[111] natura ei styptica, inpositumque lenit impetus podagrae item alga, de qua et ipsa dictum est observatur in ea, ne arida inponatur Perniones emendat pulmo marinus, cancri marini cinis ex oleo, item fluviatiles triti ustique, cinere et ex oleo subacto, siluri adips In articulis morborum impetus sedant ranae subinde recentes inpositae; quidam dissectas iubent inponi Corpus auget ius mitulorum et concharum [112] Comitiales, ut diximus, coagulum vituli marini bibunt cum lacte equino asinaeve aut cum Punici suco, quidam ex aceto mulso nec non aliqui per se pilulas devorant castoreum in aceti mulsi cyathis III ieiunis datur, iis vero, qui saepius corripiantur, clystere infusum mirifice prodest castorei drachmae II esse debebunt, mellis et olei sextarius et aquae tantundem |
[111] Per esso una proprietà astringente, ed applicato allevia l'attacco della gotta Anche l'alga, di cui e della stessa si è parlato Si bada riguardo ad essa, che non sia messa secca Il polmone marino toglie i geloni, la cenere del granchio marino con l'olio, anche quelli fluviali tritati e bruciati, con cenere ed olio impastato, il grasso del siluro Le rane applicate fresche ripetutamente calmano gli attacchi dei mali nelle articolazioni; alcuni consigliano che siano messe aperte Il brodo dei mitili e delle conchiglie ingrassa il corpo [112] Gli epilettici, come abbiamo detto, bevono il coagulo del vitello marino con latte equino o di asina o con succo di melograno, alcuni con aceto mielato Inoltre alcuni prendono di per sé le pillole Il castorio è dato in 3 bicchieri di aceto mielato a digiuno, invece a quelli, che sono colpiti troppo spesso, giova meravigliosamente infuso in clistere Dovranno esserci due dracme di castorio, un sestario di miele e olio e altrettanto di acqua |
ad prasens vero correptis olfactu subvenit cum aceto datur et mustelae marinae iocur, item muris, vel testudinum sanguis [113] Febrium circuitus tollit iocur delphini gustatum ante accessiones hippocampi necantur in rosaceo, ut perunguantur aegri frigidis febribus, et ipsi adalligantur aegris item ex asello pisce lapilli, qui plena luna inveniuntur in capite, alligantur in linteolo phagri fluviatilis longissimus dens capillo adalligatus ita, ut V diebus eum, qui adalligaverit, non cernat aeger, ranae in trivio decoctae oleo abiectis carnibus perunctos liberant quartanis |
Al momento invece si rimedia a quelli colpiti con l'aceto da odorare Viene dato anche il fegato della donnola marina, anche il sangue del topo, o delle tartarughe [113] Il fegato del delfino toglie la periodicità delle febbri mangiato prime degli accessi Gli ippocampi sono annegati nell'olio di rosa, affinché i malati con febbri fredde siano unti, e gli stessi siano legati addosso ai malati Anche le pietruzze del pesce nasello, che si trovano nella testa con la luna piena, sono legate addosso in un panno Il dente più lungo del pagro fluviale legato addosso con un capello così, che il malato non veda per 5 giorni colui, che l'aveva legato, le rane cotte con l'olio in un trivio dopo aver buttato le carni liberano dalle febbri quartane quelli unti |