Agnello: non esiste emblema dell’innocenza più radicato

Agnello: non esiste emblema dell’innocenza più radicato

Una morbide luce ambrata avvolge il giaciglio di una pecora, rischiarando il vello candido della mamma che allatta il suo piccolo. Il mattino, la primavera, la magica tenerezza e il risveglio della natura sono stati per millenni associati alla stagione della nascita degli agnelli

non esiste emblema dell'innocenza più radicato di quello dell'Agnello, la piccola creatura che succhia il latte piegato sulle ginocchia, timidamente nascosta sotto il corpo materno e che segue la melodia del dolce belato della madre e del tintinnio della campanella. L'agnello richiama, in modo idilliaco, il candore e la spensieratezza dell'infanzia e la comunione con la natura.

Per i cristiani è il simbolo religioso di enorme portata: Gesù è l'agnello di Dio, per la sua innocenza e per essere stato mandato a morire, come un agnello sacrificale, per i nostri peccati. Poiché la mitezza e la purezza ci rendono particolarmente vulnerabili al cospetto dei predatori e delle forze distruttive, la natura non ci lascia a lungo nello stato di innocenza dell'agnello. Per questo, sin dai tempi antichi l'immacolato agnello viene offerto in sacrificio, affinché la nostra innocenza sia sacrificata all'adattamento e all'indipendenza. 

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