Le 4 stanze Vaticane commissionate a Raffaello

le 4 stanze Vaticane commissionate a Raffaello

la decorazione degli ambienti noti come stanze Vaticane è conseguente al rifiuto di papa Giulio II di utilizzarli come appartamenti privati. Erano già in parte affrescati da pittori come Piero della Francesca

Il nuovo appartamento di Giulio II è costituito da 4 stanze principali che si susseguono nel seguente ordine:

  1. stanza della Segnatura
  2. stanza di Eliodoro
  3. stanza di Costantino
  4. stanza dell'incendio di Borgo

Ognuna con uno specifico programma iconografico suggerito dal papa e dai teologi che lo consigliavano. Raffaello diventa interprete intelligente e sensibile di quel clima complesso e saturo di cultura umanistica. Il suo linguaggio trova i toni più alti della sua raggiunta maturità espressiva. Nelle prime due stanze c'è l'autografia Raffaellesca mentre le successive pongono l'intricata questione della collaborazione tra il maestro e la scuola.

Il modello è quello della tradizionale decorazione delle biblioteche con la rappresentazione delle facoltà universitarie medioevali: Teologia, Filosofia e Scienze, Giurisprudenza e Poesia in luogo di Medicina. Il tema centrale è l'esaltazione del vero, nel duplice aspetto della verità rivelata espressa nella dispusta del Sacramento e di quella razionale celebrata nella Scuola di Atene.

Sulla volta della stanza in corrispondenza con le pareti che rappresentano le scene a esse riferite, entro quattro medaglioni appaiono:

  1. la Teologia nei colori delle virtù teologali
  2. Giustizia con la bilancia e la spada
  3. Filosofia con i colori dei 4 elementi
  4. la Poesia, alata, con un libro e la lira
Nel dettaglio ecco le pareti della stanza della Segnatura:
facoltà universitarie medioevali: teologia, filosofia, giustizia, poesia facoltà universitarie medioevali: teologia, filosofia, giustizia, poesia

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Nella volta della stanza di Eliodoro, sono rappresentati 4 episodi del vecchio Testamento:

  • il patto di Dio con Noè
  • Mosè e il roveto ardente
  • il sacrificio di Isacco
  • la scala di Giacobbe

In quel periodo Giulio II affrontava il concilio scismatico di Pisa appoggiato dal sovrano francese Luigi XII. Gli affreschi dovevano affermare l'autorità papale nella sua superiorità  rispetto qualsiasi altra istituzione. Nella stanza di Eliodoro si doveva narrare l'intervento di Dio nella storia a favore della Chiesa. Questa formulazione era subordinata agli interessi del papa. I quattro affreschi rappresentati sono:

  1. la cacciata di Eliodoro dal Tempio, nella cui volta viene rappresentato il roveto ardente - parete est
  2. la messa di Bolsena, nella cui volta viene rappresentato il sacrifcio di Isacco - parete sud
  3. l'incontro tra Attila e Leone Magno, nella cui volta viene rappresentato Apparizione di Dio a noè - parete ovest
  4. la liberazione di san Pietro, nella cui volta viene rappresentato scala di Giacobbe - parete nord
La decorazione attinge a a pagine dell'Antico Testamento, degli atti degli apostoli, e a episodi della storia della chiesa. L'incontro tra Attila e Leone Magno si riferisce all'episodio avvenuto nel 452 in prossimità del fiume Mincio dove il papa Leone Magno aveva affrontato Attila mentre nel cielo comparivano armati i santi Pietro e Paolo

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