Livio, Ab urbe condita: Libro 02; 39 - 47, pag 4

Livio, Ab urbe condita: Libro 02; 39 - 47

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 02; 39 - 47
Itaque consul decernente senatu triumphum, si exercitus sine imperatore triumphare possit, pro eximia eo bello opera facile passurum respondit; se familia funesta Q Fabi fratris morte, re publica ex parte orba, consule altero amisso, publico privatoque deformem luctu lauream non accepturum

Omni acto triumpho depositus triumphus clarior fuit; adeo spreta in tempore gloria interdum cumulatior rediit

Funera deinde duo deinceps collegae fratrisque ducit, idem in utroque laudator, cum concedendo illis suas laudes ipse maximam partem earum ferret

Neque immemor eius quod initio consulatus imbiberat, reconciliandi animos plebis, saucios milites curandos dividit patribus
Così il console, quando il senato autorizzò il trionfo, disse in risposta che se le truppe lo potevano celebrare senza il loro generale, egli avrebbe dato volentieri il proprio consenso per l'eccellente prestazione da esse offerta in quella guerra; quanto a se stesso, con la famiglia in pieno lutto per la morte del fratello Quinto Fabio e lo Stato mutilato in una delle sue parti per la perdita dell'altro console, non avrebbe potuto accettare la corona d'alloro in quel momento di grande cordoglio pubblico e privato

Il rifiuto del trionfo fu un titolo di merito superiore a qualsiasi altro trionfo mai celebrato, com'è vero che rifiutare la gloria al momento giusto significa raddoppiarla col tempo

Poi celebrò uno dopo l'altro i funerali del collega e del fratello, e in entrambi i casi pronunciò l'orazione funebre: pur non togliendo ai due uomini alcun merito, riuscì a concentrare su se stesso buona parte delle lodi

E senza perdere di vista quella politica di riconciliazione con la plebe che era stata uno dei suoi obiettivi principali all'inizio del consolato, affidò ai patrizi il compito di curare i soldati feriti
Fabiis plurimi dati, nec alibi maiore cura habiti

Inde populares iam esse Fabii, nec hoc ulla nisi salubri rei publicae arte

La maggior parte toccò ai Fabi e le attenzioni che essi ricevettero in questa casa non ebbero uguali nel resto della città

Da quel momento i Fabi cominciarono a essere popolari presso la plebe e fu soltanto servendo lo Stato che essi raggiunsero un simile obiettivo

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