dell'ombrina, lo scorpione cotto nel vino in modo, che fanno fomenti con quello
at echinorum testae contusae et ex aqua inlitae incipientibus panis resistunt, muricum vel purpurearum cinis utroque modo, sive discutere opus sit incipientes sive concoctos emittere

quidam ita componunt medicamentum: cerae et turis drachmas XX, spumae argenti XXXX, cineris muricum X, olei veteris heminam

[107] prosunt per se salsamenta cocta, cancri fluviatiles triti; ad verendorum pusulas cinis e capite menarum, item carnes decoctae et inpositae, similiter percae salsae e capite cinis melle addito, pelamydum capitis cinis aut squatinae cutis combustae

[108] haec est qua diximus lignum poliri, quoniam et a mari fabriles usus exeunt

prosunt et zmarides inlitae, item muricum vel purpurarum testae cinis cum melle, efficacius crematarum cum carnibus suis

carbunculos verendorum privatim salsamenta cocta cum melle restingunt
Ma i gusci pestati dei ricci e spalmati con acqua s'oppongono ai tumori incipienti, la cenere delle murici o delle porpore in entrambi i modi, sia che occorra eliminare quelli che spuntano sia togliere quelli maturi

Alcuni preparano così il medicamento: 20 dracme di cera e incenso, 40 di spuma d'argento, 10 di cenere di murice, un'emina di olio vecchio

[107] Giovano di per sé le salse cotte, i granchi fluviali tritati; per le pustole dei genitali la cenere della testa delle menole, anche le carni cotte e messe sopra, ugualmente la cenere della testa del pesce persico salato con miele aggiunto, la cenere della testa delle palamiti o la pelle dello squadro arrostito

[108] Questo è quello con cui abbiamo detto che si leviga il legno, perché anche dal mare escono gli usi artigianali

Giovano anche le zmarides spalmate, pure la cenere dei gusci di murici o porpore col miele, più efficacemente di quelli bruciati con le loro carni

Le salse cotte col miele riducono specialmente i carbonchi dei genitali

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 17, Paragrafi 11-76

testem, si descenderit, coclearum spuma inlini volunt

[109] Urinae incontinentiam hippocampi tosti et in cibo saepius sumpti emendant, ophidion pisciculus congro similis cum lili radice, pisciculi minuti ex ventre eius, qui devoraverit, exempti cremati ita, ut cinis eorum bibatur ex aqua

iubent et cocleas Africanas cum sua carne comburi cineremque ex vino Signino dari

[110] Podagris articulariisque morbis utile est oleum, in quo decocta sint ranarum intestina, et rubetae cinis cum adipe vetere

quidam et hordei cinerem adiciunt trium rerum aequo pondere

iubent et lepore marino recenti podagram fricari, fibrinis quoque pellibus calceari, maxime Pontici fibri, item vituli marini, cuius et adips prodest isdem, nec non et bryon, de quo diximus, lactucae simile, rugosioribus foliis, sine caule
Vogliono che il testicolo, se si è abbassato, sia spalmato con la bava delle chiocciole

[109] Eliminano l'incontinenza dell'urina gli ippocampi tostati e presi più volte nel cibo, l'ophidion un pesciolino simile al congro con la radice del giglio, i piccoli pescetti dal ventre di quello, che li aveva mangiati, mangiati cremati così, che la loro cenere sia bevuta con l'acqua

Consigliano anche che le chiocciole africane siano bruciate con la loro carne e che la cenere sia data col vino di Segni

[110] Per le gotte e i mali articolari è utile l'olio, in cui siano state cotte le interiora delle rane, e la cenere di quella rubeta con grasso vecchio

Alcuni aggiungono anche la cenere d'orzo con pari peso dei tre ingredienti

Consigliano anche che la gotta sia sfregata con una lepre marina fresca, che sia calzata anche con pelli di castoro, soprattutto di castori del Ponto, pure di vitello marino, il cui grasso giova anche agli stessi, ed anche il bryon, di cui abbiamo detto, simile alla lattuga, con foglie più rugose, senza gambo

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