Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 16 - 20

Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 16 - 20

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 36; 16 - 20
[16] Haudquaquam pari tum animo Antiochus intra portas loci eius castris positis munitionibus insuper saltum impediebat et, cum duplici vallo fossaque et muro etiam, qua res postulabat, ex multa copia passim iacentium lapidum permunisset omnia, satis fidens numquam ea vim Romanum exercitum facturum, Aetolos ex quattuor milibustot enim conuenerant partim ad Heracleam praesidio obtinendam, quae ante ipsas fauces posita est, partim Hypatam mittit, et Heracleam haud dubius consulem oppugnaturum, et iam multis nuntiantibus circa Hypatam omnia evastari [16] Con ben altro ardore che gli Spartani, Antioco oltre a porre il campo di qua dagli accessi al luogo sbarrava ancheil passo con opere di difesa, e consolidava tutta la sua opera con un duplice steccato e con una fossa, e, dove il caso lo richiedeva, anche con un muro fatto dei sassi sparsi qua e là in gran copia; allora, sentendosi sicuro che lesercito romano non avrebbe mai forzato quel passaggio, manda dei quattromila Etoli ché tanti se nerano radunati parte a presidiare Eraclea, che è posta proprio dinanzi alla gola delle Termopili, parte a Ipata; mentre per Eraclea non aveva dubbi che il console lavrebbe attaccata, e dei dintorni di Ipata già molti venivano a dire che erano completamente devastati
Consul depopulatus Hypatensem primo deinde Heracleensem agrum, inutili utrobique auxilio Aetolorum, in ipsis faucibus prope fontes calidarum aquarum adversus regem posuit castra Il console saccheggiato prima il territorio Ipatese, poi quello di Eraclea, rendendo inutile in ambo i luoghi lintervento degli Etoli, si accampò di fronte al re proprio allimbocco del passo vicino alle sorgenti termali
Aetolorum utraeque manus Heracleam sese incluserunt Ambedue i distaccamenti degli Etoli si rinchiusero a Eraclea

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Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 10
Livio, Ab urbe condita: Libro 28; 10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 28; 10

Antiochum, cui, priusquam hostem cerneret, satis omnia permunita et praesidiis obsaepta videbantur, timor incessit, ne quas per imminentia iuga calles inveniret ad transitum Romanus; nam et Lacedaemonios quondam ita a Persis circuitos fama erat, et nuper Philippum ab iisdem Romanis; itaque nuntium Heracleam ad Aetolos mittit, ut hanc saltem sibi operam eo bello praestarent, ut vertices circa montium occuparent obsiderentque, ne qua transire Romani possent Antioco, che, prima di vedere in faccia il nemico, aveva creduto il luogo ben difeso e sbarrato dal presidio, fu preso dal timore che i Romani per passare non avessero a trovare qualche sentiero attraverso le catene sovrastanti; perché si sapeva che anche gli Spartani una volta erano stati aggirati in quel modo dai Persiani e recentemente Filippo dagli stessi Romani; pertanto manda a Eraclea un messaggio per gli Etoli, che in quella guerra gli prestino almeno laiuto di occupare le vette dei monti allintorno e sbarrare il passo ai Romani, perché non avessero alcun varco
Hoc nuntio audito dissensio inter Aetolos orta est A questa ambasciata nacque fra gli Etoli un dissenso

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Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 01 - 05
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 39; 01 - 05

Pars imperio parendum regis atque eundum censebant, pars subsistendum Heracleae ad utramque fortunam, ut, sive victus ab consule rex esset, in expedito haberent integras copias ad opem propinquis ferendam civitatibus suis, sive vinceret, ut dissipatos in fugam Romanos persequerentur Parte voleva che si obbedisse allordine del re e che si andasse, parte che si restasse fermi a Eraclea in attesa di una sorte o dellaltra, per modo che se il re rimaneva vinto dal console, avevano a disposizione truppe fresche per portare aiuto alle loro città vicine; se invece vinceva, potevano dare la caccia ai Romani dispersi in fuga
Utraque pars non mansit modo in sententia sua, sed etiam exsecuta est consilium: duo milia Heracleae substiterunt; duo trifariam diuisa Callidromum et Rhoduntiam et Tichiuntahaec nomina cacuminibus suntoccupauere Ciascuno dei due partiti non solo rimase fermo nel suo parere, ma anche lo attuò per suo conto: duemila rimasero a Eraclea, duemila, divisi in tre parti, occuparono il Callidromo, la Rodunzia e il Tichiunte : così si chiamavano le vette

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Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 07 - 08
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 07 - 08

[17] Consul postquam insessa superiora loca ab Aetolis vidit, M Porcium Catonem et L Valerium Flaccum consularis legatos cum binis milibus delectorum peditum ad castella Aetolorum, Flaccum in Rhoduntiam et Tichiunta, Catonem in Callidromum mittit [17] Il console, quando vede occupate dagli Etoli le posizioni dominanti, manda contro i loro arroccamenti M PorcioCatone e L Valerio Fiacco, legati consolari, con duemila fanti scelti per ciascuno: Fiacco contro Rodunzia e Tichiunte, Catone contro il Callidromo
Ipse, priusquam ad hostem copias admoveret, vocatos in contionem milites paucis est adlocutus Egli poi, prima di avvicinarsi con le sue forze ai nemici, chiamò a rapporto i suoi uomini e parlò loro brevemente

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'Plerosque omnium ordinum, milites, inter vos esse video, qui in hac eadem provincia T Quincti ductu auspicioque militaveritis Soldati, vedo fra voi parecchi di ogni grado che in questa stessa provincia hanno militato agli ordini e sotto la guida cli T Quinzio

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