Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 68 - 101, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 68 - 101

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 68 - 101
[86] Auditus unum exemplum habet mirabile proelium, quo Sybaris deleta est, eo die quo gestum erat auditum Olympiae

nam fama Cimbricae victoriae Castoresque, Romam qui Persicam victoriam ipso die quo contigit nuntiavere, visus et numinum fuere praesagia

[87] Patientia corporis, ut est crebra sors calamitatium, innumera documenta peperit, clarissimum in feminis Leaenae meretricis, quae torta non indicavit Harmodium et Aristogitonem tyrannicidas, in viris Anaxarchi, qui, simili de causa cum torqueretur, praerosam dentibus linguam unamque spem indicii in tyranni os expuit

[88] Memoria necessarium maxime vitae bonum cui praecipua fuerit, haut facile dictu est, tam multis eius gloriam adeptis

Cyrus rex omnibus in exercitu suo militibus nomina reddidit, L
[86] Si ha un solo caso di udito eccezionale, la guerra, in cui fu distrutta Sibari, udita ad Olimpia in quel giorno in cui era stata fatta

Infatti la notizia della vittoria sui Cimbri e i Castori che annunciarono a Roma la vittoria su Perseo nello stesso giorni in cui avvenne, furono visioni e presagi di divinità

[87] La resistenza del corpo, poiché è frequente il caso delle calamità, produsse innumerevoli esempi, fra le donne famosissimo quello della prostituta Leena, che torturata non denunciò i titannicidi Armodio e Aristogitone, fra gli uomini quello di Anassarco, che, essendo torturato per una ragione simile, sputò sulla faccia del tiranno la lingua staccata con i denti e unica speranza di confessione

[88] Non è facile a dirsi per chi ci sia stata una memoria particolare un bene soprattutto necessario alla vita, avendo così tanti raggiunto la sua fama

Il re Ciro attribuiva i nomi a tutti i soldati nel suo esercito, L
Scipio populo Romano, Cineas Pyrrhi regis legatus senatui et equestri ordini Romae postero die quam advenerat

Mithridates, duarum et viginti gentium rex, totidem linguis iura dixit, pro contione singulas sine interprete adfatus

[89] Charmadas quidem in Graecia quae quis exegerat volumina in bibliothecis legentis modo repraesentavit

ars postremo eius rei facta et inventa est a Simonide melico, consummata a Metrodoro Scepsio, ut nihil non isdem verbis redderetur auditum

[90] nec aliud est aeque fragile in homine: morborum et casus iniurias atque etiam metus sentit, alias particulatim, alias universa

ictus lapide oblitus est litteras tantum; ex praealto tecto lapsus matris et adfinium propinquorumque cepit oblivionem, alius aegrotus servorum, etiam sui vero nominis Messala Corvinus orator
Scipione al popolo romano, Cinea ambasciatore del re Pirro al senato e all'ordine equestre di Roma il giorno dopo che era arrivato

Mitridate, re di ventidue popoli, amministrò la giustizia in altrettante lingue, esprimendosi in ciascuna davanti all'assemblea senza interprete

[89] in Grecia un certo Carmada recitò al modo di chi legge in biblioteca i libri che qualcuno aveva richiesto

Infine diventata un'arte del suo genere, fu inventata dal poeta lirico Simonide, perfezionata da Metrodoro Scepsio, affinchè nulla non si ripetesse udito con le stesse parole

[90] Non altro è ugualmente fragile nell'uomo: avverte i danni delle malattie e degli infortuni ed anche delle paure, a volte parzialmente, a volte completamente

Colpito da una pietra dimenticò solo l'alfabeto; caduto da un tetto molto alto provò dimenticanza della madre e dei parenti e dei congiunti, un altro, malato, dei servi, l'oratore Messalla Corvino invece anche del suo nome
itaque saepe deficere temptat ac meditatur vel quieto corpore et valido

somno quoque serpente amputatur, ut inanis mens quaerat ubi sit loci

[91] Animi vigore praestantissimum arbitror genitum Caesarem dictatorem, nec virtutem constantiamque nunc commemoro nec sublimitatem omnium capacem quae caelo continentur, sed proprium vigorem celeritatemque quodam igne volucrem

scribere aut legere, simul dictare et audire solitum accepimus, epistulas vero tantarum rerum quaternas pariter dictare librariis aut, si nihil aliud ageret, septenas

[92] idem signis conlatis bis et quinquagiens dimicavit, solus M

Marcellum transgressus, qui undequadragiens dimicavit
Inoltre spesso tende ad indebolirsi e si prepara anche in un corpo calmo e sano

Anche nel sonno che s'insinua viene limitata, cosicchè la mente vuota chiede in quale luogo sia

[91] Ritengo il dittatore Cesare il più valido fornito di forza d'animo, né ora ricordo il valore e la costanza né la sottigliezza capace di tutte le cose che sono contenute nel cielo, ma il proprio vigore e la prontezza veloce per un certo fuoco

