Questa immagine profondamente umana, non ha perso la propria forza con il passare del tempo, ma anzi la cacciata appare oggi la più moderna dellle opere di Masaccio e, nel corso del nostro secolo, ha sostituito il trbuto, quale immagine più ammirata di questo artista.
Adamo nasconde il volto tra le mani, troppo vergognoso della sua debolezza per darsi pena della sua nudità. Eva piange, e singhiozzando, cerca di coprirsi con un classico gesto di vergogna e di pudore.
Il modo in cui Eva si copre il seno e il sesso è un gesto obbligato. La storia di Adamo ed Eva consentiva tradizionalmente una nudità esplicita, ma il realismo di cui da prova Masaccio, non si era più visto nell'arte dai tempi dell'antichità. Si intuisce che qualsiasi difetto minore di accuratezza anatomica, è dovuto alla ricerca dell'espressività e non dell'ignoranza
L'aspetto forse più toccante in Adamo ed Eva, non è il loro dolore ma il fatto che essi condividano la loro sorte, senza incolparsi a vicenda. La luce scivola sulle due figure. Masaccio fu il primo pittore a usare in modo coerente le ombre per definire lo spazio e dare solidità alle figure.
Il piede di Adamo tocca per un attimo la soglia del Giardino da cui è stato scacciato. L'urlo di Eva è il suono più udibile che mai sia stato dipinto. Al di fuori del Giardino, le montagne desolate forniscono il nesso visivo con gli altri paesaggi del registro mediano della cappella. Il volto di lei sfigurato dal dolore. Lei, che prima era una bellissima donna, ora non lo è più. Una scena straziante che muove a compassione ma non l'angelo che, armato di spada, indica loro con il gesto della mano, l'uscita. Sembra dire: "ANDATE FUORI ".
La disperazione dei due è visibile, un pianto a dirotto di Adamo che non riesce a nascondere la vergogna. Uomo e donna sono complici nel peccato ed insieme vagheranno nell'infelicità