I quattro cavalieri dell’Apocalisse - Albrecht Dürer, 1498

I quattro cavalieri dell’Apocalisse - Albrecht Dürer, 1498

Nel 1498 l'artista pubblicò una serie di xilografie che raffiguravano lo scatenarsi di una furia infernale o apocalittica sulla gente. Il ciclo di 15 opere fu pubblicato in una edizione rilegata intitolata Apocalisse, nella quale apparvero due versioni (latino e tedesco). La serie gli garantì fama e ricchezza e stabilì un standard tecnico di riferimento per la stampa, tuttora ineguagliato

la maestria di Durer Nella tecnica dell'incisione sul legno è semplificato dalla stampa I quattro cavalieri dell'Apocalisse, tratto dal ciclo. Dürer non Inventò i quattro cavalieri dell'Apocalisse: la scena è tratta dal Libro della rivelazione, una fonte medievale di illustrazioni bibliche. Il libro descrive l'apocalisse - un periodo di eventi catastrofici, la discesa di Cristo sulla Terra e il giudizio dell'umanità - attingendo a un vivido immaginario simbolico. Secondo molti profetizzava la fine dei tempi e, con l'avvicinarsi della metà del millennio, il 1500, cominciarono a diffondersi nei manoscritti e negli affreschi immagini di eventi violenti.

Il passaggio illustrato nella xilografia fa parte dell'apertura dei sigilli narrata nell'apocalisse e racconta come questi, che chiudevano un libro o un rotolo stretto nella mano destra di Dio, venissero aperti da un agnello con sette corna e sette occhi. L'apertura dei primi quattro provoca la comparsa dei Cavalieri, rappresentati in maniera estremamente espressiva - da destra a sinistra a:

  1. la pestilenza (o conquista)
  2. la guerra
  3. la carestia
  4. la morte
scatenando l'Apocalisse divina. L'opera rappresenta i cavalieri mentre si precipitano giù dai cieli e nell'angolo in basso a sinistra si apre la bocca dell'inferno. L'orrore dell'evento è raffigurato con un'intensità senza precedenti. Gli ampi spazi bianchi dove non c'è traccia di inchiostro stridono con aree scure dalle intricate incisioni. mentre la rappresentazione fedele di uomini e cavalli allude al mondo reale, l'orrore galoppante e i contrasti esasperati della scena creano un atmosfere inquietante.

L'ampia gamma di mezzi toni (tra il bianco e il nero), ottenuta ricorrendo al tratteggio e a una combinazione di linee spesse e sottili, consente a Dürer di suggerire la presenza di luce, strutture e volume, generando un convincente effetto naturalistico.

Chi volesse estendere il colore sulle stampe di Dürer, danneggerebbe l'opera

Erasmo
Dialoghi, 1529

Le linee parallele che compongono la maggior parte dello sfondo creano un contrasto con il movimento diagonale dei cavalli, la cui traiettoria è enfatizzata dalla spada brandita dalla Guerra. Quando i cavalieri raggiungono la superficie della Terra Dürer dimostra in maniera strutturale l'irrevocabile distruzione dell'ordine costituito, attuando un accurato connubio tra contenuto e tecnica.

La mano dell'artista adotta una caratterizzazione dettagliata e unica per ogni cavaliere e ogni vittima, un'impresa prodigiosa se si riflette sull'abilità richiesta dal raggiungimento di un simile livello di differenziazione su un blocco di legno. La figura della Morte, nell'angolo In basso a sinistra, risulta estremamente grottesca: dai polsi ossuti a un lungo capezzolo cadente, dagli arti flessuosi allo sguardo fisso e allucinato, la mascella rilassata e la barba aggrovigliata, ogni elemento contribuisce a connotare la personificazione della vita ormai svanita, l'orribile allo stesso tempo straziante incarnazione della morte. Nella foto seguente:

  • un Angelo vola al di sopra delle nubi all'entrata del Paradiso. La presenza di Dio è suggerita dai raggi di luce del Sole
  • Pestilenza tende un arco per colpire le sue vittime. Nel 1347-1352 in Europa milioni di persone morirono per la peste nera, e ci furono epidemie durante tutto il XV secolo
  • Guerra brandisce una spada. La guerra dei cent'anni (1337-1453) fece scoppiare continui conflitti in Europa
  • la Carestia impugna la bilancia della fame. A partire dalla grande carestia del 1315-1317, i raccolti distrutti e la malnutrizione cronica avevano decimato la popolazione europea
  • la personificazione della Morte, ingroppa un cavallo scheletrico, brandisce un forcone simile a quello sovente associato al diavolo nell'arte medievale
  • le fauci dell'inferno si spalancano per divorare tutti i peccatori, da un cardinale ai contadini calpestati dagli zoccoli dei cavalli
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