Abbiamo appreso essere solito scrivere o leggere, contemporaneamente dettare o ascoltare, dettare inoltre insieme quattro lettere di argomenti tanto importanti agli scrivani o, se non faceva nient'altro, sette

[92] Lo stesso combatté in cinquantadue battaglie campali, il solo che ha superato M

Marcello, che ne combatté trentanove

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 21-36
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 21-36

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 21-36

nam praeter civiles victorias undeciens centena et nonaginta duo milia hominum occisa proeliis ab eo non equidem in gloria posuerim, tantam etiam coactam humani generis iniuriam, quod ita esse confessus est ipse bellorum civilium stragem non prodendo

[93] Iustius Pompeio Magno tribuatur DCCCXLVI naves piratis ademisse: Caesari proprium et peculiare sit praeter supra dicta clementiae insigne, qua usque ad paenitentiam omnes superavit

idem magnanimitatis perhibuit exemplum, cui comparari non possit aliud

[94] spectacula enim edita effusasque opes aut operum magnificentiam in hac parte enumerare luxuriae faventis est: illa fuit vera et incomparabilis invicti animi sublimitas, captis apud Pharsaliam Pompei Magni scriniis epistularum iterumque apud Thapsum Scipionis concremasse ea optima fide atque non legisse
Infatti oltre le vittorie civili non collocherei certo nella gloria il milione e centonovantaduemila uomini uccisi in battaglia da lui, tanto danno del genere umano anche se costretto, poiché così confessò egli stesso essere non citando la strage delle guerre civili

[93] Più giustamente si attribuisca a Pompeo Magno aver tolto ai pirati 846 navi: sia una qualità propria e particolare per Cesare oltre alle cose dette prima il pregio della clemenza, in cui superò tutti fino a pentirsene

Egli stesso offrì esempio di magnanimità, a cui nient'altro possa essere paragonato

[94] Infatti spetta a chi è ammiratore del lusso elencare gli spettacoli presentati e le ricchezze profuse e la magnificenza delle iniziative in questo campo: quella fu vera e incomparabile grandezza d'animo invincibile, aver bruciato con ottima correttezza e senza averle lette quelle lettere di Pompeo Magno negli scrigni presi presso Farsalo e ancora di Scipione presso Tapso
[95] Verum ad decus imperii Romani, non solum ad viri unius, pertinet victoriarum Pompei Magni titulos omnes triumphosque hoc in loco nuncupari, aequato non modo Alexandri Magni rerum fulgore, sed etiam Herculis prope ac Liberi patris

[96] igitur Sicilia recuperata, unde primum Sullanus in rei publicae causa exoriens auspicatus est, Africa vero tota subacta et in dicionem redacta Magnique nomine in spolium inde capto, eques Romanus, id quod antea nemo, curru triumphali revectus et statim ad solis occasum transgressus, excitatis in Pyrenaeo tropaeis, oppida DCCCLXXVI ab Alpibus ad fines Hispaniae ulterioris in dicionem redacta victoriae suae adscripsit et maiore animo Sertorium tacuit, belloque civili, quod omnia externa conciebat, extincto iterum triumphales currus eques R
[95] Ma riguarda l'onore dell'impero romano, non solo di un unico uomo, che siano elencati a questo punto tutti i riconoscimenti delle vittorie di Pompeo Magno e i trionfi, avendo uguagliato nello splendore delle imprese non solo quelle di Alessandro Magno, ma anche quasi di Ercole e del Padre Libero

[96] Dunque ripresa la Sicilia, da dove iniziò dapprima esordendo come Sillano nella causa della repubblica, ma conquistata ridotta in soggezione tutta l'Africa e preso poi il nome di Magno come bottino, lui cavaliere romano, portato su un carro trionfale, nessuno mai prima, e subito trasferito all'occidente del sole, innalzati i trofei sui Pirenei, aggiunse alla sua vittoria 876 città sottomesse dalle Alpi ai confini della Spagna ulteriore e con maggiore animo tacque di Sertorio, e conclusa la guerra civile, poiché causava tutti i conflitti esterni, di nuovo da cavaliere guidò a Roma i carri trionfali, tante volte imperatore prima che soldato

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 43-82
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 43-82

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 37, Paragrafi 43-82

induxit, totiens imperator ante quam miles; [97] postea ad tota maria et deinde solis ortus missus hos retulit patriae titulos more sacris certaminibus vincentium

neque enim ipsi coronantur, sed patrias suas coronant

, hos ergo honores urbi tribuit in delubro Minervae, quod ex manubiis dicabat: cn · pompeivs magnvs imperator bello xxx annorvm confecto fvsis fvgatis occisis in deditionem acceptis hominvm centiens viciens semel LXXXIII depressis aut captis navibvs dcccxlvi oppidis castellis MDXXXVIII in fidem receptis terris a maeotis ad rvbrvm mare svbactis votvm merito minervae

