Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 71-81

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 71-81

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 71-81

[71]primo autem provenit porphyritis, longissimo pediculo [71] All'inizio poi compare il porfirite, con un peduncolo lunghissimo
comitatur eam e minimis, vilissimis popularis dicta Lo segue quello detto popolare fra i più piccoli, meno pregiati
contra novissima sub hieme maturatur chelidonia Al contrario il chelidonio viene maturato per ultimo in inverno

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 01-14
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 01-14

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 01-14

sunt praeterea eaedem serotinae et praecoces, biferae, alba ac nigra, cum messe vindemiaque maturescentes Ci sono inoltre quelli tardivi e precoci, di due raccolte, bianca e nera, che maturano con la mietitura e la vendemmia
serotinae et a corio appellatae duro, ex Chalcidicis quarundam trifero proventu I tardivi denominati anche dalla buccia dura, di cui con un triplice raccolto fra quelli della Calcide

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 102-122
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 102-122

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 33, Paragrafi 102-122

[72]Tarenti tantum praedulces nascuntur, quas vocant onas [72] Solo a Taranto nascono quelli molto dolci, che chiamano oni
Cato de ficis ita memorat: "Ficos mariscas in loco cretoso aut aperto serito, in loco autem crassiore aut stercorato Africanas et Herculaneas, Sacontinas, hibernas, Tellanas atras pediculo longo" Catone a proposito dei fichi così dice: "Pianta fichi marischi in un luogo argilloso o aperto, invece in un luogo più grasso o concimato gli africani e gli ercolanesi, i saguntini, gli invernali, i tellani neri col picciolo lungo"

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 110-160
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 110-160

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 37, Paragrafi 110-160

postea tot subiere nomina atque genera, ut vel hoc solum aestimantibus appareat mutatam esse vitam Dopo subentrarono tanti nomi e tanti generi, che anche a quelli che considerano solo ciò appare che la vita è cambiata
sunt et hibernae quibusdam provinciis, uti Moesiae, sed artis, non naturae Ci sono anche gli invernali in alcune province, come la Mesia, ma (frutto) della tecnica, non della natura

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 05, Paragrafi 61-87
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 05, Paragrafi 61-87

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 05, Paragrafi 61-87

[73]parvarum genus arborum post autumnum fimo contingunt, deprehensasque in his hieme grossos, quae mitiore caelo refossae cum arbore atque in lucem remissae novos soles aliosque, quam quibus vixere, avide tamquam iterum natae accipiunt et cum venientium flore maturescunt, alieno praecoces anno, in tractu vel gelidissimo [73] Con il letame coprono dopo l'autunno un tipo di piccoli alberi, e quelli che presentano fra questi quelli tardivi in inverno, che liberati col clima più mite con l'albero e riportati alla luce, ricevono avidamente quasi nati nuovamente, i nuovi raggi diversi, da quelli che avevano vissuto e maturano al fiorire di quelli che sopraggiungono, precoci in una stagione estranea, anche in un territorio molto freddo
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 1-55

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 01 - 16

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 29-101