Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 26 - 30, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 26 - 30

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 26 - 30
Circumvecti ab urbe ad aversa insulaeobiecta aquiloni ad Chium et Erythras suntcum pararent traicere, litteris certior fit praetor frumenti vim magnam Chium ex Italia venisse, vinum portantes naves tempestatibus retentas esse; simul adlatum est Teios regiae classi commeatus benigne praebuisse, quinque milia vasorum vini esse pollicitos Mentre erano intenti a preparare il passaggio girando dalla città verso la parte opposta dellisola (cioè quella che guarda a nord verso Chio e Eritre), il pretore viene informato per lettera che gran copia di frumento è arrivata a Chio dallItalia, mentre le navi che trasportavano il vino sono state trattenute dalla tempesta;contemporaneamente venne la notizia che avevano rifornito largamente di viveri la flotta regia, e promesso cinquemila vasi di vino
Teum ex medio cursu classem repente avertit, aut volentibus iis usurus commeatu parato hostibus, aut ipsos pro hostibus habiturus Allora improvvisamente a metà viaggio cambia rotta per puntare su Teo, deciso a usufruire daccordo coi Tel dei viveri preparati per i nemici o considerare anche loro come nemici
Cum derexissent ad terram proras, quindecim ferme eis naves circa Myonnesum apparuerunt, quas primo ex classe regia praetor esse ratus institit sequi; apparuit deinde piraticos celoces et lembos esse Quando avevano già rivolte le prore verso il continente, apparve loro una quindicina di navi attorno a Mionneso, e in un primo momento il pretore, credendo fossero della flotta regia, si dette a seguirlo; poi sivide che erano brigantini e battelli di corsari

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Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 01-15
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 01, 01-15

Chiorum maritimam oram depopulati cum omnis generis praeda revertentes postquam videre ex alto classem, in fugam verterunt Questi che, devastata la costa di Chio, se ne tornavano con ogni sorta di bottino, quando videro la flotta dal largo, volsero in fuga
Et celeritate superabant levioribus et ad id fabrefactis navigiis, et propiores terrae erant; itaque priusquam appropinquaret classis Myonnesum perfugerunt, unde se e portu ratus abstracturum naves, ignarus loci sequebatur praetor Coi loro navigli più leggeri e per giunta costruiti a regola darte erano superiori per velocità, e erano più vicini a terra: così, prima che la flotta si avvicinasse, fecero in tempo a rifugiarsi a Mionneso, mentre il pretore, non pratico del luogo, li seguiva credendo di snidarli di là, fuori del porto

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Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 01- 03
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 04, 01- 03

Myonnesus promunturium inter Teum Samumque est Mionneso è un promontorio fra Teo e Samo
Ipse collis est in modum metae in acutum cacumen a fundo satis lato fastigatus; a continenti artae semitae aditum habet, a mari exesae fluctibus rupes claudunt, ita ut quibusdam locis superpendentia saxa plus in altum, quam quae in statione sunt naves, promineant Laltura è come un cono che da una base abbastanza larga termina in alto in una punta aguzza: dalla parte della terraferma è accessibile per uno stretto sentiero, dalla parte del mare la chiudono delle rupi erose dai flutti al punto che in alcuni luoghi gli scogli sporgenti dallalto si protendono sul mare fin oltre le navi che sono ancorate

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 03

Circa ea appropinquare non ausae naves, ne sub ictu superstantium rupibus piratarum essent, diem trivere Le navi perdettero un giorno senza osare di avvicinarsi per non essere sotto il tiro dei pirati che stavano sullalto delle rupi
Tandem sub noctem vano incepto cum abstitissent, Teum postero die accessere et in portu, qui ab tergo urbis estGeraesticum ipsi appellant, navibus constitutis praetor ad depopulandum circa urbem agrum emisit milites Alla fine, abbandonata sul far della notte linutile impresa, il giorno dopo saccostavano a Teo; e il pretore, fermate le navi nel porto che è dietro la città, (gli abitanti lo chiamano Gerestico) sbarcò i suoi uomini mandandoli a far bottino nel territorio circostante alla città

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 38; 51 - 55

[28] Teii, cum in oculis populatio esset, oratores cum infulis et velamentis ad Romanum miserunt [28] Quelli di Teo, vedendo tutto quel saccheggio sotto i loro occhi, mandarono al comandante romano dei parlamentari con bende e veli

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