[98] Hoc est breviarium eius ab oriente

triumphi vero, quem duxit a d III kal

Oct

M
[97] Mandato poi su tutti i mari e in seguito in oriente riportò alla patria questi titoli secondo l'usanza dei vincitori nelle gare sacre-infatti gli stessi non vengono incoronati, ma incoronano le proprie patrie-, dunque attribuì questi onori alla città nel tempio di Minerva, questo dedicava con le prede di guerra: Gn

Pompeo Magno generale portata a termine una guerra di trent'anni sbaragliati messi in fuga uccisi presi in assoggettamento 10

043 uomini affondate o catturate 846 navi 1538 città con fortezze presi in affidamento le terre dal mare Meote al Rosso debitamente date in voto a Minerva

[98] Questo è il suo compendio in oriente

Del trionfo poi, che riportò durante il consolato di M

Pisone e M

Messalla tre giorni prima delle calende di Ottobre, questa fu l'introduzione: avendo liberato la costa marittima dai predoni e avendo restituito il dominio del mare al popolo romano trionfò in Asia, Ponto, Armenia, Paflagonia, Cappadocia, Cilicia, Siria, sugli Sciti, Giudei, Albanesi, Spagna, isola di Creta, Basterni e inoltre sul re Mitridate e Tigrane
Pisone M Messala cos, praefatio haec fuit: cvm oram maritimam praedonibvs liberasset et imperivm maris popvlo romano restitvisset ex asia ponto armenia paphlagonia cappadocia cilicia syria scythis ivdaeis albanis hiberia insvla creta basternis et svper haec de rege mithridate atqve tigrane trivmphavit; [99] Summa summarum in illa gloria fuit (ut ipse in contione dixit, cum de rebus suis disseret) Asiam ultimam provinciarum accepisse eandemque mediam patriae reddidisse

si quis e contrario simili modo velit percensere Caesaris res, qui maior illo apparuit, totum profecto terrarum orbem enumeret, quod infinitum esse conveniet

[100] Ceteris virtutum generibus varie et multi fuere praestantes

Cato primus Porciae gentis tres summas in homine res praestitisse existimatur, ut esset optimus orator, optimus imperator, optimus senator, quae mihi omnia, etiamsi non prius, attamen clarius fulsisse in Scipione Aemiliano videntur, dempto praeterea plurimorum odio, quo Cato laboravit
[99] La gloria più grande in tutte quelle fu (come egli stesso disse in un'assemblea, parlando delle sue imprese) aver ricevuto l'Asia come ultima delle province e aver reso alla patria la stessa come nel centro

Se qualcuno al contrario volesse nello stesso modo sostenere le imprese di Cesare, che sembrò maggiore di quello, dovrebbe elencare sicuramente tutto l'orbe delle terre, il che si ammetta durare all'infinito

[100] Ci furono anche molti che si distinsero variamente negli altri generi di pregi

Catone il primo della gente Porcia è ritenuto aver mostrato le tre massime qualità in un uomo, affinchè fosse ottimo oratore, ottimo comandante, ottimo senatore, tutte cose che mi sembrano aver brillato, sebbene non prima, ma tuttavia più splendidamente in Scipione Emiliano, avendo per di più eliminato l'odio di moltissimi, in cui s'affannò Catone

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itaque sit proprium Catonis quater et quadragiens causam dixisse, nec quemquam saepius postulatum et semper absolutum

[101] Fortitudo in quo maxime exstiterit inmensae quaestionis est, utique si poetica recipiatur fabulositas; Q

Ennius T

Caecilium Teucrum fratremque eius praecipue miratus propter eos sextum decimum adiecit annalem

L

Siccius Dentatus, qui tribunus plebei fuit Sp

Tarpeio A

Aternio cos

haud multo post exactos reges, vel numerosissima suffragia habet centiens viciens proeliatus, octiens ex provocatione victor, quadraginta quinque cicatricibus adverso corpore insignis, nulla in tergo

Pertanto sia merito di Catone aver discusso quarantaquattro cause, accusato più spesso di ogni altro e sempre assolto

[101] E' di grande indagine in chi soprattutto il coraggio ci sia stato, specie se la leggenda è ricavata dall'arte poetica

Q

Ennio che ammirava particolarmente T

Cecilio Teucro e suo fratello aggiunse per loro il sedicesimo libro degli annali

L

Siccio Dentato, che fu tribuno della plebe sotto il consolato di Sp

arpeio e A

Aternio non molto dopo che i re furono cacciati, ha moltissimi assensi dopo aver combattuto centoventi volte, vincitore otto volte in duello, famoso per le quarantacinque ferite nella parte anteriore del corpo, nessuna alle spalle

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